Le varie tipologie piste ciclabili e il loro uso più corretto

Seconda puntata della nuova rubrica sulla ciclabilità a Roma. Oggi Marco Latini ci porta sui percorsi riservati alle bici ma non solo. Convivere con auto e pedoni

Nell’articolo precedente, il nostro cicerone in bicicletta ha spiegato come diventare ciclista e perché. Oggi una disamina introduttiva sulle piste ciclabili e su dove e come conviene passare con la propria bici. Potrete porre domande e interagire con Marco, inviando una mail a redazione@diariororomano.it oppure attraverso Twitter @marcolatini19

 

 

di Marco Latini

Prima di iniziare a parlare di ciclabili e “marciaclicli” vorrei ricordare che il ciclista urbano dovrebbe essere sempre concentrato e mettere da parte tutte le cause di distrazione. Lasciamo perdere per un po’ telefono e messaggi, le cuffie e gli auricolari possono ridurre la percezione di ciò che ci circonda e non farci sentire avvertimenti e clacson. Però si possono guardare le persone, sorridere ed è carino salutare gli altri ciclisti, osservare bene la strada (occhio a buche e caditoie) e i palazzi. Il ciclista urbano dovrebbe cercare di essere meno propenso a lamentarsi o a litigare. Meglio conservare il fiato! E poi, evitate di esternare pensieri non proprio benevoli per qualche sgarbo da traffico, perché chi è in auto o in moto potrebbe avere reazioni pericolose per chi non ha un’armatura attorno.

Veniamo allora alle ciclabili a Roma.

Ce ne sono di diversi tipi e diversa foggia a causa delle differenti epoche di realizzazione. Qualcuna migliore, alcune indispensabili e altre poco fruibili.

Diverse sono sul marciapiedi perché esisteva un DM del MIT 559/99 che non consentiva di realizzare ciclabili in strada, a meno che non ci fosse un passaggio di 1.200 ciclisti nell’ora di punta, difficile da misurare e quindi i comuni per non incappare in sanzioni o avvertimenti hanno scelto i marciapiedi. Il più delle volte, però, le piste sui marciapiedi sono ad uso promiscuo, ovvero non sono riservate alle sole biciclette, ma potranno essere percorse anche da pedoni; quindi a meno che non siano liberissime si dovranno percorrere a velocità ridotta e dando sempre la precedenza al più debole: il pedone.

Non scampanellate per chiedere strada (perché poi sarete ripagati con la stessa moneta col clacson quando sarete su una carreggiata trafficata). Il campanello si usa per segnalare un pericolo, meglio urlare facendo notare che sta passando una bici (con gentilezza un “permesso” è più gradito da chi passeggia), e chiedere collaborazione piuttosto che imporre la nostra presenza. L’art. 182 del Codice della Strada dispone di usare la ciclabile quando presente, anche se permane una interpretazione secondo la quale questo obbligo non sarebbe previsto. Ma nella realtà cambia poco, perché per gli automobilisti voi dovrete sempre stare sulle ciclabili anche se non esistono!

Ci sono poi piste riservate alle bici (ma vedrete che saranno comunque usate da pedoni e podisti) e secondo l’articolo del Codice appena citato si ha l’obbligo di percorrerle. Fate attenzione perché in caso di incidente accaduto in strada dove è invece presente una ciclabile, potrebbero verificarsi problemi legali con assicurazioni e risarcimenti.

Nei prossimi articoli andremo più a fondo su questo tema e cercherò di darvi qualche spunto più esteso con alcuni riferimenti da consultare.

Sulle ciclabili ad uso esclusivo si può andare più veloci ma già a 30km/h o ancora più svelti il rischio aumenta soprattutto nel caso di sorpassi o di incrocio con chi proviene in direzione opposta: valga sempre il principio di salvaguardia del più debole, non la legge del più forte.

Transitoria di viale Jonio

 

Ultimamente, in seguito alla presenza del Covid, sono nate le piste transitorie che prevedono la protezione delle automobili in sosta da un lato e il marciapiede dall’altro. Spesso sono a senso unico e sono state realizzate in tempi rapidi senza troppi approfondimenti (per capire i 4,4km della Nomentana sono stati realizzati dopo più di 20 anni dal primo progetto e si è lavorato per oltre 400 giorni, mentre queste ciclabili transitorie sono state concepite in poche settimane e sono nate in pochi giorni, semplicemente spostando le macchine e tracciando alcune strisce a terra). Ecco perché molte dovranno essere perfezionate anche a seguito di problemi che stanno emergendo dopo il primo periodo di utilizzo. Hanno di fatto aumentato in poco tempo gli spazi per le bici (quasi raddoppiati) ma non sono ben viste da chi guida mezzi a motore. Anche su questo proveremo a fare dei ragionamenti con più attenzione.

A Roma esiste una ‘carta’ che permette di andare in bici nei parchi anche laddove non c’è una ciclabile ben definita, ma attenzione sia ai pedoni (e ai bambini) che all’illuminazione invernale talmente scarsa che a volte sembra di guidare nelle tenebre. Per cui meglio usare fari potenti oppure restarne alla larga.  Però d’estate e di mattina possono essere una possibilità, anche se il fango è in agguato (e i parafanghi ne soffrono – altro punto delicato per il ciclista urbano).

Sui marciapiedi non andate! Meglio stare in sulla parte destra della carreggiata che sfiorare pedoni, cani e passeggini, che sobbalzano non appena un mezzo li sfiora. Però ci sono alcuni ‘marciacicli’ ovvero dei marciapiedi quasi mai utilizzati o molto larghi sui quali, senza passare troppo vicino a portoni e ai pochi pedoni, si può transitare da ospiti, per evitare traffico intenso. Ma sono da usarsi con il massimo rispetto degli altri.

Per oggi ci fermiamo qui ma vorrei se possibile condividere gli argomenti futuri da trattare e mi aspetto il vostro aiuto e una richiesta nel trattare prima alcuni temi. Scrivete inviando i vostri suggerimenti. Qui di seguito alcuni spunti per i prossimi articoli.

  1. Bici e piccola manutenzione – attrezzatura
  2. Percorsi – ciclabili e visibilità
  3. Infrastrutture oltre alle ciclabili che servono ai ciclisti urbani
  4. Considerazioni legali e rapporti con amministrazioni e aziende
  5. Sport – trasporto e turismo in bici

 


Muoversi in bici in città. Gli articoli precedenti

Muoversi in bici in città. Riflessioni e suggerimenti di un ciclista convinto – Diarioromano

 

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