Val d’Ala, la stazione fantasma che ha funzionato per soli cinque anni

Dovrebbe riaprire nei prossimi mesi per collegare Conca d'Oro con Tiburtina. Ma il suo destino resta incerto. Le ciclabili e il ponte sull'Aniene saranno il corollario

 

Non c’è solo Vigna Clara a rappresentare uno scandalo nel sistema trasportistico su ferro a Roma. Nel quadrante nord-est anche Val d’Ala è una stazione sfortunata o forse potremmo dire nata sotto una cattiva stella. Se il futuro di Vigna Clara sembra volgere verso il bello (l’apertura è prevista a giugno dopo 32 anni di chiusura), quello di Val d’Ala resta nell’incertezza.

Nello scalo ferroviario di Conca d’Oro si sta lavorando per una rimessa in funzione entro fine anno, ma quale sarà la sua funzione reale non è dato sapere. Il problema sta all’origine, quando questa stazione fu concepita per collegare il quartiere con Fiumicino e con Fara Sabina, passando per Tiburtina. Si trattava di deviare i treni (non tutti ma solo alcuni) che già transitano sui binari posti sulla sponda opposta dell’Aniene e che fermano a Nomentana. A settembre del 2009 Val d’Ala vide passare il primo treno con grande gioia dei residenti di Prati Fiscali, Valli, Conca d’Oro che sarebbero stati collegati direttamente con la tratta che porta a Fiumicino da una parte e Fara Sabina dall’altra.

Ma la deviazione non risultò efficiente, troppe volte i convogli accumulavano ritardi, gli scambi non garantivano la rapidità richiesta e gli utenti di Nomentana vedevano saltare alcune corse per loro preziose. Il risultato fu che di treni deviati se ne programmarono sempre meno, finché nel 2014, solo cinque anni dopo, Val d’Ala chiuse.

 

L’infrastruttura iniziò un lento declino mentre i residenti del quartiere si videro sottrarre il sogno di avere una stazione dedicata, di poter raggiungere Tiburtina in soli cinque minuti e da lì cambiare con la metro B e altri treni.

Oggi si torna a parlare di imminente apertura per la stazione: in un primo tempo sembrava dovesse ospitare i passeggeri già dalla fine del 2021 ma ora si parla del dicembre 2022. I lavori procedono tanto che vi sono diverse strutture che custodiscono materiali e ospitano le imprese esecutrici (foto seguente).

 

Ma che tipo di servizio potrà essere offerto? Si tornerà a deviare alcuni treni che transitano su Nomentana o si penserà ad una linea dedicata? Questa risposta ancora non c’è ed è curioso che si lavori ad una stazione senza prima aver programmato i treni che ci dovranno passare. Per trovare un’indicazione dobbiamo tornare al 2019 quando presidente del III Municipio era Giovanni Caudo. Durante un incontro con la cittadinanza a proposito della mobilità del quartiere spiegò che Val d’Ala sarebbe stata servita da treni che correranno lungo la ferrovia merci e dunque nulla avranno a che fare con la Fara Sabina-Fiumicino. Insomma dovrebbe essere un’offerta aggiuntiva di trasporto pubblico, con un treno l’ora i primi tempi e poi – se vi sarà domanda sufficiente – si arriverà a quattro treni per una capacità di trasporto di oltre 3.000 passeggeri l’ora.

Ad oggi, né Ferrovie, né il Municipio sono stati in grado di confermare questa programmazione ma è probabile che la scopriremo entro fine anno quando i lavori saranno terminati e a quel punto si dovrà prendere una decisione. Non si potrà lasciare marcire di nuovo la struttura che già costò tre milioni nel 2009 e sulla quale ora sono stati investiti molti soldi.

Altro capitolo importante riguarda lo scambio con altri mezzi di trasporto. Su questo le idee sembrano più chiare tanto che l’attuale presidente del Municipio, Paolo Marchionne e l’assessore ai Lavori Pubblici, Matteo Pietrosante parlano di nuovi capolinea dei bus e completamento della ciclabile. In pratica i passeggeri potranno arrivare a Val d’Ala con più linee su gomma oppure con la bicicletta.

 

Attualmente la ciclabile è incompleta. Proviene da Conca d’Oro e finisce nel nulla come si vede nella foto che segue.

 

Il progetto è ambizioso. In pratica oggi ci sono alcune bike lane (cioè tratti di strada delimitati solo da una segnaletica verniciata) e alcune ciclabili vere e proprie (cioè delimitate da cordoli). Nelle intenzioni del Municipio dovranno diventare tutte ciclabili, partendo dalla Nomentana Vecchia, passando nel parco Sicinio Belluto, proseguendo poi su Ponte Tazio, viale Tirreno, Conca d’Oro per arrivare proprio alla stazione Val d’Ala. Da qui partirà un nuovo tratto che si collegherà a Prati Fiscali. Costo non indifferente ma sicuramente potrebbe essere di grande vantaggio per l’intero quadrante.

Infine resta l’incognita del Ponte ciclopedonale sull’Aniene che dovrebbe unire il quartiere di Sacco Pastore con la stazione Nomentana e Libia. Un’opera di cui si parla da anni, prevista nel PUMS, già progettata e finanziata ma che non riesce a partire per la crisi in cui era sprofondata Roma Metropolitane, la società pubblica che funge da stazione appaltante, uccisa dalla Raggi senza pensare ad una sostituzione.

Dunque, se le cose andranno per il verso giusto, entro la fine di quest’anno Val d’Ala rivedrà i treni sui suoi binari (anche se non è chiaro ancora quali treni) ed entro i prossimi 24 mesi, l’intero Municipio sarà attraversato da un asse ciclabile di tutto rispetto. Per il Ponte sull’Aniene, invece, nessuna data è ipotizzabile.

 

 

 

Condividi:

Una risposta

  1. secondo me sarebbe un grande passo avanti perche con la riapertura della stazione val dala consentirebbe ai tifosi per andare a vedere le partite e quindi collegarsi con la stazione vigna clara ma non solo anche con tor di quinto di modo che se io devo andare a prima porta posso usare la linea extra eurbana.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I nostri ultimi Tweets

#Roma e #Milano – le differenze SOSTANZIALI sul modello gestionale, e perché quello #ATAC NON funziona

➡️https://www.romatoday.it/attualita/contratto-atac-comune-di-roma.html

TuTrap-Aps è convinta che ATAC, per migliorare il servizio offerto agli utenti, dovrebbe essere finanziata al 100% dal Comune di Roma.

Il Comune poi recupererebbe dalla bigliettazione.

via @romatoday

Stazione #Pigneto: il progetto assegnato dopo la quarta gara delude.
Per @metroviaRoma occorre predisporre una seconda banchina e ripensare l’area di Porta Maggiore. Solo così diventerà un vero nodo di scambio.

@flaviafratello Nella #casa della cultura di #Ostia /#Roma (che offriva spazi simili) invece ci trovate le macerie, perché è stata vandalizzata 3 anni fa e il comune di @Roma non l’ha mai più riaperta.

Load More

Suggerimenti di lettura
Ultimi commenti

Altri articoli nella stessa categoria