Il nuovo “Settore prossimità” della Polizia Locale

Come prima iniziativa del nuovo comandante, a otto mesi dal subentro, si tratta di un servizio alquanto discutibile e di dubbia efficacia.

Il nuovo comandante generale della Polizia Locale Roma Capitale (PLRC), Ugo Angeloni, è stato nominato a dicembre.

Da allora non si è visto né sentito, né vi sono stati elementi nell’azione degli agenti di PLRC che abbiamo mostrato un qualsiasi cambiamento da lui apportato.

Dopo però circa otto mesi di servizio, l’altro giorno in Campidoglio è stata presentata la prima iniziativa del nuovo comandante, il “Settore prossimità“.

 

Così ha presentato la cosa la sindaca Raggi:

Uno sportello d’ascolto, un presidio del territorio, un momento di confronto e di dialogo tra cittadini e agenti della Polizia Locale di Roma Capitale.

È il nuovo servizio grazie al quale garantiamo maggiore sicurezza per i nostri quartieri e offriamo alle persone un importante momento di ascolto e dialogo. Un canale diretto al quale rivolgersi per segnalare eventuali criticità e problematiche, per chiedere supporto e aiuto.
Ad oggi sono stati realizzati più di 200 contatti con i rappresentanti delle associazioni e 59 punti di ascolto sul territorio. Sono state recepite 167 segnalazioni di cui alcune risolte nell’immediatezza.
Riportiamo le istituzioni sul territorio e ne facciamo sentire la vicinanza. Penso sia importante che i cittadini possano vedere i nostri agenti come dei veri e propri punti di riferimento a cui affidarsi e rivolgersi.

 

Per maggiori informazioni la sindaca ha quindi indicato un altro link.

 

A leggere queste descrizioni del servizio sembrerebbe chissà che cosa, mentre in realtà trattasi di un’iniziativa alquanto limitata con fortissimi dubbi sulla sua efficacia.
In sostanza sono state individuate alcune associazioni e comitati di quartiere, non si sa bene come e comunque in numero assolutamente ristretto, che vengono tenuti informati di quando e dove le pattuglie assegnate a questo “Settore prossimità” saranno disponibili.
Tali pattuglie stazionano per una o due ore in un certo luogo, per strada, in attesa dei rappresentanti delle associazioni che vogliano segnalare problemi.

 

Tutto è fatto a livello colloquiale, senza alcuna formalizzazione di quanto si dice e quindi senza possibilità di avere riscontri sui problemi sollevati.

 

Chi ha provato il servizio ha detto di aver trovato agenti disponibili al dialogo e ben disposti a prendersi carico delle segnalazioni, ma una tale interlocuzione, completamente informale e destrutturata, non consente di affrontare i problemi con la dovuta sistematicità.
In pratica è come mettere un messaggio in una buca delle lettere con la speranza che venga letto, ma senza alcuna possibilità di sapere se ciò avverrà.

 

Come prima iniziativa del nuovo comandante, a circa otto mesi dal suo insediamento, questo servizio appare davvero poca cosa, buono giusto per un paio di post propagandistici della sindaca, ma difficilmente efficace per affrontare i problemi dei cittadini.
L’idea che gli agenti di PLRC dedicati all’ascolto dei cittadini debbano essere incontrati da qualche parte per strada appare alquanto bislacca. Meglio sarebbe organizzarre gli incontri presso gli uffici della PLRC, sia per dare maggiore ufficialità alla cosa, sia perché per strada può capitare di trovarsi al sole o magari sotto la pioggia e non si capisce il motivo di questa interlocuzione itinerante.

 

Incomprensibile poi la totale mancanza di formalismo nelle interlocuzioni, con i cittadini che descrivono e gli agenti che prendono appunti. Ma non sarebbe meglio raccogliere denunce ed esposti via email e poi eventualmente dare la possibilità di parlarne a voce previo appuntamento?

 

Insomma, se davvero la Polizia Locale volesse usufruire dell’aiuto dei comitati dei cittadini li coinvolgerebbe in maniera formalizzata, stabilendo procedure chiare e tracciate e consentendo riscontri certi.
L’inizaitiva illustrata l’altro giorno in Campidoglio sembra invece un dilettantistico tentativo di aprirsi all’ascolto da parte della PLRC che però molto difficilmente partorirà qualcosa di rilevante.
Purtroppo con questo nuovo servizio il comandante Angeloni dimostra la sua inadeguatezza a guidare la PLRC, soprattutto la sua incapacità di portare fuori il corpo dalle secche in cui è precipitato dopo decenni di inefficienza, quando non di vero e proprio malaffare.

 

Toccherà aspettare l’esito delle elezioni di ottobre per sperare in una nuova, vera rivoluzione.

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