Treni regionali soppressi: continua la mancanza di informazioni per i pendolari

Le app e il sito di Trenitalia garantiscono passaggi inesistenti. Il problema si manifestò i primi di luglio ed è inaccettabile che a fine settembre non siano organizzati bus sostitutivi

I treni pendolari sono di nuovo in tilt nel Lazio, con oltre 250 corse soppresse al giorno. Almeno questa volta i mezzi di informazione ne parlano mentre nel mese di luglio  le drammatiche cancellazioni erano passate in modo clandestino se si eccettuano gli articoli pubblicati da Odissea Quotidiana e diarioromano.

Il problema, anche in questi giorni, sta nella totale assenza di informazioni per i pendolari o nella contraddittorietà delle stesse. Prendiamo ad esempio la giornata di venerdì 15 settembre quando più di un utente ci ha fatto notare la discrepanza tra quanto scritto sul sito ufficiale di Trenitalia e quanto avveniva nella realtà. Come si può vedere dalla schermata, dalla stazione Nomentana in direzione Orte, viene garantito un passaggio alle ore 12.54. Quello successivo addirittura due ore dopo quindi gli utenti si sono precipitati per prendere l’unico treno disponibile dell’ora di pranzo.

 

E invece, una volta giunti alla Stazione Nomentana la sorpresa è amara. Il treno delle 12.54 per Orte non esiste. Ce ne è uno alle 12.50 ma è stato cancellato, come si può vedere dal tabellone qui sotto. Ai poveri pendolari non resta altro da fare che aspettare pazientemente i prossimi treni che passeranno solo dopo due ore.

 

Si tratta di un disservizio inaccettabile. Non solo la soppressione di un numero elevato di corse ma la totale assenza di informazioni attendibili che possa permettere un minimo di pianificazione per chi deve andare al lavoro o ad una visita medica o qualunque altra necessità personale.

I sindaci dei comuni limitrofi a Roma vogliono rivolgersi alla Procura della Repubblica. Tra questi Anguillara Sabazia, Manziana, Oriolo Romano, Trevignano, Bracciano. E anche gli amministratori della capitale lanciano appelli a Trenitalia perché – chiedono Paolo Marchionne e Daniele Torquati, presidenti del III e XV Municipio –  aggiunga dei bus sostitutivi nei loro territori. Ci sono intere cittadine dell’entroterra laziale che sono isolate e gli studenti che hanno ripreso da poco le scuole non possono raggiungere le lezioni al mattino.

La situazione sta peggiorando in queste ore e non si prevedono miglioramenti fino al 2 ottobre. Le informazioni precarie e inesatte sono la colpa più grande: il 12 e il 13 settembre, senza alcun preavviso, sul sito di Trenitalia sono comparsi due pdf piuttosto confusi che annunciavano la cancellazione di gran parte dei treni tra Orte e Fiumicino, tra Roma e Viterbo, Roma e Velletri e pure sulla direttrice per Pescara.

La motivazione ufficiale è l’anomalo consumo delle ruote. In un primo tempo si era detto che il caldo dell’estate aveva provocato la riduzione dei cosiddetti “bordini” che sfiorano i binari ma sono in molti ad avanzare dubbi. In effetti il caldo ha colpito tutte le regioni italiane e non si capisce perché solo il Lazio soffre così tanto di questi problemi tecnici. Inoltre anche il guasto più imprevedibile non giustifica la totale assenza di informazioni. In epoca di tecnologie digitali ci vuole poco a comunicare chiaramente agli utenti orari di passaggi garantiti. Dato che le prime avvisaglie dei problema si palesarono tra il 9 e il 10 luglio (tanto è vero che il 12 luglio Trenitalia diramò un comunicato ufficiale), non è giustificabile il ritardo dell’organizzazione a fine settembre. Sono trascorsi due mesi e mezzo e c’è stato tutto il tempo per programmare bus sostitutivi e orari precisi.

Non si venga a dire che il problema è imprevisto e che tocca correre ai ripari. Il diritto allo spostamento dei pendolari è garantito e non si può intaccarlo con questa facilità e superficialità. Il presidente della Regione Rocca ha incontrato i vertici delle Ferrovie spiegando di voler andare fino in fondo per l’accertamento delle responsabilità. Qualcuno che dia una spiegazione sensata ci dovrà pur essere.


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