Patané: ecco alcune delle cose che abbiamo fatto in questi mesi

L'assessore riassume in dieci punti i provvedimenti sulla mobilità e i trasporti. Dai nuovi bus agli ascensori nelle metro. Il problema dei tempi
L’assessore Eugenio Patané (a sinistra)

 

Non è facile governare Roma e soprattutto non è facile ricoprire l’incarico di assessore alla Mobilità in una delle città più caotiche d’occidente. L’assessore Eugenio Patané, ha voluto fare gli auguri ai romani per la festa della Repubblica, con un post sulla sua pagina Facebook, nel quale riassume dieci provvedimenti per il traffico e i trasporti. I commenti degli utenti, come al solito, non sono stati teneri ma occorre guardare anche al lato positivo e riconoscere l’impegno quando c’è.

A nostro avviso, tra le varie notizie fornite dall’assessore, una delle più rilevanti riguarda gli ascensori delle metropolitane che – annuncia Patané – saranno in funzione al 91% entro settembre. Sarebbe un risultato importante in stazioni profonde come Libia dove dei sei ascensori non ne funziona neanche uno. Il parco ascensori è costituito da 168 impianti distribuiti sulle tre linee metro. Non ci sono certezze, invece, sulle scale mobili (sono 365), i montascale (37) e i tapis roulant (10). Per queste tipologie di impianto, era stato predisposto un bando da 21 milioni di euro sulle metro A, C, depositi, parcheggi e uffici ma a marzo del 2023 è andato deserto allungando di molto i tempi per l’assegnazione dell’appalto.

Sul rinnovo della flotta di Atac, l’assessore ha annunciato di aver approvato l’acquisto di 411 bus elettrici e l’usufrutto di 75 mezzi mild hybrid. Gli elettrici rientrano nel Pnrr e probabilmente Atac si rivolgerà a Consip per la loro fornitura e riuscire ad ottenere i primi 109 entro la fine del 2024. I tempi non saranno brevissimi ma – salvo proroghe di Bruxelles – dovranno essere in strada al massimo il 30 giugno 2026, pena la restituzione dei finanziamenti.

Per l’acquisto dei nuovi tram, è stato compiuto un altro passo avanti. Spiega Patané che alla gara pubblicata a gennaio, si sono presentate le quattro più importanti aziende del settore. L’aggiudicazione dovrebbe arrivare entro l’estate  l’importo è impegnativo: quasi 500 milioni. Si tratta di 121 veicoli lunghi 33 metri che saranno usati sulle linee 8, 2 e 3 ma è fortemente improbabile che vedremo i nuovi tram in servizio per il Giubileo del 2025.

E la famosa TVA, la tramvia Termini-Vaticano-Aurelio (in un primo tempo prevista per l’Anno Santo), andrà a gara in tempi brevi. Il bando dovrebbe essere pubblicato entro una settimana, dice l’assessore. Il cronoprogramma prevede che la prima tratta compresa tra la stazione e piazza Venezia sia pronta per il Giubileo e la seconda tratta negli anni a venire. Ma su questo ci sentiamo di essere realisti e non dare speranze neanche sulla prima tratta. A Roma, un’opera così impiega almeno 10 anni.

C’è poi il nuovo regolamento Taxi e la doppia guida ma ne parleremo in un articolo dedicato. Patané comunque scrive che la riforma aumenterà l’offerta su strada del trasporto non di linea soprattutto nei momenti di picco della domanda. In queste ultime settimane, con Roma invasa dai turisti, abbiamo visto code lunghissime a Termini, piazza Barberini, ma anche nelle zone della prima cintura. C’è chi è stato costretto ad aspettare un taxi anche due ore. Del tutto inaccettabile per una capitale.

Infine arriva una nuova isola ambientale, questa volta nel quartiere Fonte Meravigliosa, con l’istituzione di una zona 30 e diverse pedonalizzazioni. La gara deve essere ancora pubblicata per cui non c’è da aspettarsi la conclusione dei lavori prima dei prossimi cinque anni.

In conclusione, si tratta di provvedimenti di grande importanza sui quali certamente l’assessorato ha lavorato con impegno, ma le tempistiche restano anomale e del tutto distanti da quanto accade nel resto del mondo. La responsabilità non è certamente di Patané e l’intera giunta, per non dire il Governo nazionale, dovrebbero impegnarsi per sveltire le procedure a Roma, gravate da troppi ostacoli. Non è possibile che per acquistare un autobus nuovo occorrano cinque o sei anni.

Ultima notazione, la firma della convenzione con Roma Servizi per la Mobilità. Si tratta della gestione e pianificazione di tante attività affidate alla società in house del Campidoglio il cui contratto era scaduto lo scorso 31 dicembre.

 

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