Centri sportivi: Roma perde 20 milioni di euro per la cattiva gestione

Un'inchiesta de Le Iene mostra tutti gli errori nella ristrutturazione del Palazzetto. E poi ci sono lo stadio Flaminio e altri 14 impianti abbandonati o occupati abusivamente

 

A chiamare Le Iene non è stato un telespettatore qualsiasi ma Alessandro Onorato, assessore allo Sport del Comune di Roma. Ha voluto raccontare alle telecamere di Italia 1 la drammatica situazione che ha trovato nel suo dipartimento, partendo da uno dei simboli degli edifici sportivi capitolini: il Palazzetto di viale Tiziano.

Anche diarioromano se ne era occupato più di una volta, l’ultima a giugno del 2021 per denunciare il ritardo dei lavori di ristrutturazione e il disagio gravissimo creato alle squadre di basket e pallavolo. I giocatori che militano nelle squadre capitoline non hanno più un luogo per disputare le partite dal 2018, da quando il Palazzetto chiuse per le sue condizioni fatiscenti. I playoff della Virtus e dell’Eurobasket si sono spostati a Ferentino perché in tutta Roma non c’è una struttura idonea. Addirittura la Roma Volley che fino all’anno scorso militava in serie A, è stata costretta alla retrocessione in B perché non ha un campo dove ospitare le squadre avversarie.

Un disastro che l’ex Sindaca Raggi annunciò di aver risolto. In uno dei suoi soliti post trionfali su Facebook, scrisse che presto il Palazzetto sarebbe tornato allo splendore originale, che erano stati investiti 3 milioni di euro per la riqualificazione e che la gara era partita. Ma Onorato racconta a Le Iene tutta un’altra storia: l’appalto commissionato dalla precedente amministrazione ha dimenticato la recinzione esterna, le telecamere di sicurezza, la pulizia dei soffitti ammalorati dalle infiltrazioni, la sostituzione dei seggiolini rotti. Insomma un lavoro a metà che non avrebbe permesso neanche la riapertura. “Ci vuole almeno un altro milione e mezzo per completare il lavoro. Il bando è completamente sballato“, sostiene l’assessore della giunta Gualtieri.

 

 

Sembrerebbe, insomma, che il cantiere in corso sia limitato alla impermeabilizzazione del tetto, nuova pavimentazione, rifacimento dei bagni e messa a norma dell’impianto elettrico: interventi importanti ma non sufficienti.
Replica Paolo Ferrara, ex capogruppo 5stelle e da sempre vicino all’ex Sindaca: “La giunta Raggi è riuscita a sbloccare una situazione che era ferma dal 2011. I piccoli lavori residui sono opere di manutenzione ordinaria, possono essere fatti con i soldi che il dipartimento ha a disposizione“. E poi se la prende con Onorato che – a suo dire – non avrebbe fatto nulla per assegnare il Palazzetto ad una federazione o un’altra organizzazione sportiva.

Ma l’inchiesta de Le Iene ha curiosato anche tra altre strutture capitoline in abbandono o occupate abusivamente. Sono 14 impianti per i quali il Campidoglio spende 800 mila euro l’anno per la sola guardiania. Tanti soldi gettati per stadi, piscine, campi da calcio che potrebbero essere usati dai cittadini e invece versano in uno stato di totale abbandono. Non usare questo patrimonio costa, secondo l’assessore, 20 milioni di euro alla casse capitoline.

 

Come la piscina di Tor Pagnotta, chiusa da sei anni e ridotta ad un acquitrino. Oppure il campo Testaccio che ha anche un valore storico in quanto qui giocò la Roma tra il 1929 e il 1940.
Poi ci sono tanti circoli che sono stati assegnati a imprenditori privati che non pagano l’affitto o che non rimborsano le rate di mutuo e queste rate finiscono a carico del Comune. Non manca un’area sportiva occupata dai Rom da sette anni con gli ospiti che tentano di picchiare l’inviato della trasmissione Mediaset.

Insomma il quadro sulle strutture sportive che emerge da questo servizio è davvero desolante. L’assessore Onorato ha fatto bene a denunciarlo ma adesso è suo compito risolvere i problemi più gravi, riportando legalità. Nei confronti di chi non paga i canoni ci sono le procedure giudiziarie di recupero crediti o di sfratto. Mentre chi occupa deve essere allontanato con l’ausilio dell’autorità giudiziaria.

Il vero problema sarà il destino futuro di questi immobili. Il Comune già oggi non riesce ad assegnare quelli che ha vuoti, figurarsi quelli che libererà in futuro. Sull’assegnazione occorre accelerare le procedure e individuare tantissimi imprenditori onesti e volenterosi che possono gestire i circoli anche nell’interesse degli abitanti dei quartieri.

 

 

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