Sulla “cartellopoli” romana e la riforma del settore che aspetta di essere applicata dal 2014 avevamo recitato una sorta di de profundis a febbraio di quest’anno, dopo aver ascoltato una seduta della commissione commercio dove il dirigente del dipartimento sottolineava i troppi problemi collegati all’attuazione della riforma.
Con la giunta Gualtieri, che in quasi due anni di mandato non ha mai proferito una parola sullo scandalo dei cartelloni a Roma, non c’è da stupirsi se gli operatori continuano a fare il proprio comodo, con una situazione che rimane sostanzialmente fuori controllo.
Continuano infatti ad essere installati nuovi impianti anche in centro città, postazioni che fanno sorgere fortissimi dubbi sulla loro liceità.
Due recentissimi esempi sono presenti a viale Giulio Cesare e a piazza dei Quiriti, impianti simili ancora in attesa di inserzionisti.
Possibile che nel 2023 a Roma si installino ancora nuovi grossi impianti nonostante la proliferazione nei decenni di impianti di tutti i tipi?
Purtroppo sì, non solo è possibile ma la cosa è incentivata da una situazione ancora fuori controllo, che nel 2014 aveva visto l’approvazione di una riforma di tutto il settore della pubblicità cittadina ma che da allora non è stata mai attuata.
La novità ora è che sembra che in assessorato si sia deciso di aprire il dossier “cartelloni”, verificando le possibilità di attuare la riforma del 2014, eventualmente con gli aggiustamenti che si dovessero rendere necessari.
Finalmente, diciamo noi, sperando che questa sia la volta buona per mettere ordine in un settore che già ai tempi del sindaco Veltroni appariva come un grave problema cittadino.
L’opportunità di attuare la riforma del 2014 avemmo modo di presentarla già all’amministrazione Raggi, che al tempo con l’assessore Meloni aveva colto la favorevole occasione; peccato che andato via Meloni, il successore Coia pensò bene di rimettere tutto nel cassetto.
Una stessa opportunità si offre ora (in realtà si è offerta da quasi due anni) all’amministrazione Gualtieri, che attuando la riforma potrebbe mettere ordine sulle strade di Roma, aumentare gli incassi per il Comune e offrire servizi aggiuntivi ai cittadini a costo zero; servizi come il bike sharing sovvenzionato, nella formula presente da tanti anni a Milano o Parigi, oppure come le toilette pubbliche che per il prossimo Giubileo sarebbero di estrema utilità per i tanti pellegrini attesi.
Un punto vorremmo fosse chiaro a tutta l’amministrazione Gualtieri: le ditte pubblicitarie faranno di tutto per avanzare dubbi sull’attuabilità della delibera del 2014, perché sono passati tanti anni, perché le condizioni sono diverse, ecc.
A nostro parere invece quella riforma rimane valida nella sua quasi totalità ed anzi il fatto che abbia resistito negli anni a diverse decine di ricorsi al TAR, tutti respinti, dimostra la solidità di quell’impianto normativo.
Questo significa che qualsiasi modifica dovrà essere attentamente soppesata e valutata assolutamente indispensabile, perché modificare un testo che ha dimostrato di essere così solido non può che comportare nuovi rischi di cadere sotto la scure del TAR.
Monitoreremo gli eventuali progressi dell’iniziativa dell’assessorato, sempre pronti a dare una mano laddove possibile.