È di due giorni fa la proposta, improvvisa, del sindaco Gualtieri di rendere gratuito, o quasi, il trasporto pubblico a Roma in autunno.
Questa la dichiarazione di Gualtieri nel suo intervento al congresso del partito socialista:
“Invece di discutere di cose assurde, come la giusta necessità di dotare Roma di un impianto moderno di termovalorizzazione per il trattamento dei rifiuti, perché non ci si esercita a provare a capire cosa possiamo fare? Faccio un solo esempio: penso che sia possibile trovare delle risorse per fare quello che sta facendo la Germania di Olaf Scholz e la Spagna di Pedro Sanchez e realizzare un investimento forte per avere la gratuità o quasi gratuità del trasporto pubblico, dei treni, degli autobus durante l’autunno, quando ci saranno le scuole che riaprono, per dare un aiuto concreto ai lavoratori, alle persone con i redditi più bassi, e si dà un contributo concreto alla lotta per il mutamento climatico“.
In Germania si è fissato a 9 euro l’abbonamento mensile per treni e bus del trasporto locale e regionale, da giugno ad agosto. In Spagna invece si è deciso di rendere gratuiti gli abbonamenti ai treni locali per tre mesi, da settembre a dicembre. In entrambi i casi le misure sono state prese per attutire il colpo dei prezzi elevati dell’energia per i consumatori.
Così come presentata, l’idea di Gualtieri appare solo una scimmiottattura delle misure prese negli altri paesi, con più di una difficoltà ad essere applicata a Roma.
Il tema non è completamente nuovo e a Gualtieri sarebbe bastato fare qualche ricerca in rete per acquisire elementi utili a capirne la reale applicabilità a Roma.
Sarebbe stato sufficiente, ad esempio, che il sindaco desse un’occhiata ad un nostro articolo del novembre 2018, dove Mercurio Viaggiatore si esercitò a valutare l’introduzione della gratuità del trasporto pubblico a Roma.
Gualtieri avrebbe trovato nell’articolo i molteplici vantaggi della misura:
- valido incentivo all’uso del trasporto pubblico, decongestionando il traffico e aumentando la velocità commerciale e quindi la disponibilità degli autobus;
- risparmi sui costi di controllo (personale, tornelli) e distribuzione dei biglietti (rete di vendita esterna, macchinette emettitrici)
- minore inquinamento e meno polveri sottili, a tutto beneficio della salute pubblica, oltre a mitigare il riscaldamento globale e la dipendenza dal petrolio;
- minor numero di incidenti stradali, risparmi manutentivi sulle strade;
- anche una maggiore equità, in quanto chi non usa il trasporto pubblico e paga un fiume di soldi di tasse per sostenerlo, ha un ritorno in termini di minor traffico e più parcheggi.
Vi avrebbe trovato anche le condizioni necessarie affinché la misura potesse funzionare:
“La prima condizione affinché un sistema incentivante del trasporto pubblico funzioni, è che il servizio stesso di trasporto funzioni: le corse devono essere frequenti e puntuali, i mezzi moderni e comodi. Dato il primo elemento, subentra il fattore culturale e sociale: il mezzo pubblico non deve essere più visto come un mezzo di trasporto “sposta-povery”, ma come una più efficace modalità di mobilità, necessaria per il bene di tutti.
Il fattore economico sposta solo una piccola percentuale ed incide in maniera minore rispetto ai due punti precedenti e, se ci pensiamo, a Roma il costo dell’abbonamento annuale di 250€ è già bassissimo rispetto ai costi di esercizio di una macchina …”
E infine si sarebbe reso conto dei problemi ad introdurre una tale misura nel nostro ordinamento:
“Al momento il sistema a “tariffa zero” non è comunque applicabile a Roma: le leggi impongono una copertura massima delle spese del 65% da parte dell’Amministrazione, inoltre non si possono istituire tariffe discriminatorie tra i cittadini comunitari, ovvero tra romani gratis e turisti a pagamento.”
Non che l’idea non possa essere considerata nel medio lungo periodo, ma al momento, considerata la disastrosa situazione del TPL romano, la misura avrebbe scarsissime possibilità di riuscita.
Vogliamo anche segnalare un altro articolo, dove abbiamo parlato dell’introduzione del TPL gratuito in Lussemburgo nel 2020. In quel caso si è scelta la gratuità per tutti gli utenti, inclusi i turisti, con l’obiettivo da un lato di ridurre il problema annoso del traffico veicolare, dall’altra di fornire un aiuto ai cittadini a più basso reddito.
In quell’articolo abbiamo anche dato conto di alcuni studi che hanno dimostrato come la gratuità non è uno stimolo efficace per convincere i cittadini a passare dal mezzo privato a quello pubblico, mentre lo sono molto di più misure come l’aumento del costo dei parcheggi o le congestion charging.
Ancora una volta, è dimostrato che elementi indispensabili per convincere le persone a scegliere sempre di più i mezzi pubblici sono la loro efficacia, affidabilità e comfort, tutti elementi su cui a Roma siamo in grandissima sofferenza e lo saremo per chissà quanto.
Un’ultima riflessione la dedichiamo al modo seguito da Gualtieri per decidere e comunicare un intervento tanto importante. La cosa è avvenuta senza apparente preparazione o riflessione, prendendo come spunto provvedimenti presi in altri paesi e comunicandola nell’ambito di un congresso di partito in contrapposizione alle sempre vive polemiche sul termovalorizzatore.
Per valutare un metodo alternativo ci rifacciamo ad un altro nostro articolo, dell’ottobre 2018, in cui parlammo di come a Parigi si è affrontato il tema della possibile gratuità del trasporto pubblico. Da quel nostro articolo:
“Vediamo infatti come si comporta la municipalità di Parigi quando ci sono da prendere decisioni strategiche che avranno impatti notevoli sulla vita dei cittadini. Qualche giorno fa ci è apparso su facebook l’esempio che segue, relativo ad un dibattito pubblico promosso sulla possibilità di rendere gratuiti i mezzi pubblici in città.
In sostanza si invitano i cittadini a partecipare ad un incontro pubblico presso la sede del Comune dove discutere uno studio effettuato riguardo l’eventuale gratuità del trasporto pubblico.
L’invito è circostanziato e prevede anche la possibilità di fornire contributi. Inoltre l’agenda dell’incontro prevede anche una sessione per il dibattito con i cittadini.”
Il Comune di Roma è anche gemellato con Parigi e solo qualche giorno fa il sindaco Gualtieri era lì a fare un’inutile visita ad un impianto di incenerimento dei rifiuti.
Mai che si riuscisse a copiare dai comuni più avanzati le buone pratiche che tanto bene farebbero a Roma.
Mai che si coinvolgessero per tempo i cittadini per evitare di buttare lì proposte strampalate che durano lo spazio di una dichiarazione.
Una risposta
Il Sindaco ha voluto distinguersi anticipando la campagna elettorale e di fatto dando il via alle promesse elettorali (che resteranno promesse presto dimenticate) che faranno tutti ma proprio tutti i partecipanti al voto.