A giugno 2019 raccontammo la strana storia del parcheggio sotto Villa Borghese, chiamato del Galoppatoio, quella per cui una struttura di circa 2.000 posti auto nel centro di Roma, di proprietà del Comune di Roma, è stata data in concessione alla Saba nel 2007 per 50 anni a soli €10.000 l’anno.
Un tale simbolico affitto in realtà fu concordato a fronte di circa 140 milioni di euro di investimenti che il concessionario si impegnava a fare per ampliare il parcheggio di circa un altro migliaio di posti auto.
Purtroppo il concessionario i lavori li ha solo iniziati e subito interrotti, ma da circa 14 anni beneficia di un canone che si ripaga con la sosta di una sola autovettura al giorno!?!
C’è anche un ottimo servizio di SkyTG24 del 2015 che spiega molto bene la vicenda dando voce sia all’amministrazione capitolina del tempo che al concessionario.
Una situazione scandalosa che dopo tanti anni continua a rimanere irrisolta.
In realtà nel 2015 ci fu anche un’eletta alla Camera dei Deputati che gridò allo scandalo per il parcheggio, una deputata che allora si chiese come fosse possibile che nessuno dell’amministrazione capitolina intervenisse per risolvere il contenzioso, o trovando un accordo per il proseguimento dei lavori oppure recedendo dal contratto di concessione.
La deputata era Carla Ruocco, del M5S, che scrisse sul Blog delle Stelle un articolo accorato nello stile censorio dei grillini della prima ora, quello stile che ormai sembrano aver completamente perso.
Di seguito la parte saliente dell’articolo:
“Ancora inevase sono rimaste le interrogazioni dei nostri consiglieri comunali, Marcello De Vito ed Enrico Stefano, indirizzate agli assessori competenti e all’ineffabile sindaco Marino.
Il parcheggio, infatti, è inquietante e semivuoto, e alla nostra richiesta di visitarlo, i gestori hanno risposto allontanandoci bruscamente. Guardate il video, girato proprio in quei momenti, e giudicate voi stessi.
Perché è stata firmata questa assurda convenzione, con queste condizioni capestro per noi, cittadini romani? Perché non viene controllato lo stato dei lavori?
Perché a fronte di gravi inadempienze nessuna giunta, ad oggi, non la revoca immediatamente?
Perché Buzzi, nella sua agenda sequestrata dagli inquirenti nel corso dell’inchiesta Mafia Capitale, ha scritto anche il nome della SABA Italia s.p.a.? Cerchiamo risposte chiare a queste domande; vogliamo che la nostra capitale venga liberata dalla tenaglia della mala gestio che costa centinaia di milioni di euro di tasse ai suoi cittadini.
Vogliamo che gli appalti vengano assegnati per meriti, a ditte che curino e rispettino i nostri territori.
Non ci arrenderemo!”
Queste le inequivoche parole vergate di sua mano dall’on. Carla Ruocco nel 2015, quando il M5S era ancora all’opposizione in Assemblea Capitolina con i consiglieri Virginia Raggi, Marcello De Vito, Enrico Stefàno e Daniele Frongia.
Nell’articolo c’è il link a un video che mostra la denuncia di Marcello De Vito e di Carla Ruocco, con quest’ultima che tenta di visitare il parcheggio ma viene bloccata con modi alquanto bruschi dal concessionario. Il link contenuto nell’articolo non funziona più, essendo evidentemente il video stato rimosso dal Blog delle Stelle.
Noi però l’abbiamo ritrovato altrove e ve lo proponiamo.
Dice l’on. Ruocco nel video:
“Noi non molliamo. Intanto chiediamo assolutamente la risposta alla nostra interrogazione perché sono soldi dei cittadini romani. Si tratta di quasi cinquanta milioni di euro in questi anni che rischiano di essere molti di più se qualcuno non ferma questo scempio.”
E a seguire rinforza De Vito:
“Con questa interrogazione abbiamo chiesto al Comune di arrivare ad una soluzione definitiva e a distanza di otto anni di fare in modo che questi lavori abbiano finalmente inizio.”
Poi è accaduto che nel 2016 il M5S abbia stravinto le elezioni comunali, Virginia Raggi è stata eletta sindaco di Roma, Marcello De Vito è divenuto presidente dell’Assemblea Capitolina e Enrico Stefàno presidente della commissione mobilità.
Dopo circa un anno dalla sua accorata denuncia, si sarà fatta viva l’onorevole Ruocco con i suoi compagni di partito, ora a capo dell’amministrazione capitolina, per chiedergli di aprire subito il dossier “Parcheggio Villa Borghese”?
“Perché a fronte di gravi inadempienze nessuna giunta, ad oggi, non la revoca immediatamente?”
“… vogliamo che la nostra capitale venga liberata dalla tenaglia della mala gestio che costa centinaia di milioni di euro di tasse ai suoi cittadini.”
“Si tratta di quasi cinquanta milioni di euro in questi anni che rischiano di essere molti di più se qualcuno non ferma questo scempio.”
Alla Ruocco fin dal 2016 sarebbe stato facile dirle direttamente alla sindaca Raggi queste cose, pretendendo delle risposte ed un piano per portare a soluzione il problema. Lo avrà fatto?
“Non ci arrenderemo!” scrisse la Ruocco nel 2015. Passati sei anni senza che sia accaduto nulla possiamo dedurre che l’on. Ruocco si sia infine arresa?
Venendo invece ai consiglieri che, stando a quanto scritto dalla Ruocco, presentarono delle interrogazioni in Assemblea Capitolina, possibile che in quasi cinque anni di consiliatura in maggioranza non siano riusciti a fare nulla su questo problema?
Riguardo Enrico Stefàno sappiamo che nel 2018 trattò il tema in una seduta di commissione a cui però l’assessore alla mobilità del tempo, Linda Meleo, neanche partecipò. Dal verbale della commissione si evince come Stefàno a più riprese abbia segnalato l’urgenza di trovare una soluzione, chiedendo un ruolo più attivo dell’assessorato.
Del presidente De Vito non si ha invece notizia di alcuna azione per cercare di risolvere il grave problema del parcheggio del Galoppatoio, così come definito dall’on. Ruocco.
La cosa appare a chi scrive particolarmente anomala in quanto il presidente De Vito la questione del parcheggio doveva conoscerla molto bene almeno fin dal 2014. A novembre 2014, in qualità di presidente di un’associazione di residenti, io partecipai infatti ad un incontro con il concessionario del parcheggio per discutere di una possibile convenzione per la mia associazione così da riconoscere abbonamenti di favore ai miei associati. Ebbene a quella riunione partecipò anche Marcello De Vito, allora consigliere di minoranza in Assemblea Capitolina, invitato evidentemente dal concessionario.
Com’è possibile che quasi cinque anni di presidenza dell’Assemblea Capitolina non siano bastati a De Vito per far smuovere qualcosa nel contenzioso tra Comune e concessionario?
Come si concilia il De Vito consigliere di opposizione che chiede al Comune una soluzione definitiva per far cominciare i lavori col De Vito presidente dell’Assemblea Capitolina che in un’intera consiliatura non riesce a far fare un minimo passo avanti nella risoluzione del problema?
In conclusione, nonostante la roboante denuncia del 2015 dell’on. Ruocco, quella conclusa con un vibrante “Non ci arrenderemo!“, l’intera consiliatura col M5S al governo è passata ma il parcheggio continua a pagare €900 al mese di affitto e dei lavori pattuiti non vi è traccia.
L’unica azione di cui abbiamo avuto notizia, cercando in rete giacché dall’assessore Calabrese è impossibile ottenere risposte, è uno scambio di lettere tra Roma Capitale e la Saba all’inizio del 2019, che però non risulta aver sortito alcun effetto.
Il risultato è che da circa 14 anni il concessionario paga al Comune €10.000 l’anno, invece del milione e 900mila euro annui che pagava prima dell’ultimo contratto. Fanno quasi 2 milioni di euro l’anno di mancati introiti per il Comune, ma evidentemente per l’amministrazione Raggi non vale la pena spenderci del tempo.
E dire che nel 2015 la Ruocco già si lamentava così tanto dei 50 milioni di mancati affitti “… che rischiano di essere molti di più se qualcuno non ferma questo scempio.“. E no, i compagni di movimento della Ruocco lo scempio non l’hanno fermato e non risulta che lei se ne sia mai lamentata.
L’articolo di Gianni Dragoni che abbiamo linkato poco sopra conclude dicendo che ci sarebbe un’indagine in corso della Corte dei Conti per verificare se in questa vicenda vi sia stato un danno erariale. A noi ciò appare chiarissimo e auspichiamo che i giudici contabili quanto prima richiamino alle loro responsabilità entrambi gli assessori alla mobilità che si sono avvicendati nella Giunta Raggi.
Una risposta
sarebbe una bella soddisfazione veder condannati dalla Corte dei Conti questi politici incapaci e saperli obbligati a pagare quello che Saba Italia ha evitato di versare