Ci scrive Anna Maria, che vive da lungo tempo in via Rocca di Papa e ha smesso di fare acquisti al vicino mercato rionale di via Castel Gandolfo. “E’ fatiscente – spiega – molti banchi hanno chiuso, la notte resta un cattivo odore che non lascia pensare ad una buona conservazione dei cibi”.
Il tema dei cosiddetti plateatici è vecchio quanto Roma. Solo nella nostra città sono rimaste le bancarelle appoggiate su un marciapiede che aprono al mattino presto e chiudono verso ora di pranzo. Barriere architettoniche, scarse condizioni igieniche, cavi elettrici volanti rendono sempre meno accoglienti quei mercati che una volta rappresentavano la vita del quartiere, un luogo di incontro e socialità, e adesso sono frequentati da persone per lo più anziane. I giovani preferiscono i supermercati o addirittura la spesa on line. Scelte legate ai tempi che non sempre collimano con la qualità o la freschezza di frutta, verdura, carne o pesce.
Il banchista spesso sfrutta una filiera più corta, con prodotti della terra provenienti dalla regione (se non addirittura dal proprio orto), acquistati ai mercati generali la mattina stessa. Ma la qualità da sola non basta ad attrarre un pubblico giovane e dinamico. Occorre che vi siano delle condizioni ambientali corrette, più vicine agli standard moderni.
Come la nostra lettrice Anna Maria, sono in tanti ad avere nostalgia di un mercato che però contemperi le esigenze igieniche e di salubrità. Quello di via Castel Gandolfo non è neanche nelle condizioni più difficili tra quelli romani (per restare nello stesso Municipio, via Orvieto sta messo molto peggio). Al mattino la metà dei box è ormai chiusa. Al pomeriggio, il mercato Colli Albani si trasforma in un labirinto di bancarelle sbarrate, nel quale si nascondono personaggi non proprio raccomandabili.
Ecco perché anche il VII Municipio ha voluto studiare un progetto di riqualificazione. La presidente Monica Lozzi lo presentò a novembre agli operatori del mercato spiegando che si sarebbero realizzati dei nuovi box, più grandi di quelli attuali, alimentati con energia ricavata da pannelli solari montati sulle coperture. I banchi avranno una gran parte di superficie vetrata e due schermi luminosi sui quali pubblicizzare i prodotti in vendita.
Adiacente al mercato, per sistemare anche la piazza, dovrebbero nascere un’area giochi, uno spazio per riunioni ed eventi, panchine e nuovi alberi.
Costo del progetto esecutivo, ancora da realizzare, 40mila euro mentre per l’intervento vero e proprio saranno necessari quasi 2 milioni.
Nonostante le promesse del Municipio di dare il via ai lavori entro fine mandato, con ogni probabilità sarà la nuova amministrazione a doversene occupare, anche perché i due milioni non sono disponibili.
Ecco perché da più parti si è parlato di seguire l’esempio del Mercato Testaccio, ricostruito con il sistema del project financing, per il quale il Comune non ha messo un soldo. La società privata che ha edificato il plateatico ha realizzato anche parcheggi e uffici che ha poi affittato rientrando dell’investimento.
Ma non sembra questa la strada che l’amministrazione 5Stelle vuole seguire né a livello capitolino, né a quello Municipale. Sebbene Monica Lozzi non sia più esponente del Movimento grillino, ha ritenuto di non avvalersi delle convenzioni con i privati negli altri mercati che sono stati riqualificati e cioè il Quarto Miglio, Piscine di Torre Spaccata e largo Giulio Capitolino. Queste tre strutture sono state rimodernate con soldi pubblici.
Il mercato Colli Albani, tra le altre cose, ospita adesso alcune bancarelle che prima sostavano sui marciapiedi di via Appia Nuova, creando intralcio e mancanza di decoro. A fine 2019, grazie alle norme inserite nel Piano Generale del Traffico varato dalla giunta Marino, l’amministrazione Raggi riuscì a spostarne alcune, ma una parte continua a invadere la sede pedonale, soprattutto all’altezza dell’ex cinema Maestoso.
Non è bastato lo spostamento dei banchi per ridare vita al mercato di via Castel Gandolfo che adesso aspetta di essere risistemato e adeguato ai tempi che viviamo.