Lo scorso giovedì 4 agosto il sindaco Gualtieri, nella sua veste di commissario straordinario per il Giubileo e la gestione rifiuti, ha presentato il nuovo piano di gestione dei rifiuti Roma Capitale (le cui 264 pagine sono disponibili a questo link).
Riportiamo di seguito i punti salienti, a nostro giudizio, delle oltre due ore di presentazione.
Le previsioni quantitative del piano, individuate in maniera che non siano sogni ad occhi aperti ma qualcosa di effettivamente ottenibile, sono:
– la riduzione della produzione di rifiuti dell’8%, per raggiungere nel 2030 le 1.550.000 tonnellate/anno
– l’aumento della raccolta differenziata (oggi a circa il 45%) per arrivare 65% nel 2030.
Con tali previsioni, l’impiantistica necessaria per affrancare Roma dal dover ricorrere ad altre regioni o addirittura all’estero per i propri rifiuti è la seguente:
– 30 centri di raccolta distribuiti nei vari municipi per aumentare il conferimento di rifiuti differenziati,
– aumento delle stazioni di trasferenza,
– 2 impianti di selezione delle frazioni secche (carta e plastica) da raccolta differenziata da 100.000 tonnellate/anno ciascuno,
– 2 impianti di digestione anaerobica per il recupero di energia dalla frazione organica da 100.000 tonnellate/anno ciascuno,
– 1 impianto di trattamento termico della capacità di 600.000 tonnellate/anno che tratterà sia i rifiuti indifferenziati (tal quale) che gli scarti della raccolta differenziata.
L’obiettivo del nuovo piano è di ridurre quasi a zero i conferimenti in discarica, portando anche ad una drastica diminuzione della produzione di CO2, grazie all’eliminazione di grandissima parte dei trasferimenti su gomma dei rifiuti (in altre regioni o addirittura all’estero) e all’impianto di cattura della CO2 che si vuole abbinare al termovalorizzatore.
Nonostante i poteri straordinari consentissero al sindaco di evitare la procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), si è scelto di farla comunque per condividere meglio la proposta con i cittadini e raccogliere osservazioni e suggerimenti.
Nell’immagine che segue è indicato il percorso e le date per l’approvazione del piano.
Come si può vedere, la previsione è di aver il piano approvato per metà ottobre e da lì potranno partire le manifestazioni d’interesse per la realizzazione degli impianti.
Il sindaco ha precisato che il termovalorizzatore si prevede che sarà operativo subito dopo il Giubileo.
Riguardo al cosa fare nell’immediato, in attesa che gli impianti previsti divengano disponibili, il sindaco ha detto che nelle procedure di gara per gli impianti si riconoscerà un premio alle società che saranno disposte a prendersi carico fin da subito dei rifiuti prodotti a Roma, trovandogli sbocchi adeguati.
Sul come le previsioni indicate nel piano, in termini di riduzione della produzione rifiuti e di aumento della raccolta differenziata, verranno realizzate nulla viene detto nel piano e il sindaco ha precisato che la sede per quelle spiegazioni è il piano industriale di AMA che è previsto per il prossimo ottobre.
Confessiamo la nostra delusione ad una tale notizia, giacché ci aspettavamo di conoscere non solo i piani a lungo termine dell’amministrazione Gualtieri in materia di rifiuti, ma anche le azioni operative ad essi associate.
Non mettiamo in dubbio che la sede consona per tali informazioni sia il piano industriale di AMA, ma questo significa che si dovranno aspettare altri due o tre mesi per capire se l’amministrazione Gualtieri è in grado di riprendere il controllo della situazione rifiuti o se Roma è condannata a convivere per altri mesi o anni con infinite discariche cittadine.
Non ci sentiamo di entrare più di tanto nel merito del nuovo piano rifiuti, non avendo le necessarie conoscenze; prendiamo atto che vi sono forze politiche anche della maggioranza che hanno visioni diverse e speriamo che si approfitti della VAS per chiarire ogni dubbio residuo.
La critica che però facciamo all’attuale amministrazione capitolina è di essere arrivata in gravissimo ritardo alla presentazione del nuovo piano rifiuti e ancora più tardi al nuovo piano industriale di AMA. Possibile ci sia voluto quasi un anno dall’insediamento di Gualtieri per predisporre gli atti preliminari per affrontare quella che da anni è la crisi più grave di Roma?
Non avrebbe un bravo candidato sindaco già dovuto avere un suo piano per affrontare l’emergenza rifiuti nell’immediato e impostarne la soluzione nel medio/lungo periodo?
Nella conferenza stampa di presentazione del piano rifiuti, dell’emergenza rifiuti in corso non se n’è fatto quasi cenno, essendo stato il tema sollevato solo con qualche domanda dei giornalisti.
Eppure troppe strade romane, della periferia ma anche di zone più centrali, mostrano ancora rifiuti a terra e la realtà è che bisognerà attendere ancora diversi mesi per sperare in una soluzione onorevole del problema.
C’è da aspettare il piano industriale di AMA e i risultati dei bandi per la raccolta differenziata delle utenze non domestiche a cui il Dipartimento Ambiente sta lavorando.
L’impressione che abbiamo è che l’amministrazione capitolina continui a rifiutarsi di vedere l’emergenza in corso e a prendere i provvedimenti straordinari che possano incidere nell’immediato. Possibili misure ne abbiamo proposte a più riprese ma pare che in assessorato siano tutti concentrati sugli aspetti strategici dimenticandosi il presente fatto ancora di tante discariche cittadine.