Non è bello ad agosto del 2021 leggere sui giornali le stesse cose che venivano scritte ad agosto del 2020 sulla scuola in presenza e sulle aule mancanti. Archiviata la buffonata dei banchi a rotelle, si torna a fare i conti con la mancanza di spazi per garantire il corretto distanziamento e evitare l’assembramento di troppi studenti in stanze piccole.
Lo scorso anno l’associazione dei presidi denunciava la mancanza di 1000 aule per la sola città di Roma. Quest’anno sapete quante aule mancheranno? Sempre 1000, perché neanche una scuola, un edificio, un capannone o quello che volete è stato riaperto. Eppure gli istituti chiusi da tempo sono tanti, undici dei quali sono inseriti in un programma del Campidoglio chiamato “ReinvenTiamo Roma“. Il Comune li conosce benissimo, in alcuni casi ha anche già elaborato i progetti per la rigenerazione di queste scuole, ma tutto è rimasto sulla carta. La pagina dedicata sul portale di Roma Capitale è la stessa da un anno e anzi non funziona più neanche il link che dovrebbe condurre al bando internazionale Reinventing Cities dal quale provengono i fondi.
Ne avevamo parlato a fine agosto 2020 elencando scuole chiuse dalle grandi potenzialità. Ve le riproponiamo, tanto nulla è cambiato.
Asilo via Aquilanti (Municipio XII) –
Ex Istituto L. A. Ripetta (Municipio III)
Ex Salvatori (Casal Bertone Municipio IV)
Ex Villari (Municipio IV)
Ex Elementare Gil (Ostia, Municipio X)
Ex Scuola Vertunni (Municipio V)
Ex Materna via Basaldella (Acilia Municipio X)
Ex Leonori (Municipio X)
Ist. Compresivo La Giustiniana (Municipio XV)
Tecnico Hertz (Municipio VII)
Ex Parini (Municipio III)
E quest’oggi vogliamo soffermarci proprio sull‘Ex Parini di piazza Capri, nel III Municipio. Questo quadrante, tra i più popolosi di Roma, soffre di mancanza di aule pur avendo una bella struttura chiusa dal 2008. Gli studenti furono trasferiti per permettere di effettuare dei lavori di ristrutturazione. Il cantiere cominciò da una parte della facciata esterna e poi si fermò. Da allora il nulla assoluto.
Siamo entrati nella scuola abbandonata e abbiamo visto alcune aule ancora allo stato grezzo, senza impianti né intonaci.
Le facciate interne, quelle sui cortili, cadono a pezzi e l’edificio è preda di sbandati che si intrufolano per trovare riparo dal caldo o dal freddo.
Più volte l’ex Parini è stata occupata da militanti di destra o sinistra per denunciarne lo scempio. Nel 2011 Casapound entrò di forza chiedendone la trasformazione in alloggi per 17 famiglie. Davvero comica la risposta del Pd di allora: “Non è vero che la struttura è abbandonata, i lavori nel I lotto sono conclusi”!!! (potete leggere la cronaca di quei giorni su Romatoday).
Nel 2013 la fu la volta della sinistra che scese in piazza per lamentare il disastro della Parini. “Una vicenda kafkiana”, la definì il Pd che assunse l’impegno a terminare i lavori non appena si sarebbe insediato nella giunta Municipale. Cosa che avvenne con l’elezione di Paolo Marchionne, ma dei cantieri non si vide mai traccia.
Veniamo ai giorni nostri, in era Covid. Gli studenti di OSA, Opposizione Studentesca Alternativa, a novembre 2020 fanno irruzione nella scuola e accusano il M5S di negare il diritto allo studio e di non aver mosso un dito. L’unica soluzione, la DAD, sappiamo che non ha dato buona prova. I ragazzi dell’OSA sono tornati alla Parini anche a febbraio scorso, stimolando la giunta a fare qualcosa in previsione dell’anno scolastico.
Ma nulla si è mosso. Dal canto suo il presidente del III Municipio Giovanni Caudo si è impegnato per smuovere le acque. Constatata la difficoltà a riaprire la scuola, provò a trovare un accordo con la Regione Lazio per trasformarla in polo geriatrico. Ma l’operazione non andò in porto. Sebbene Caudo sia riuscito a trovare i fondi per ristrutturare un altro istituto fatiscente, il Don Bosco a piazza Monte Baldo, sulla Parini nulla ha potuto fare.
E il Campidoglio? Con il solito atteggiamento di chi scopre i problemi all’ultimo minuto sta pianificando ingressi nelle scuole con doppia fascia oraria, l’apertura di tutti gli istituti il sabato mattina e………..basta! Tutto qui. Nessun vero impegno strutturale, qualcosa che rimanga per i prossimi anni, considerato che il Covid e il nuovo stile di vita resteranno con noi per tanto tempo (sic!).
E’ un problema di fondi? No, perché con l’emergenza e le risorse del Pnrr i soldi ci sarebbero. Quello che manca è la programmazione e la visione. Come il coraggio, scriveva Manzoni nei Promessi Sposi: “Se non ce l’hai nessuno te lo può dare”!
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