Il cubetto nero che si vede nella fotografia qui sopra è il cuore della nuova intelligenza artificiale che – nelle speranze di Lime, uno dei maggiori operatori di sharing – eviterà lo sfrecciare sui marciapiedi dei piccoli veicoli a due ruote. L’hanno chiamata “Lime Vision” perché è una tecnologia sviluppata internamente dall’azienda americana e di fatto costituisce un esperimento importante sul futuro della micromobilità.
A Roma, più che in altre città, troppe volte si vedono monopattini che svicolano tra i pedoni, fanno lo slalom a pochi centimetri da portoni e negozi. L’appello alla buona educazione dei conducenti serve a poco e allora occorre affidarsi ad un meccanismo disincentivante. Se sali sul marciapiede succede qualcosa di sgradevole tanto da fartene scendere il prima possibile.
Il sistema Lime Vision ha registrato nel suo cervello 13 mila immagini di strade romane ed è in grado di distinguere la carreggiata dal marciapiede. Se l’utente ci sale, una voce lo inviterà a scendere e nello stesso tempo il monopattino rallenterà fino a fermarsi.
Abbiamo provato in anteprima il sistema, in un caldo pomeriggio autunnale, in via Capitan Bavastro. A farci da guida Enrico Stefàno che i nostri lettori ben conoscono, oggi senior public policy manager dell’azienda americana. A nostra disposizione due monopattini Lime Generation 4, i modelli più avanzati della compagnia. Già hanno in dotazione gli indicatori di direzione, la targa, un manubrio a forma ergonomica che permette di impugnarlo in maniera più sicura e una pedana più corta del normale, proprio per scoraggiare l’uso del mezzo in due. C’è, infatti, meno spazio per poggiare i piedi.
La targa è presente già da qualche tempo su questi monopattini e su quelli di altri operatori e serve per identificare il veicolo non solo per i tecnici della compagnia ma anche per gli altri utenti che possono in qualche modo segnalare eventuali scorrettezze del guidatore.
Ogni monopattino di questa generazione pesa circa 35/38 kg, il che gli conferisce una maggiore stabilità ma comporta anche un consumo di batteria superiore. I mezzi più recenti, comunque, sono dotati di batteria estraibile che facilita la ricarica ed evita molti viaggi con i camioncini che devono recuperare i monopattini. L’operatore, infatti, sostituirà la batteria scarica con una nuova senza necessità di spostare il mezzo.
Ma veniamo alla caratteristica principale della prova su strada e cioè la telecamera Lime Vision. Quando diarioromano si mette su strada alla guida del monopattino, questo sfreccia veloce. Nel momento in cui saliamo sul marciapiede una voce, piuttosto fastidiosa, inizia a ripetere ossessivamente “Per favore scendi dal marciapiede“. Lo fa più volte ad un volume discretamente alto anche per far “vergognare” l’utente che in quel momento viene additato dai passanti per la scorrettezza che sta commettendo. Pochi secondi dopo, il mezzo inizia a rallentare e pur accelerando al massimo non supera i 5 km/h di velocità. Ad un certo punto si ferma e per ripartire, sempre a velocità limitata, occorre attendere circa 20/30 secondi.
Il sistema sembra ben congegnato e sicuramente è assai disincentivante per chi ha la brutta abitudine di passare tra i pedoni. Ma sembra ancora necessitare di una messa a punto definitiva. Ad esempio, pur spingendolo a mano dal marciapiede alla strada, il monopattino stenta a sbloccarsi e resta in modalità limitata per qualche tempo. Difetto ancor più serio, lo abbiamo rilevato quando essendo sulla carreggiata e puntando la telecamera verso il marciapiede, l’intelligenza artificiale si confonde, crede di essere già in territorio vietato e rallenta il mezzo. Si tratta però di piccole correzioni che saranno eseguite in queste settimane di test e certamente il meccanismo arriverà pronto ed efficiente nel momento della messa su strada.
Quando questo avverrà non è dato sapere. Entro i primissimi giorni del 2023 il Campidoglio dovrà comunicare i nomi delle tre compagnie che saranno autorizzate ad operare su Roma. Dalle sette attuali si scenderà a tre con una serie di prescrizioni. E’ chiaro che se tra gli operatori autorizzati ci fosse Lime, potremo vedere i mezzi dotati di telecamera in circolazione già nella prima metà del prossimo anno.
Rischi per la privacy non ce ne saranno, assicura Enrico Stefàno, in quanto i volti e gli altri veicoli non sono ripresi dalla telecamera, la quale comunque non li archivia nella sua memoria senza oscurarli.
Il sistema è in fase di sperimentazione in due importanti città americane e in Europa a Parigi e Roma. La nostra città è stata scelta proprio per la difficile conformazione delle sue strade e per le pessime abitudini di molti utenti. Come dire, se funziona a Roma……….funzionerà ovunque.
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