“Riforestare un angolo di Roma, tra il Grande Raccordo Anulare e un centro commerciale, nel Municipio V, con 4000 nuovi alberi. È un progetto ambizioso, ma noi siamo pronti.”
Questo l’incipit di un recente post su Facebook della sindaca Raggi, che però ci ha ridestato qualche ricordo. Quand’è che avevamo sentito parlare di riforestazione?
Ma certo … era stato qualche anno fa, con l’indimenticabile assessore Montanari che con lo slogan #alberiperilfuturo agli inizi del 2018 sbandierava di aver piantato circa 3.000 nuovi alberi.
In realtà, come avevamo avuto modo di verificare, la Montanari considerava “albero” uno zeppetto infilato alla benemmeglio nella terra, senza peraltro alcun tutore.
Quel becero modo di procedere era stato anche stigmatizzato dagli esperti di Green City Roma, le cui critiche a certe malfatte piantumazioni erano state da noi riprese.
Tre anni dopo, in dirittura di fine mandato, la sindaca Raggi ripropone uno schema simile, annunciando la realizzazione di “… una grande Muraglia verde” con però alberelli minuscoli che normalmente i vivai fanno crescere molto di più prima di metterli in campo aperto.
Non siamo botanici né esperti di piante, ma definire la piantina nella foto un “albero” ci pare davvero esagerato. Inoltre il supposto tutore, in realtà una cannetta rimediata, è già più corta della piantina, per cui difficilmente potrà sostenerla nella crescita.
Insomma, tutto fa pensare che ci troviamo di fronte alla riproposizione della buffonata #alberiperilfuturo, con la differenza che nel 2018 la cifra sparata fu di 3.000 nuovi alberi mentre oggi si è arrivati a 4.000.
Davvero triste dover prendere atto che l’amministrazione che più di ogni altra ha falcidiato il patrimonio arboreo di Roma, con tagli indiscriminati e mancate ripiantumazioni, continui a prendere in giro i cittadini con pagliacciate buone solo per la propaganda tra i più fedeli adepti.