Segnaliamo l’iniziativa promossa dalla Rete di Associazioni per una Città Vivibile per denunciare i problemi vissuti dai cittadini ed invitare l’amministrazione a stabilire un dialogo strutturato e continuativo per affrontarli.
La Rete di Associazioni per una Città Vivibile, sodalizio costituito da una ventina di comitati attivi nell’ambito della Città Storica, lancia un programma di sit-in ed eventi di piazza per manifestare il disagio dei cittadini e la loro determinazione a riappropriarsi della città dove vivono e che sentono come cosa anche loro.
Malamovida, schiamazzi e rumore, iper-turismo, tavoli di bar e ristoranti ovunque, totale mancanza di controlli: le condizioni di vita di molte aree di Roma diventano sempre meno sostenibili ed è chiaro come i residenti siano oramai da alcuni considerati intrusi da cacciar via, con le istituzioni che assistono inerti, quando non complici dell’espulsione.
Ma i cittadini non hanno intenzione di andarsene; bensì vogliono restare ed impedire che Roma diventi un Luna Park del mordi e fuggi, tornando invece ad essere una città dove sia possibile e bello vivere, nel pieno rispetto delle bellezze e delle opere d’arte che ne costituiscono l’anima più profonda.
Da qui l’iniziativa “I cittadini si riprendono Roma”, rione per rione, quartiere per quartiere, spaziando nella Città Storica così come nelle periferie. Un’iniziativa di protesta che però si accompagna alla proposta di collaborazione diretta alle amministrazioni cittadine, perché si aprano finalmente ad un confronto strutturato e continuativo per affrontare e provare a risolvere insieme i tanti problemi cittadini.
Si comincia il 28 ottobre prossimo da Campo de’ Fiori per poi continuare con altri eventi, a cadenza periodica, in altri luoghi simbolo della nostra città che siano emblematici di problemi diffusi un po’ ovunque.
2 risposte
Pienamente d’accordo.
Però sarei per una protesta “ più rumorosa “ usando , ad esempio , pentole come tamburi, come peraltro ho ascoltato durante l’ Assemblea degli stati generali di giovedì scorso.
Pensiamo alla risonanza che avrebbe sui media anche internazionali
Sono completamente d’accordo.
Sarei per una protesta più “ rumorosa “ possibile ‘ utilizzando ad esempio delle pentole a mo’ di “ tamburi “ , come ho anche sentito durante la riunione degli Stati Generali di giovedì scorso,
Pensiamo alla risonanza che avrebbe sui media soprattutto internazionali.