Gassman, Santamaria, Proietti, Montesano. Gli attori e il degrado di Roma

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E’ stato Alessandro Gassman a mostrarsi su Twitter con una scopa in mano spiegando di aver appena pulito la stradina del centro storico dove abita. E ha anche annunciato che presto rimuoverà le scritte dai muri e dal pavimento. L’hashtag #Romasonoio lanciato a luglio da Gassman ha fatto molto discutere: invitava i romani ad armarsi di guanti e rastrello e dare una ripulita alla città.

Claudio Santamaria ha pensato invece di fare un giro nel parco di Colle Oppio per mostrare ai lettori del Fatto Quotidiano le condizioni disastrose della zona verde ai piedi del Colosseo. Rifiuti, bivacco, erba incolta. L’attore mostra il suo volto più indignato.

 

Gigi Proietti è intervenuto più volte nelle ultime settimane sulla situazione romana. E’ addolorato perché la sua città – ha scritto al Messaggero –  “dal dopoguerra ad oggi è la prima volta che si trova in simili condizioni“. E non si riferisce solo alle buche, alla sporcizia e al degrado, ma anche alla diarchia Sindaco-Prefetto che non ha precedenti.

Gigi Proietti

 

Enrico Montesano è convito che tutte le colpe siano di Marino tanto che, dalle pagine de Il Giornale, lo invita a lasciare la poltrona insieme “alle mille persone che formano il suo codazzo“.

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Insomma il cinema e il teatro prendono posizione per difendere Roma.  L’interesse di grandi attori al tema è sicuramente utile a far risvegliare le coscienze di molti cittadini che sono ormai abituati a questo stato di cose e che lo vivono con apatia e indifferenza. Ma non è detto che gridare allo scandalo sia sufficiente. Da un personaggio pubblico, da un attore, da un intellettuale ci si aspetterebbe anche un’analisi più approfondita delle cause che hanno portato a questa situazione.

Prendere la scopa e pulire come invita Gassman è sicuramente un ottimo gesto. Ma di per sé può sortire perfino un effetto contrario: può cioè suscitare ancora più odio nei confronti delle istituzioni da parte della gente comune che si sente derubata da tasse che in cambio non offrono alcun servizio.

Mostrare il degrado di Colle Oppio, come fa Santamaria, è una denuncia sacrosanta ma è la stessa cosa che fanno i blog, i gruppi su facebook, le cronache dei quotidiani locali.

Così come attribuire tutte le colpe a Marino e alla sua Giunta come fa Montesano è sicuramente troppo semplicistico e potrebbe ingenerare la falsa convinzione che basterà cacciare l’attuale Sindaco per riportare Roma a condizioni dignitose.

Insomma, senza voler dare lezioni di comunicazione a grandi attori che sanno calcare le scene meglio di chiunque altro, da loro ci aspettiamo qualcosa in più. Gassman dopo aver pulito la sua strada e cancellato le scritte solleciti la cancellazione immediata di nuove scritte appena appaiono da parte dell’Ama.  Organizzi un team tra abitanti, portieri e negozianti della zona che vigilano sull’area appena ripulita, dando un esempio di organizzazione diversa.

Santamaria si domandi se per chi bivacca a Colle Oppio e lascia i propri rifiuti sia stata studiata una soluzione alternativa; siano stati proposti luoghi di accoglienza oppure se siano mai stati multati e/o arrestati per abbandono di rifiuti.

Montesano, che non è un ragazzino, faccia risalire le responsabilità politiche ben più indietro dei due anni di Marino, per spiegare ai suoi seguaci che la politica deve cambiare alla radice, a prescindere dallo schieramento. E che il decoro non è mai stato primario per nessun Sindaco (tranne forse un po’ Rutelli) e che queste sono le ovvie conseguenze.

Insomma gli attori, gli intellettuali aggiungano qualcosa a quello che possiamo fare tutti noi. Altrimenti del loro (benemerito) impegno non resterà nessuna traccia.

 

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