Monopattini: penale per chi li lascia in sosta vietata. L’esperimento di Dott

Le nuove regole anche per le bici in sharing. Dopo tre sanzioni il profilo verrà disattivato. Il progetto, realizzato insieme a Consumerismo No Profit, potrebbe essere imitato dalle altre compagnie

 

E’ la prima volta che si fa in Italia, sebbene l’idea non sia affatto nuova. Anzi, su queste pagine l’avrete letta più volte già anni fa quando apparvero le prime bici a flusso libero. Avevamo suggerito un meccanismo di penalizzazione economica per chi non avesse lasciato il mezzo in un luogo consentito ma a quel tempo era più complesso da realizzare per motivi tecnici: non tutte le bici, infatti, erano dotate di gps e individuare la loro esatta posizione non era facile.

Oggi è diverso e il tema si è allargato ai monopattini, piaga di Roma dove vengono abbandonati sui marciapiedi, davanti agli scivoli per disabili o addirittura nei portoni. L’operatore Dott, che nella capitale ha 2.500 monopattini e 1.700 biciclette, ha stretto un accordo con Consumerismo No Profit, un’associazione che si definisce “lobby dei consumatori”. Da martedì, tutti gli utenti che usano un mezzo Dott e lo lasciano in un luogo vietato si vedranno recapitare sul cellulare un alert con un avvertimento a parcheggiare meglio. Al secondo episodio di sosta selvaggia, sulla carta di credito dell’utente verrà addebitata una penale dai due ai cinque euro. Se il comportamento dovesse verificarsi una terza volta, il profilo dell’utente verrà disattivato e gli sarà impedito di noleggiare nuovamente. Inoltre l’utente verrà invitato a seguire un corso di guida sicura.

 

L’idea è ottima e potrebbe contribuire notevolmente ad un maggior ordine e decoro sulle nostre strade, ma si scontra con la cronica mancanza di spazi autorizzati  sui quali lasciare i piccoli mezzi. E’ vero che il Comune si è impegnato ad individuare aree di sosta a partire dal 2023, ma nel frattempo occorre usare il buon senso e lasciare la bici o il monopattino in luoghi che non diano intralcio ai pedoni o al traffico.

Sono gli stessi utenti a chiedere di prevenire la sosta selvaggia, si legge sul sito di Consumerismo che ha realizzato un’inchiesta per tracciare il profilo dell’utente medio dei servizi in sharing. Il 32% degli intervistati ritiene che sia necessario intervenire sul parcheggio dei piccoli mezzi. Il 26% chiede un intervento immediato su chi guida in modo pericoloso e il 29% lamenta la scarsa copertura di zone più periferiche della città.

Interessante anche capire, grazie dal sondaggio, perché viene scelto un monopattino e da chi. Il 60% di coloro che li usa vuole risparmiare tempo e evitare il traffico. Il 38% è utente abituale, cioè lo prende tutti i giorni (il 38% per recarsi al lavoro, il 16 per fare shopping o commissioni, l’11 per visitare la città). Molti lo fanno per accedere alle ztl mentre la una gran parte sostiene di sceglierli per motivi ecologici.

Ad oggi, Roma e Madrid restano le capitali con il più alto tasso di sosta selvaggia. Come si vede dalla tabella qui sotto (tratta dal sito di Consumerismo), Parigi e Londra hanno risolto il problema usando il pugno di ferro e creando spazi per la sosta in ogni strada.

Roma resta con sette monopattini su dieci lasciati dove capita. E’ necessario usare la leva economica per punire chi si disinteressa del disabile o della mamma con il passeggino che incontrano troppe difficoltà. L’esperimento avviato martedì potrebbe dare un segnale importante e c’è da augurarsi che venga seguito presto dagli altri operatori.

 

 

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