Dal 2014 Roma ha una riforma degli impianti pubblictari approvata dall’Assemblea Capitolina e solo da applicare. Tale riforma prevede meno impianti ma più decorosi, maggiori incassi per il Comune, ma soprattutto la possibilità di fornire servizi parzialmente sovvenzionati dagli introiti degli impianti.
È il caso, ad esempio, del servizio di bike sharing, espresamente previsto dalla riforma del 2014, sul genere di quello che da quindici anni (QUINDICI ANNI!?!) è presente a Parigi e da quattordici anno (QUATTORDICI ANNI!?!) a Milano.
La riforma fu promossa e approvata dall’amministrazione di Ignazio Marino, con grandi meriti dell’assessore Marta Leonori, ma l’improvvisa interruzione di quella consiliatura ne bloccò l’attuazione.
Purtroppo l’amministrazione successiva, guidata dalla sindaca Raggi che la riforma nel 2014 la votò da consigliera di minoranza, non ha sostanzialmente fatto nulla nei cinque anni di mandato, per cui oggi, nel 2022, sui cartelloni pubblicitari Roma si ritrova ancora nella cartellopoli di otto anni fa!?! (da ricordare che oltre alle gravissime responsabilità della maggioranza M5S, nella passata consiliatura si dovette registrare la totale assenza sul tema anche di tutte le forse di minoranza, incluso il PD)
Venendo all’amministrazione Gualtieri, i primi segnali sul tema non sono stati positivi. Il sindaco non ha infatti mai parlato della possibilità di atuare velocemente la riforma del 2014, né nelle sue linee programmatiche né nel programma del secondo semestre di governo.
Riguardo alla Giunta capitolina, da una parte c’è l’assessore alla mobilità, Eugenio Patanè, che ha espresso interesse per il servizio di bike sharing pagato dai cartelloni, ma ha rimandato alla sua collega al commercio, Monica Lucarelli, per l’attuazione della riforma. Quest’ultima invece finora non ha mai espresso alcuna posizione sull’argomento degli impianti pubblicitari, nonostante la grande opportunità di risolvere un problema decennale per Roma.
Fortunatamente in questa consiliatura c’è almeno un consigliere di Assemblea Capitolina, l’on. Francesco Carpano della Lista Calenda, che ha preso a cuore il tema e con atti formali, quali interrogazioni e proposte di delibera, e da mesi sta sollecitando la maggioranza affinché prenda una posizione chiara.
Ad inizio giugno c’è stata una seduta della commissione mobilità dove si è parlato della possibilità di attuare la riforma, ma i segnali giunti dai presidenti della commissione mobilità, un distratto Giovanni Zannola, e della commissione commercio, uno scettico Andrea Alemanni, sono stati tutt’altro che beneaguranti.
Mercoledì scorso si è invece tenuta una seduta della commissione commercio, presieduta dall’on. Andrea Alemanni, e possiamo dire di aver colto un clima più positivo.
Alla seduta ha partecipato il direttore del Dipartimento Sviluppo Economico e Attività Produttive, Francesco Paciello, il quale ha illustrato i problemi esistenti al momento per attuare la riforma. In estrema sintesi vi è una sentenza del TAR e un ricorso pendente al Consiglio di Stato che non consentono al momento di determinare con precisione i canoni a carico dei concessionari degli impianti pubblicitari. Tale indeterminatezza non permette di procedere con i bandi per assegnare gli impianti, nei fatti bloccando la riforma.
Nella discussione sono state però prefigurate delle ipotesi di intervento da parte dell’Assemblea Capitolina che potrebbero superare l’attuale impasse.
L’on. Carpano da parte sua ha ribadito l’importanza di trovare una soluzione per dare attuazione in tempi brevi alla riforma, ma la novità che abbiamo colto è l’intenzione espressa dal presidente Alemanni di voler lavorare ad una tale soluzione, preannunciando una nuova seduta della commissione sul tema nel giro di un paio di settimane.
La totale assenza di una posizione da parte dell’assessore Lucarelli su questo argomento è un’anomalia e preoccupa, ma il fatto che la commissione commercio si stia occupando del tema, cercando una soluzione che svincoli la riforma dai ricorsi amministrativo, è senz’altro una buona notizia.
Continueremo a seguire la discussione dando ancora una volta merito all’on. Carpano per l’iniziativa presa e portata avanti, ma anche riconoscendo l’impegno che il presidente Alemanni dimostra di mettere sul tema.
Una risposta
Non si può tollerare questa inerzia esasperante della politica.
Anche in questi giorni continuano, allegrissime, le installazioni (o “spostamenti”, che dir si voglia) palesemente illegali.
Ma come si fa?