Non sarà facile scegliere tra la vasta offerta di questa decima edizione di Open House: 273 tra eventi, visite all’aperto e magnifici luoghi di architettura da apprezzare. In alcuni casi si tratta di strade dove siamo passati molte volte, ma il 21 e 22 maggio sarà l’occasione per soffermarsi su dettagli, particolari, sulla storia e sulle vicende che rendono Roma una città speciale.
Ci permettiamo di indicare una quindicina di luoghi da non perdere, consapevoli che non incontreranno il gusto di tutti i lettori. Conviene, quindi, scorrere tra le proposte che si possono trovare cliccando qui e seguire le indicazioni per la prenotazione. Attenzione, occorre inserirsi nella lista e registrarsi sul sito, altrimenti non sarà possibile accedere.
Una novità assoluta per la capitale è il Rettorato dell’Università Roma 3 (foto sopra) che è stato progettato da Mario Cucinella e un team di architetti, con tre torri ellisoidali. Sul fronte nascerà anche una grande piazza dotata di giardino pensile. L’inaugurazione di alcune aule è recentissima e quindi sarete tra i primi a visitarle.
Edificio poco conosciuto ma dal grande valore è l’Accademia d’Egitto di via Omero, firmata da El Sayed. All’intero anche una splendida collezione di opere dell’antico Egitto.
Inaugurata meno di dieci anni fa, la sede dell’Accademia Spaziale Italiana in via del Politecnico vale la gita (foto sopra). Il suo grande corpo a mezzaluna con la facciata interamente vetrata in inglese si chiama “crescent”, cioè mezzaluna, una chiara citazione astronomica in sintonia con la funzione dell’edificio.
In questa rubrica, abbiamo parlato dell’edificio della casa farmaceutica Angelini, firmato dallo Studio Transit, e ve ne abbiamo mostrato gli esterni (foto sopra). Open House offre l’occasione unica per entrare nel cuore dell’azienda e scoprire le particolari soluzioni architettoniche.
Tutt’altra epoca per il magnifico stabile che ospita il Municipio III in piazza Sempione, progettato nel 1922 da Innocenzo Sabatini e inserito nella Città Giardino voluta da Gustavo Giovannoni. Un luogo da scoprire.
Gli appassionati del razionalismo non possono mancare la visita all’Hotel Mediterraneo, progettato da Mario Loreti che conserva al suo interno una delle migliori testimonianze dell’Art Decò italiana (foto sopra).
Ad altissima efficienza energetica è la sede dell’IFAD in via Paolo Di Dono, primo edificio in Italia ad aver ottenuto la certificazione LEED (su ambiente e design) e primo edificio Onu nel mondo ad aver raggiunto la certificazione Platinum per la qualità energetica.
Chi ama le strutture sorprendenti non potrà mancare il Refettorio dei Carabinieri ideato da Riccardo Morandi nel 1951, all’interno del cortile della Caserma De Tommaso, in viale Giulio Cesare. Nella rarissima foto dell’epoca che vedete qui sopra, pubblicata da Open House, si apprezza l’uso del cemento armato che un genio come Morandi sapeva fare assieme a pochi altri, come Pierluigi Nervi (del quale si potrà ammirare la nervatura del Palazzo dello Sport dell’Eur).
Un classico del razionalismo che non ci si stanca mai di apprezzare è la ex Casa per Ciechi di via Parenzo, oggi sede dell’Università Luiss. Solo la scala di Pietro Aschieri che si vede qui sopra, vale la visita.
E un’altra scala dall’inestimabile valore è quella della Palazzina Nebbiosi in Lungotevere Arnaldo da Brescia (le due foto sopra). Fu progettata da Giuseppe Capponi e realizzata da Pier Luigi Nervi. Qui Nervi abitò e insediò il suo studio. Un’eccellenza.
Lo vediamo attraversando la Tiburtina o percorrendo la Tangenziale. Il palazzo BNL ricorda una nave, uno specchio, un prisma a seconda da dove lo si ammiri. E questa volta c’è l’occasione per entrare all’interno e scoprire anche una importante collezione di quadri antichi. Progettato da Mantero Associati, è stato inaugurato nel 2017 e riunisce i dipendenti che prima erano sparsi in otto diverse sedi (foto sopra).
Altra sede importante romana è quella Inail in via Quattro Novembre con la sua facciata articolata, disegnata da Armando Brasini. E’ una vera quinta scenografica per chi sale da piazza Venezia e vi assicuriamo che l’interno colpirà il visitatore. Il ricordo personale di chi scrive che ha avuto la fortuna di poter giocare da bambino in una delle più belle stanze del palazzo e di tornarci più volte da adolescente spinge al nostro consiglio che crediamo non sia dettato solo dalla nostalgia.
Infine, da quest’anno anche Ostia entra a buon diritto tra i luoghi architettonici da scoprire con Open House. A partire dal Villino di tipo A e dal Villino di tipo B di Adalberto Libera che hanno fatto scuola, per arrivare alla Torre di San Michele, disegnata da Michelangelo (foto sopra).
Prenotazioni e informazioni sul sito di Open House Roma