Torniamo a parlare di arte di strada a Roma sollecitati da un paio di video che mostrano il livello di far west presente al momento in molti luoghi del centro storico.
Le immagini sono state riprese recentemente a Campo de’ Fiori e mostrano alcuni “artisti” che si esibiscono sulla piazza con impianti di amplificazione. Il primo video è delle 20:00 (da apprezzare nel primo video la doppia postazione degli “artisti” ai lati della statua di Bruno Giordano) mentre il secondo delle 23:45 circa.
Sono riprese fatte col telefonino e quindi l’audio delle esibizioni non si “apprezza” appieno, complice anche il frastuono creato dalle musiche riprodotte dalla gran parte dei locali della piazza (che sarebbero tutte rigorosamente vietate!?!).
Tutte le “esibizioni” mostrate dai video sono in violazione del vigente regolamento per l’arte di strada, perché a Campo de’ Fiori gli amplificatori sono vietati e perché fino al 31 maggio tutte le esibizioni devono terminare alle ore 20:00 (dal 1 giugno possono arrivare fino alle 22:00).
Al momento delle esibizioni sulla piazza erano presenti molti agenti delle forze dell’ordine ma nessuno ha neanche pensato di intervenire, ignorando un malcostume che ormai è divenuto la norma in certi luoghi.
Riguardo l’utilizzo degli amplificatori, in troppi pensano, e la gran parte degli agenti della Polizia Locale tra questi, che vi sia stata una sentenza del TAR nel 2013 che ha abrogato ovunque il divieto del loro utilizo così come previsto dal regolamento. La verità è che la sentenza del TAR ha sì abrogato il divieto generico di utilizzo degli amplificatori, richiedendo all’amministrazione dei sottometterlo alla vigente normativa acustica (cosa ancora mai realizzata), ma il divieto è rimasto per l’elenco dei luoghi di cui all’allegato B del regolamento, così come dettato dall’art.4:
ARTICOLO 4
Per quanto riguarda l’esercizio dall’Arte di Strada nel Centro Storico di Roma, si osservano le seguenti disposizioni:
– nelle aree individuate dall’allegato B del presente Regolamento, l’attività artistica potrà svolgersi esclusivamente all’interno delle postazioni individuate nelle schede di cui al predetto allegato;
[…]
– le suddette postazioni non potranno essere impegnate contemporaneamente e non si potrà utilizzare, nell’esercizio dell’attività artistica, attrezzature foniche di alcun genere, né amplificatori ovvero diffusori acustici né strumenti alimentati da corrente o a batteria incorporata allo strumento stesso;
Ci si chiederà: l’ennesimo esempio di totale illegalità in un’area affollata del centro storico, dove sarebbe la novità?
La novità sarebbe l’iniziativa in corso della commissione cultura capitolina volta a scrivere un nuovo regolamento per l’arte di strada che superi il pateracchio vigente dal 2012. Di quell’iniziativa abbiamo parlato un mesetto fa, ricordando i fallimenti di simili tentativi nelle due consiliature passate e segnalando la preoccupazione per un atteggiamento che, ancora una volta, sembra voler ascoltare prevalentemente le rappresentanze degli “artisti” ma così rischia di fare l’ennesimo pessimo servizio alla città tutta.
Se infatti è verso una sostanziale deregolamentazione che si vuole andare, così come ventilato dall’assessore Gotor e come richiesto dagli artisti, che affiderebbero gran parte delle indicazioni ad un loro “codice etico” (?!?), in realtà non c’è proprio nulla da fare, basta lasciare la normativa vigente che consente a chiunque di fare quello che vuole senza rischiare praticamente nulla. E non siamo solo noi a dire questo, ma è la stessa Polizia Locale di Roma che, a più riprese, ha fatto presente la materiale impossibilità di fare i controlli.
La verità è che anche in questa materia salta agli occhi la totale inconsistenza di un corpo di Polizia Locale che con la scusa del sotto organico lavora a ritmi bassissimi e si rifiuta di intervenire anche in situazioni di plateale violazione delle norme (com’è il caso di un “artista” che si esibisce a mezzanotte).
Della necessità di sollecitare il comando dei vigili a cominciare ad applicare la normativa vigente, almeno nei punti meno controversi, la presidente Battaglia è stata informata, anche come modo per dimostrare che questa volta si sta facendo sul serio. A che serve infatti scrivere il miglior regolamento possibile se poi chi lo deve far rispettare già oggi dimostra totale indolenza e irresponsabilità?
Purtroppo però su qesto fronte non si è fatto il benché minimo passo avanti e le immagini di Campo de Fiori lo dimostrano in modo inequivocabile.
C’è ancora la speranza, sempre più flebile, che la commissione cultura riesca a partorire un regolamento migliore di quello vigente (che poi ci vorrebbe davver poco), ma perché ciò accada è necessario prevedere il divieto di utilizzo degli amplificatori nei luoghi del centro storico (come quello vigente a Venezia), ma anche il sequestro dello stumento come pena accessoria (le multe infatti sono del tutto inefficaci in quanto nella gran parte dei casi gli “artisti” hanno buon gioco a non pagarle).
Anche la possibilità di sequestro del mezzo era stata abrogata dal TAR nel 2013, ma la Polizia Locale quando vuole procede col sequestro in base a previsioni del regolamento di polizia urbana.
Da ultimo, ma non meno importante, quando si comincerà a far rispettare a tutti i locali di Campo de’ Fiori il divieto di fare musica? Neanche una cosa tanto semplice, applicabile ad attività fisse che violano le norme ogni santo giorno, si riesce ad ottenere, figuriamoci un nuovo regolamento che trasformi l’arte di strada da ennesimo elemento di degrado a contributo che arricchisce l’offerta culturale di Roma.