Il metodo di lavoro che ci siamo dati fin dall’inizio, fin dai tempi della battaglia contro i cartelloni pubblicitari abusivi, prevede che accanto alla denuncia dei problemi sia affiancata sempre una proposta per risolverli.
Per questo nel 2009, oltre a manifestare contro gli impianti illegali, provammo ad interloquire con l’allora amministrazione Alemanno, con il sindaco stesso e con l’assessore al commercio, Davide Bordoni.
Ugualmente facemmo con l’amministrazione del sindaco Marino, quando riuscimmo a collaborare fattivamente con l’assessore al commercio, Marta Leonori, tanto da contribuire a scrivere la riforma degli impianti pubblicitari approvata dall’Assemblea Capitolina nel 2014.
Allo stesso modo nel 2016, subito dopo la nomina della giunta Raggi, contattammo l’assessore Meloni e avemmo modo di interloquire con lui illustrandogli l’opportunità unica che aveva di portare ad attuazione una riforma faticosamente approvata. L’assessore Meloni si mostrò aperto anche a contributi su altri temi, riconoscendo il valore dei suggerimenti che vengono da cittadini e associazioni, con i quali si può concordare o meno.
Purtroppo dopo le dimissioni dell’assessore Meloni non c’è stato più modo di interagire con l’amministrazione Raggi, dovendosi tutti, noi compresi, limitarsi ad assistere ai disastri che quell’amministrazione realizzava.
Con la nuova giunta Gualtieri speravamo di poter avere di nuovo la possibilità di interloquire, non perché ci sentiamo meglio di altri, ma per il semplice motivo che alcune materie le “mastichiamo” da anni e siamo convinti di poter fornire informazioni e suggerimenti utili per affrontarle al meglio. Pur estremamente rispettosi delle prerogative del potere politico, siamo convinti che l’assessore di turno possa prendere le decisioni migliori solo se ha un quadro esaustivo della materia, cosa che difficilmente accade in quanto le nomine quasi mai premiano competenza ed esperienza.
La scorsa settimana abbiamo avuto il piacere di incontrare l’assessore alla mobilità, Eugenio Patané, e la cosa è stata senz’altro utile per noi, che siamo venuti a conoscenza dei molti progetti su cui si sta lavorando, ma immaginiamo anche per lui, che ha potuto, ad esempio, sapere dell’opportunità di introdurre a Roma un vero servizio di bike sharing sovvenzionato dai cartelloni, se solo la riforma fosse finalmente applicata.
Purtroppo dobbiamo dire che dalla titolare del commercio capitolino non siamo riusciti ad ottenere neanche una risposta generica alle nostre richieste di interlocuzione, foss’anche un gentile diniego.
Nonostante ciò, sempre fedeli allo spirito che fin dall’inizio ha caratterizzato il nostro impegno civico, abbiamo continuato ad avanzare proposte nel campo del commercio.
A fine gennaio, ad esempio, abbiamo segnalato l’urgenza di mettere mano al catalogo degli arredi consentiti per i dehors dei locali, catalogo sospeso dalla normativa emergenziale ma che prima o poi verrà ripristinato. Quello vigente prima della sospensione era già datato e totalmente da rivedere, per cui da tempo sarebbe stato il caso di metterci mano per redigere qualcosa di valido sia per il decoro cittadino che per le esigenze degli esercenti.
Ad inizio febbraio invece abbiamo suggerito di redigere un vademecum per gli esercenti affinché fossero edotti sulle principali regole a cui devono sottostare i loro arredi esterni. La stragrande maggioranza di loro non ne sono infatti a conoscenza e tendono ad affidarsi a tecnici che hanno tutto l’interesse a “forzare” le norme per occupare quanto più possibile spazio pubblico. Il nostro suggerimento era in vista del prossimo ripristino della legalità, annunciato ormai da settimane dall’assessore Lucarelli, ma di cui non si vede traccia sulle strade romane.
Perdurando la mancanza di riscontri alle nostre richieste di interlocuzione da parte dell’assessore Lucarelli, giovedì abbiamo però letto con grande sorpresa, e un po’ di soddisfazione, l’intervista rilasciata dall’assessore al Corriere. Dall’intervista veniamo a sapere che uno degli obiettivi a breve dell’amministrazione è aggiornare il codice degli arredi (toh!) e che è stato redatto un vademecum sulle regole per l’allestimento dei dehors, inviato alle associazioni di categoria (maddai?!?).
Ora, a costo di rischiare di fare la figura delle mosche cocchiere, come possiamo noi non pensare che le due iniziative siano state anche solo in parte stimolate dalle nostre proposte?
L’alternativa è che all’assessore e al dipartimento commercio i nostri suggerimenti non arrivino (benché abbiamo prove del contrario) e che semplicemente noi riusciamo a concentrarci sulle cose importanti di alcune materie. In tal caso a maggior ragione dovremmo ottenere ascolto da parte dell’assessore, potendo fornire contributi di sicuro interesse.
Purtroppo dall’intervista all’assessore abbiamo ulteriore conferma che la lotta all’abusivismo in materia di OSP, esploso all’inverosimile a causa dell’assurda normativa introdotta dall’amministrazione Raggi (un meccanismo non dissimile dal bonus del 110% che sta creando disastri a livello nazionale), sta sostanzialmente al palo. Stando a quanto affermato dall’assessore, la Polizia Locale si starebbe dando da fare con i controlli (cosa che sinceramente a noi non risulta, almeno non nella scala richiesta dalla situazione sulle strade) ma gli uffici dei Municipi sotto organico, soprattutto quello del Municipio I, non sono in grado di sostenere l’ulteriore carico di lavoro apportato dai provvedimenti sanzionatori.
Nel nostro piccolo, è da tempo che indichiamo la creazione di una task force dedicata a rivedere tutte le nuove richieste di OSP e a lavorare i provvedimenti sanzionatori come l’unico modo per riprendere il controllo della situazione.
Sapendo quanto poco sia pratica l’assessore di processi amministrativi locali, avremmo avuto piacere di fare con lei una chiacchierata per illustrarle a fondo da dove viene il far west delle OSP a Roma e come lo si potrebbe ricondurre a legalità concedendo tutto il possibile alle attività commerciali.
Temiamo che i nostri suggerimenti dovremo continuare a snocciolarli dalle nostre pagine, incluso quello che ci sta particolarmente a cuore in tema di riforma degli impianti pubblicitari.
Quando poi l’assessore volesse decidersi ad offrirci un’opportunità d’incontro, la coglieremo con immutato piacere e spirito di servizio.