Portuense: la vicenda del parcheggio di via Rolli che rende ostaggi i residenti

Avviato nel 2007, il cantiere non è mai stati concluso. Una recente sentenza potrebbe sbloccare l'opera. Ma tra Municipio e costruttori l'accordo non c'è

 

Tutti, nell’ultimo ventennio, si saranno domandati perché di fronte la stazione Trastevere c’è un muro incompiuto che nasconde un misterioso manufatto. Dopo 17 anni probabilmente nessuno se lo chiede più perché il degrado di quell’angolo di Roma è stato metabolizzato assieme a tanti altri. Gli unici a vivere sulla propria pelle un enorme disagio sono i residenti di via Ettore Rolli, via degli Orti di Cesare e via Portuense che si definiscono “ostaggi” del cantiere perenne (hanno pure una pagina Facebook con questo nome).

Qui era previsto un parcheggio interrato da 220 posti, un nuova area per il mercato rionale e un piccolo giardino (il cosiddetto Parco Gaetanaccio). Una società privata, la Parkroi, si era aggiudicata la concessione e impegnata a completare tutte le opere entro il 2011 ma un lunghissimo contenzioso tra il privato e il Comune ha bloccato tutto. Negli anni sono intervenuti molti ostacoli tra i quali il rinvenimento di una falda acquifera, un sequestro del cantiere da parte della Asl e numerosi altri che ora non è il caso di ripercorrere. Meglio partire dalle notizie più recenti, quelle che forse danno un po’ di speranza ai residenti.

Infatti nel 2023 la vertenza giudiziaria si è chiusa con una sentenza a favore della Parkroi. Il giudice, in sostanza, ha stabilito che il Campidoglio debba rimettere il concessionario nelle condizioni di riavviare il cantiere. Ma le cose non sono così semplici perché tra Municipio e costruttore vi sono differenti interpretazioni della sentenza. A ottobre del 2023, le istituzioni pubbliche e la Parkroi hanno effettuato un sopralluogo verificando che circa l’80% delle opere grezze sono completate e dunque ora l’attenzione si sposta sul giardino da realizzare di fianco al parcheggio e sulla sua futura manutenzione. Il contratto prevede che per 15 anni sia curato dal concessionario ma i tempi sono slittati e tutto va rimesso in discussione.

L’area interna del parcheggio, in totale abbandono

 

Poi c’è la questione del mercato: il progetto prevede la realizzazione di 25 stalli ma anche su questo c’è contestazione così come sul pagamento di ulteriori oneri concessori (circa 550 mila euro) che la società privata non ritiene di dover versare mentre il Municipio sostiene servano a completare il mercato.

Poiché l’interesse è finire le opere e consentire ai cittadini di tornare alla loro vita normale, da parte del Municipio non c’è preclusione a discutere con la Parkroi su questi 550 mila euro perché se si avviasse un nuovo contenzioso è probabile che il tutto sarebbe rinviato di altri 5 o 10 anni. Dunque lo stato dell’arte è il seguente: il Comune deve dare al privato i permessi per riprendere la propria attività e la Parkroi deve completare le opere previste in convenzione (mercato, giardino e sua manutenzione). Riusciranno a trovare un accordo e proseguire? Per ora non è possibile rispondere a questa domanda tanto più che secondo il comitato dei residenti il giardino Gaetanaccio non è fattibile in quanto impedirebbe l’accesso ai box dato che il progetto lo prevede laddove ora si entra nel garage.

Ecco in che condizioni vivono da 17 anni gli abitanti di via Portuense e via Orti di Cesare. L’accesso ai palazzi è ridotto a un budello. Impossibile scaricare merci, fare un trasloco o semplicemente passeggiare e vedere la città. Qui ci sono solo lamiere gialle e degrado.

Gli abitanti pagano un prezzo troppo alto per un progetto fatto male del quale non hanno colpe. E’ arrivato il momento che tutti si rimbocchino le maniche per trovare una soluzione definitiva.

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Per scaricare la sentenza del Tar clicca qui

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Una risposta

  1. Non c è nessun rispetto per il cittadino, da parte comunale, imprenditoriale, politica, ecc. Partiamo dal voler , per tutti una città meravigliosa, l orgoglio sarebbe nostro , io lo vorrei, tento in ogni modo, non è difficile, umiltà e serietà . Laura Micocci

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