Ostia e periferie senza car sharing. Le compagnie non ci vanno nonostante forti sconti sul canone

Sul litorale, 280mila abitanti, non arrivano le auto condivise. La delibera, che nel 2020 prevedeva incentivi, rimasta senza seguito. Azione chiede l'estensione del servizio comunale

 

Per far circolare sul territorio romano le loro auto, Share Now, Enjoy e LeasysGo pagano al Comune un canone annuo di 1.200 euro per ciascun veicolo. Nel 2019, il Campidoglio mise in campo una piccola rivoluzione che sarebbe partita l’anno successivo: in pratica chi avesse spinto il servizio fino alle zone più lontane avrebbe visto  ridursi il canone, fino ad azzerarsi nel caso di Ostia.

Nonostante i notevoli risparmi che avrebbero ottenuto, le compagnie hanno deciso di non raggiungere le periferie della capitale lasciando così scoperta una vera città quale Ostia e non solo.

Per quanto riguarda Enjoy, a nord si ferma all’asse ideale tracciato tra Serpentara, Cortina d’Ampezzo, Monte Mario. A sud si spinge fino a Mostacciano, ma – tranne le eccezioni di Mezzocammino e Ciampino – i limiti sono ampiamente dentro il Raccordo Anulare.

 

Simili, forse anche più ristretti, i confini di Share Now che come si vede dalla mappa che segue, lascia fuori zone popolose come Alessandrino, Don Bosco, Fonte Meravigliosa, Pisana, Gianicolense e molte altre.

 

 

Una gran fetta di Roma, insomma, non può utilizzare i servizi di car sharing gestito dai privati che evidentemente non hanno trovato abbastanza conveniente quanto previsto nella delibera 306 del 2019. Questa prevedeva sconti da 90 a 540 euro a veicolo più l’area di operatività si sarebbe avvicinata al GRA. Chi poi si fosse spinto fuori dal Raccordo avrebbe avuto sconti maggiori fino ad azzerare il canone per la copertura di Ostia.

In un mondo che spinge molto sui servizi condivisi, sembra assurdo che perfino quartieri semicentrali come Monte Sacro Alto non siano raggiungibili con questi sistemi. Ecco perché il gruppo capitolino di Azione ha presentato una mozione che verrà discussa oggi dall’aula (o al massimo entro la settimana) per estendere alle periferie almeno il servizio gestito da Roma Servizi per la Mobilità. In questo caso non si hanno limiti di zona per condurre il veicolo, ma al termine del noleggio questo va parcheggiato necessariamente in una delle 149 aree di sosta previste. Che sono tutte nelle aree centrali e semicentrali, con pochissime eccezioni tra cui Eur, Marconi, Oderisi da Gubbio e San Paolo. Ma nulla fuori dal Gra e in particolare nulla per Ostia che sembra la cenerentola della mobilità condivisa, nonostante il treno che collega il litorale con Piramide sia la vergogna nazionale per inefficienza e ritardi.

In ultimo, il gruppo politico composto dai consiglieri Flavia De Gregorio, Francesco Carpano e Dario Nanni, ha chiesto nella stessa mozione di realizzare un sistema di bike sharing pubblico, su modello di quello milanese, gestito da un concessionario privato di pubblicità che ha come stazione appaltante la Atm.

 

 

Condividi:

2 risposte

  1. Tutti si riempiono la bocca di “quanto è importante Ostia” e poi si vedono i risultati…. Il posto più pianeggiante di Roma senza nemmeno un servizio di bike sharing, con la sola ciclabile del lungomare e qualche vecchio residuato di ciclabili verniciate (ormai piu che scolorite) sui marciapiedi….

    1. A me Ostia sembra il municipio più abbandonato in assoluto! Forse dovreste separarvi da Roma. Ormai far parte di questa città è una sciagura !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I nostri ultimi Tweets

#Roma e #Milano – le differenze SOSTANZIALI sul modello gestionale, e perché quello #ATAC NON funziona

➡️https://www.romatoday.it/attualita/contratto-atac-comune-di-roma.html

TuTrap-Aps è convinta che ATAC, per migliorare il servizio offerto agli utenti, dovrebbe essere finanziata al 100% dal Comune di Roma.

Il Comune poi recupererebbe dalla bigliettazione.

via @romatoday

Stazione #Pigneto: il progetto assegnato dopo la quarta gara delude.
Per @metroviaRoma occorre predisporre una seconda banchina e ripensare l’area di Porta Maggiore. Solo così diventerà un vero nodo di scambio.

@flaviafratello Nella #casa della cultura di #Ostia /#Roma (che offriva spazi simili) invece ci trovate le macerie, perché è stata vandalizzata 3 anni fa e il comune di @Roma non l’ha mai più riaperta.

Load More

Suggerimenti di lettura
Ultimi commenti

Altri articoli nella stessa categoria