In via Boncompagni un edificio futuristico con giardini in verticale

Sono iniziate le demolizioni dell'intero isolato tra via Romagna e via Puglie. Il progetto è firmato da uno dei più importanti studi cinesi di architettura

 

E’ in corso una demolizione a Roma che non lascia indifferenti. Chiunque si trovi a passare da via Romagna o via Boncompagni resta sorpreso nel vedere quel che resta di un enorme edificio in vetro che segnava un isolato. Il palazzo, in stile anni ’70, con la sua facciata continua di colore scuro è ora parzialmente incartato da pesanti teli ma la parte visibile mostra lo scheletro di cemento armato, travi e pilastri che stanno per essere abbattuti.

Si tratta di uno dei più importanti progetti di rigenerazione urbana dell’ultimo ventennio. Soprattutto per il luogo, pregiato e ricco di storia, e per il contesto: l’edificio era incastonato tra villini liberty dal grande fascino e palazzine di fine ottocento. Quando fu inaugurato, negli anni ’70, rappresentò un colpo al cuore dei più tradizionalisti e oggi l’operazione in corso rischia di produrre il medesimo sconvolgimento. Al suo posto, infatti, verrà realizzato un grande immobile destinato ad abitazioni, uffici e una piccola area commerciale.

Il progetto è firmato da uno degli studi più importanti in Cina, MAD Architects, che per l’occasione ha aperto una filiale a Roma. Non è stato facile per la proprietà ottenere i permessi e definire con il Comune la tipologia edile che sarebbe stata realizzata. Il procedimento fu avviato 11 anni fa e i lavori sono iniziati solo da poco. Pur con tutte le garanzie necessarie alla tutela di un luogo così importante, si tratta di un periodo troppo lungo che spaventa qualunque investitore.

Vediamo allora come diventerà questo isolato del quartiere Ludovisi una volta terminati i lavori. I circa 30.000 metri quadri totali saranno così suddivisi: 7.500 all’angolo tra via Puglie e via Boncompagni saranno destinati ad abitazioni di lusso, con grandi terrazze e logge vetrate. 4.200 ad uffici che saranno nascosti dietro una facciata storica che verrà preservata lungo via Sicilia. 17.000 metri diventeranno uffici e negozi tra via Romagna e via Boncompagni e infine uno spazio per eventi tra via Sicilia e via Puglie.

L’impatto non lascerà indifferenti. Nell’immagine che segue, tratta dal sito dello studio MAD, si possono notare il colore bianco delle strutture e le profonde terrazze, con molto verde.

Leggermente diverso è invece questo render pubblicato da Archiportale nel quale si evidenziano i pilastri di sostegno a vista che saranno un’altra caratteristica dell’edificio.

Gli interni del cortile saranno in vetro continuo con curve sinuose piuttosto lontane dalle forme squadrate del precedente immobile.

 

La delibera che autorizzava l’intervento fu approvata dall’Assemblea Capitolina a settembre del 2014 ma i permessi veri e propri sono arrivati molti anni dopo. Per chi fosse interessato, a questo link del portale del Comune di Roma, è consultabile tutta la documentazione del piano di recupero.

I proponenti hanno pagato circa 7 milioni di euro in oneri di urbanizzazione che il Campidoglio ha già speso negli scorsi anni per interventi nel centro storico. Inoltre, al piano terreno, i privati realizzeranno una struttura al servizio dei bambini disabili del quartiere.

L’intera operazione, in questo caso a carico dei privati, rientra nell’elenco dei Piani di Recupero che il Campidoglio ha avviato alcuni anni fa per riqualificare ambiti edilizi sia nel centro di Roma, sia nelle periferie. Per quanto riguarda le aree centrali della città, i Piani prevedono la risistemazione di un grande immobile al Pigneto, tra via Vibo Sequestre e via Magini; di Palazzo Sciarra in via Minghetti; di Palazzo Raggi tra via del Corso, via della Vite e via del Gambero; del Collegio Sant’Alessio Falconieri in viale XXX Aprile (già terminata) e di una serie di terreni tra via Mengarini, via Greppi e via Belluzzo al Portuense.

L’area di via Boncompagni è certamente una delle più pregiate e costituirà un’isola di modernità circondata da tanta classica bellezza. C’è da augurarsi che l’integrazione sia curata e raffinata, per fare da apripista a progetti analoghi in altre aree della città.

 

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