Da 8 anni più altri 5 di proroga, il trasporto pubblico nelle periferie di Roma è gestito da un privato che ha un contratto diretto con il Comune di Roma. I suoi autobus hanno livrea e logo ATAC per espressa volontà del Comune, ma il suo nome è RomaTPL e non ha nulla a che vedere con ATAC.
L’affidamento è ormai agli sgoccioli, con tutte le sue devastanti conseguenze: gli autobus sono vecchi e soggetti a guasti, ed il gestore uscente non ha alcun motivo di comprare nuovi mezzi.
A breve dovranno subentrare due nuovi gestori per la zona Est ed Ovest. Nessun problema è emerso per il Lotto EST. Mentre dalle verifiche amministrative eseguite sul Raggruppamento Temporaneo (R.T.I.) che si è aggiudicato in via provvisoria il Lotto OVEST, è risultato che la Società TROTTA non possiede i requisiti d’idoneità, per i motivi che vi avevamo anticipato diversi mesi fa.
Esclusa Trotta (salvo ricorso della stessa), le altre due Società che formano l’R.T.I., ovvero Autoservizi Tuscia e Bus International Service (B.I.S.) potranno comunque ottenere l’appalto, se entro 20 giorni saranno in grado di dimostrare di poter garantire il servizio previsto dal bando. Se non ci riuscissero, l’appalto potrebbe passare alla seconda della lista, BusItalia. Ma è sempre possibile che le due Società riescano invece a mantenere i requisiti avvalendosi di una terza Società, ma a questo punto potrebbe intervenire BusItalia con un ricorso al TAR, ed in attesa di risoluzione del contenzioso, i tempi per l’aggiudicazione definitiva potrebbero allungarsi anche di molto, mentre le periferie potrebbero rimanere condannate al servizio sempre più degradato di RomaTPL.
Il Comune assicura che l’imprevisto non avrà ripercussioni e il servizio sarà affidato dal 1° aprile, rispettando le tempistiche. Il 1° di aprile.. Voi ci credete?
Al di là della data simbolo della presa in carico del nuovo gestore , occorre chiedersi come sia stato possibile affidare un appalto da quasi mezzo miliardo di euro ad una società che aveva problemi gravissimi in tutta Italia. Stipendi non pagati, contenziosi col fisco, contributi previdenziali evasi. L’errore è stato ancora più a monte e cioè permettere alla Trotta di partecipare al bando. La Centrale Unica degli Appalti sollevò diversi dubbi ma il Campidoglio – con una nota di un alto dirigente – la ammise alla gara: “Dall’esame della documentazione amministrativa è emersa tutta una serie di elementi potenzialmente riconducibili alla fattispecie dell’art.80, comma 5, lettera m del codice degli appalti, che tuttavia non sono in questa fase di ammissione considerati motivi ostativi alla partecipazione ai due lotti“, così si leggeva nel testo vergato dal funzionario capitolino Alberto Di Lorenzo.
Il 2 ottobre del 2022, diarioromano grazie al lavoro del validissimo Mercurio Viaggiatore, sollevò per primo l’anomalia, citando il lungo elenco di inadempienze di cui si era macchiata la Trotta. Nelle settimane seguenti, molti giornali e organi di informazione ci vennero dietro tanto che il Comune di Roma non ha potuto far finta di niente ed è arrivato all’esclusione di queste ore. Occorre trovare una soluzione in fretta, altrimenti si rischia di mantenere il caos e un trasporto inefficiente per troppo tempo ancora.
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3 risposte
Da autista mi chiedo se mai ci si preoccupi su come noi si debba svolgere il servizio, che Trotta ha queste carenze all’interno dell’ambiente lo sanno tutti tranne al Campidoglio, che i mezzi Tpl siano obsoleti (eufemismo) e pericolosi pure, che sempre noi autisti ci si debba rimettere in salute ed in soldi (perché i pagamenti con certi privati avvengono con spesso con gravi ritardi), ma.anche basta. Questo paese è oramai una barzelletta europea con i stipendi più bassi di Europa, e in ultimo chiedo : ma perché tra un livello param.140 Atac e lo stesso livello in Roma Tpl ed altri privati c’è una differenza di oltre 200€? (in meno dai privati)
Non solo Roma, trotta ha acquisito una ditta partecipata dei comuni la Saamo di Ovada in piemonte ed anche qui stipendo pagati col contagocce,in più ha preso le quote di maggioranza le quote di maggioranza di un altra partecipata pubblica il CIT di Novi Ligure che dopo l Acquisizione e staat dichiarata fallita a gennaio..mi chiedo ma chi deve controllare ed i politici sono complici ?perché tutti gli autisti d Italia sanno che bisogna stare lontano da trotta bus.
L’unica è girare questi fondi per i privati all’azienda di proprietà del comune, cioè Atac, e reinternalizzare tutto il servizio.