Terminato il rifacimento della pavimentazione di piazza Venezia siamo andati a vedere il risultato finale e non abbiamo potuto evitare di metterci le mani nei capelli.
La pavimentazione in sampietrini e lastroni vari appare ben fatta, benché ci siano sempre dubbi sulla sua tenuta nel tempo, ma quello che lascia esterrefatti è l’aver lasciato la sistemazione immutata, con la stragrande maggioranza dello spazio dedicato alla carreggiata e la mobilità dei pedoni resa ancor più difficoltosa e pericolosa da marciapiedi striminziti e attraversamenti pedonali ulteriormente ridotti.
Qualche foto dell’autostrada urbana che era ed è rimasta piazza Venezia.
Come si può vedere dalle immagini, si è pensato solo a rifare la pavimentazione di tutta l’area senza porsi il problema di come rendere più agevole e sicuro il grande transito pedonale che la interessa. Si sono addirittura eliminati alcuni attraversamenti pedonali, costringendo i pedoni a fare giri assurdi per passare da una parte all’altra oppure a farlo in assenza di strisce pedonali ma a rischio della propria incolumità.
Non si è pensato inoltre di prevedere spazi per bici e monopattini, costringendo quindi tali mezzi a muoversi in promiscuità con tutti gli altri veicoli che, in presenza di spazi esagerati, tendono anche ad andare molto veloci.
Questa mancanza è particolarmente grave per un’amministrazione che ha fatto piste ciclabili un po’ ovunque, spesso anche in strade con spazi molto limitati, mentre nell’area di piazza Venezia di spazio ce ne sarebbe a volontà.
In definitiva questo intervento va bocciato su tutta la linea perché nonostante un investimento senz’altro ingente si è persa l’occasione di dare una sistemazione moderna ad un’area fondamentale della città. A piazza Venezia c’è infatti un enorme transito di veicoli e di persone ma gli spazi consentono di regolarli entrambi al meglio, senza privilegiare l’uno rispetto all’altro.
L’intervento realizzato dall’amministrazione Raggi ha invece lasciato tutto com’era, con la stragrande maggioranza degli spazi dedicata alla carreggiata e i pedoni costretti ad incolonnarsi in spazi angusti.
Questi lavori sono anzi riusciti a peggiorare la situazione, eliminando alcuni attraversamenti pedonali e penalizzando quindi ulteriormente le utenze deboli della strada.
Riteniamo ormai inutile recriminare contro un’amministrazione ormai uscente, che da molto tempo abbiamo marchiato come una vera e propria disgrazia per la città di Roma.
Questo genere di interventi andranno però subito mostrati alla nuova amministrazione capitolina, non appena si insedierà, per farle capire come NON devono essere più fatti i lavori stradali a Roma.
Da ultimo rileviamo come nonostante la sconfitta al primo turno delle elezioni amministrative ancora in corso, Virginia Raggi continui a fare annunci sulla sua pagina facebook come nulla fosse.
Qualche giorno fa ha dato notizia della presentazione di una proposta di finanziamento per la progettazione del prolungamento della metro A oltre Battistini (dopo oltre cinque anni di governo l’unico intervento relativo alle metropolitane a Roma sarebbe una proposta di progettazione per un possibile prolungamento) e il giorno prima dell’inizio della sperimentazione di un (UNO!?!) autobus elettrico sulla linea 64, cioè a Roma parte ora la sperimentazione di un singolo bus elettrico quando a Milano ne hanno già 124 in servizio stabile e un piano per avere la flotta elettrica al 100% entro il 2030.
Insomma, notizie che sarebbe meglio tacere, tanto dimostrano quanto i cinque anni appena passati siano stati del tutto persi, ma che per la sindaca uscente meritano di essere conosciute e che sono ugualmente molto apprezzate dalla sua platea di sostenitori.
Viene da pensare che la Raggi ci tenga a far conoscere tutto quello che si sta muovendo in questi giorni e nel prossimo futuro per poterlo rivendicare alla sua amministrazione, memore evidentemente delle tantissime cose su cui lei ha messo il cappello e che invece erano state avviate e in gran parte realizzate dall’amministrazione precedente. Ricordiamo i 150 autobus inaugurati dalla Raggi ma comprati da Marino, l’inaugurazione della fermata della metro C San Giovanni, i restauri della sala degli Orazi e Curiazi, della via Alessandrina e del mausoleo di Augusto, tanto per fare gli esempi maggiori.
Tra questi ultimi annunci della Raggi ve n’è anche uno che parla di trenta nuovi cantieri in città, la gran parte dei quali dedicati a rifacimenti di strade. Ebbene noi crediamo che tali interventi vadano attentamente rivisti per evitare che rappresentino altrettante nuove occasioni mancate di dare una sistemazione moderna alle strade di Roma.
Vedremo di farci carico noi di segnalarlo al nuovo assessore ai lavori pubblici non appena verrà nominato.