Settecamini: il centro sportivo comunale abbandonato da 5 anni sarà riqualificato

L'impianto Valentina Caruso venne assegnato per due volte di seguito ad una Associazione inadempiente. Con i fondi del Pnrr riqualificazione dei campi e della tensostruttura

Il Pnrr non è tutto rose e fiori come qualcuno vuole far credere. E’ pur sempre un prestito sottoposto a condizioni, in alcuni casi anche pesanti. Ma una funzione positiva la può svolgere soprattutto se le amministrazioni comunali si muovono e non restano imballate per la paura delle firme. La città di Roma potrà usare circa 28 milioni derivanti dal Piano di Ripresa e Resilienza per risistemare strutture sportive in abbandono. Si tratta per lo più di centri comunali che negli anni sono stati chiusi o lasciati andare in rovina e che ora potrebbero riprendere vita. Nelle prossime settimane faremo visita ad altri impianti ed oggi partiamo da quello di Settecamini che ha sbarrato le porte nel 2018.

Il centro sportivo si trova in largo Chiaro Davanzati ed è intitolato a Valentina Caruso, una giovanissima abitante del quartiere morta a soli 14 anni per un incidente stradale. Il luogo era l’unica possibilità di aggregazione per i ragazzi della zona anche perché l’altra realtà sportiva, il De Gregorio a Casal Bianco, ha chiuso i battenti pochi mesi dopo. Insomma oggi un giovane che volesse fare nuoto, calcio, palestra, tennis deve percorrere chilometri per raggiungere quartieri distanti.

Il Valentina Caruso era dotato di ogni attrezzatura. La foto dall’alto mostra diversi campi scoperti, un edificio che ospitava un’ampia palestra e una grande tensostruttura all’interno della quale si svolgevano partite di basket, pallavolo e altre competizioni.

Insomma un impianto davvero versatile e completo che serviva una popolazione di 25 mila abitanti (tanti ne ha Settecamini) e che il Campidoglio ha colpevolmente abbandonato. Nel 2012, Roma Capitale ne affidò la concessione alla ASD Ramise ad un canone davvero ridotto, proprio per le finalità sociali necessarie al quartiere. La Associazione sportiva avrebbe pagato solo 608 euro al mese con una specifica esclusione per i periodi necessari ai lavori di ristrutturazione o manutenzione. In cambio avrebbe dovuto applicare tariffe agevolate soprattutto per particolari categorie di utenti.

La Ramise non fece fronte ai suoi impegni economici e non era una novità. Già per il precedente accordo di concessione, risalente al 2007, la Associazione Sportiva doveva al Comune 52.198 euro che si sarebbe impegnata a versare in 36 rate. La domanda che viene alla mente è perché il Campidoglio abbia deciso di concedere per la seconda volta alla Ramise una struttura così importante, pur con questi precedenti di grave inadempimento!! Fatto sta che l’impianto ha cominciato a subire un lento e inesorabile decadimento fino che a che nel 2018 si decise di chiuderlo definitivamente.

Oggi i campi sono impraticabili, le scale divelte, le porte sfondate. Per evitare occupazioni abusive, Roma Capitale paga un servizio di guardiania 24 ore su 24, con costi notevoli. La guardia giurata presente sul posto ci ha impedito di scattare delle foto con lo strano pretesto che ci vuole l’autorizzazione. Quanta formalità quando si tratta di documentare la cattiva gestione delle cose comuni e quanta disinvoltura quando si tratta di assegnarne la concessione a qualcuno che si è dimostrato poco affidabile.

Noi comunque due foto le abbiamo rubate lo stesso, mentre la guardia sbraitava. E il panorama è desolante.

 

Secondo quanto dichiarato dall’assessore Alessandro Onorato, presto questa struttura tornerà a funzionare grazie ad un investimento di 3.880.000 euro derivanti dal Pnrr. Oltre alla riqualificazione dell’area coperta e dei campi, verranno realizzati spazi per il padel, il tennis, la pallamano e il calcetto. Inoltre nel parco circostante saranno installati attrezzi per lo sport all’aperto.

La brutta storia potrebbe avere un lieto fine, ma prima occorre verificare che i lavori partano davvero e che la concessione sia assegnata ad una realtà affidabile e seria.

 


Per le precedenti puntate di Città in rovina, clicca qui

 

 

Condividi:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

I nostri ultimi Tweets

#Roma e #Milano – le differenze SOSTANZIALI sul modello gestionale, e perché quello #ATAC NON funziona

➡️https://www.romatoday.it/attualita/contratto-atac-comune-di-roma.html

TuTrap-Aps è convinta che ATAC, per migliorare il servizio offerto agli utenti, dovrebbe essere finanziata al 100% dal Comune di Roma.

Il Comune poi recupererebbe dalla bigliettazione.

via @romatoday

Stazione #Pigneto: il progetto assegnato dopo la quarta gara delude.
Per @metroviaRoma occorre predisporre una seconda banchina e ripensare l’area di Porta Maggiore. Solo così diventerà un vero nodo di scambio.

@flaviafratello Nella #casa della cultura di #Ostia /#Roma (che offriva spazi simili) invece ci trovate le macerie, perché è stata vandalizzata 3 anni fa e il comune di @Roma non l’ha mai più riaperta.

Load More

Suggerimenti di lettura
Ultimi commenti

Altri articoli nella stessa categoria