Trasparenza zero: un’altra falsa partenza della nuova amm.ne capitolina

Con la nuova amm.ne le sedute delle commissioni capitoline non vengono più rese disponibili online. È un brutto passo indietro che deve essere subito sanato

Dopo aver espresso le nostre critiche per la composizione della giunta capitolina e sulle linee programmatiche del sindaco Gualtieri, dobbiamo segnalare un nuovo passo falso della nuova amministrazione.

Ci eravamo abituati a seguire le sedute delle commissioni capitoline online e a trovarne le registrazioni sull’apposita pagina internet del Comune di Roma. La cosa era stata messa in piedi dalla precedente amministrazione per ovviare all’impossibilità di riunirsi di persona causa COVID19 e si era rivelata una delle pochissime cose buone dovute alla pandemia.

 

Purtroppo con la nuova amministrazione è stata soppressa la possibilità di registrare le sedute di commissione, per cui o si è presenti per assistere o ci si deve riferire al verbale che però viene reso disponibile con mesi di distanza.

Sembrerebbe una cosa di poco conto, ma in realtà in molti casi è di fondamentale importanza assistere alle sedute delle commissioni, potendovi ricevere informazioni altrimenti impossibili da reperire. Si tratta di una delle basi della trasparenza, modalità che dovrebbe improntare tutte le azioni di un’amministrazione virtuosa.

 

Questa brutta novità è stata segnalata già più volte dall’ex consigliera capitolina Monica Montella sulla sua pagina facebook, l’ultima così:

 

 

Già segnalato in precedenza così:

 

 

E ancora prima spiegato così sempre dall’ex consigliera Montella:

 

STATUTO ROMA CAPITALE

All’articolo 2 comma 3 dello Statuto di Roma Capitale si legge che “al fine di garantire la massima trasparenza e visibilità dell’azione amministrativa e la più ampia pubblicità degli atti e delle informazioni, assicura, anche attraverso tecnologie informatiche, la più ampia partecipazione degli appartenenti alla comunità cittadina, singoli o associati, all’amministrazione locale e al procedimento
amministrativo e garantisce l’accesso alle informazioni in possesso della pubblica amministrazione, nell’osservanza dei principi stabiliti dalla legge.
REGOLAMENTO ASSEMBLEA CAPITOLINA
Nel regolamento del consiglio comunale all’articolo 91 (Pubblicità delle sedute) del comma 1 si legge che . Le sedute delle Commissioni sono pubbliche …..e ….La pubblicità è assicurata anche mediante la trasmissione, in diretta e non, delle sedute sul sito istituzionale dell’Ente. Le sedute pubbliche possono essere riprese e trasmesse in diretta streaming….
quindi le norme ci sono basta solo la volontà politica ad attuarle.
Basterebbe dotare le sale delle riunioni con una video ad esempio nella stanza di Via Luigi Petroselli n. 45, Sala riunioni, III Piano per permettere a tutti i cittadini di seguire i lavori delle commissioni anche da remoto proprio nel rispetto della TRASPARENZA tanto evocata da qualsiasi partito politico proprio in campagna elettorale e che poi quando si sono appropriati del potere e delle poltrone puntualmente la hanno disattesa.
A Roma purtroppo nulla è stato fatto per avere lo streaming delle commissioni capitoline.

 

Monica Montella non è stata rieletta alle ultime elezioni amministrative e nella passata consiliatura era stata espulsa dal Movimento 5S con modalità tutt’altro che chiare. Non è quindi tacciabile di contrarietà preconcetta nei confronti della nuova amministrazione.

 

Noi stessi abbiamo trovato questa carenza molto grave, allorché abbiamo provato ad assistere remotamente, o a rivedere a posteriori, la seduta della commissione commercio dell’Assemblea Capitolina in cui si è discussa la mozione sul regime emergenziale per le OSP.

Non essendoci riusciti abbiamo scritto alla segreteria della commissione e al suo presidente ma senza ricevere risposta.

Chiedendo lumi ai gruppi consiliari ci è stato risposto:

… che le commissioni capitoline sono state costituite di recente e pertanto le procedure di attivazione delle riprese in streaming sono ancora in corso.
Siamo certi che a breve potrà nuovamente tornare a seguire le sedute di suo interesse.

 

Risposta che non fa una piega dal punto di vista del funzionario comunale che l’ha scritta, ma che dimostra quanta poca considerazione per i cittadini debba avere la nuova amministrazione.

Dare la possibilità a tutti di conoscere le sedute delle commissioni non può infatti essere considerata un’opzione in più da rendere disponibile appena possibile, bensì avrebbe dovuto essere una delle prime preoccupazioni per ogni presidente, a cui far fronte in ogni modo possibile.

Ricordiamo, ad esempio, l’ottima abitudine dell’allora presidente della commissione mobilità, Enrico Stefàno, di registrare con un telefonino le sedute della commissione mettendole poi a disposizione sulla sua pagina facebook.

 

Sembra che qualche nuovo presidente di commissione abbia posto problemi di privacy nel riprendere le sedute, ma se queste ultime sono pubbliche non capiamo che cosa c’entri la privacy. Inoltre si potrebbe anche registrare il solo audio per evitare l’esposizione visiva di eventuali intervenuti.

 

L’impressione è che la nuova amministrazione non voglia spendersi troppo nei rapporti diretti con i cittadini, per cui ogni forma di partecipazione rischia di essere boicottata o semplicemente considerata un’attività a bassissima priorità.

Non a caso finora né il sindaco né qualcuno degli assessori si è ancora esposto a confronti pubblici con cittadini e associazioni. Scopo di tali incontri non sarebbe al momento di chiedere risposte ad un’amministrazione che si è appena insediata, bensì di fornire alla stessa elementi utili sulle varie questioni cittadine, elementi elaborati spesso in anni di impegno civico da parte dei cittadini.

 

Speriamo che il sindaco Gualtieri e i suoi assessori si decidano quanto prima a cominciare ad interloquire direttamente con i cittadini, ma nel frattempo le sedute delle commissioni capitoline devono tornare immediatamente ad essere rese disponibili, pena un grave vulnus al diritto dei cittadini di partecipare compiutamente alla vita politica di Roma.

 

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