Articolo di Fabio Rosati (Comitato Pendolari Roma-Nord) ed Enrico Tolomei (analista ed esperto informatico)
Cerchiamo di vedere lo stato di avanzamento del fantomatico raddoppio Riano-Morlupo (che anticipiamo non inizierà prima del 2025 e probabilmente in primavera) raddoppio che, allo stato attuale, vede la chiusura da parte della Regione Lazio della conferenza dei servizi con il rilascio delle planimetrie esecutive (che ci farebbe piacere poter consultare) ed Astral, azienda regionale responsabile dell’attuazione dei lavori, impegnata con l’esproprio dei terreni privati e demaniali interessati dal tracciato. Queste procedure dovrebbero richiedere dei mesi di tempo ed ecco perché i lavori veri e propri (se non ci saranno nuovi intoppi) potranno iniziare solo nel secondo trimestre 2025. I lavori richiederanno circa due anni (anche se qualche tecnico ottimista azzarda un tempo di 18 mesi) ma nel frattempo i pendolari della ferrovia ne subiranno le conseguenze e con essi anche coloro che prediligono muoversi in auto e/o moto lungo la consolare SS3 Flaminia che sarà oggetto (nel tratto interessato dal raddoppio ferroviario) ad un senso unico alternato che pare inevitabile. A tutto questo va aggiunto che l’operatività della ferrovia sarà dimezzata e la tratta da Montebello a Magliano sarà chiusa (restando aperta solo quella verso Catalano e da lì fino a Viterbo) e che su strada arriveranno anche le navette sostitutive del servizio ferroviario da parte di Cotral (parliamo di circa 54 mezzi Cotral al giorno) il che vuol dire altro traffico sempre sulla consolare già di per sé intasata.
Ancora nessuna novità sull’installazione dei train stop sui 5 convogli Alstom sprovvisti di tale sistema (in quanto predisposti solo per il percorso extraurbano Catalano-Viterbo oppure Montebello-Catalano). L’intervento, che consentirebbe quindi di poter utilizzare tali treni anche sulla tratta urbana della ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo incrementando il numero di treni utilizzabili, era stato reso possibile grazie ad una bando di gara emesso dalla società Giubileo 2025 in nome e per conto di Cotral SpA (tender_285) volto alla fornitura ed installazione del dispositivo di sicurezza train stop a bordo dei rotabili ALSTOM MRP 236 in servizio sulla ferrovia Roma-Viterbo, intervento n. 239 di cui all’All. 1 al DPCM dell’11/06/2024. Tale dispositivo, lo ricordiamo, serve per l’arresto automatico ed è un organo di sicurezza (decreto n.4/2012 Ansf), costruito dal Alstom Transport Spa, ed opera ogni volta che il convoglio transita in corrispondenza dei punti della linea che debbono essere protetti per garantire la sicurezza nella marcia dei convogli. Visto che la gara dovrebbe essersi conclusa lo scorso 20 settembre (parliamo di un investimento di €585 mila), speriamo si riesca al più presto ad avere l’installazione del materiale che consentirebbe una maggiore flessibilità di servizio sulla linea non solo extraurbana ma anche urbana. Non riusciamo a capire quale impedimento sia sorto e perché le attività non sono ancora partite.
Sono troppi anni che la ferrovia ex-concessa Roma-Viterbo vede i suoi pendolari vittime di continui e ripetuti disservizi, causati anche dalle condizioni del materiale rotabile e dell’infrastruttura. Ora sorge anche il problema del miraggio della consegna dei nuovi treni (parzialmente già pagati) ma in ritardo con i tempi concordati (nessuno dei convogli previsti per il 2023 è stato consegnato, e il 2024 sembra destinato a seguire la stessa sorte): in altre parole siamo alla burocrazia politica che paralizza il servizio e alla mancanza di controlli sul fornitore Titagarh Firema – controllata dal colosso indiano Titagarh Rail Systems Ltd e partecipata da Invitalia. Pertanto dovrà passare ancora molto tempo per poter vedere qualcosa di concreto realizzarsi sia per la burocrazia sia per i tempi di realizzazione (vedasi ad esempio lo stato in cui versa da anni la realizzazione della nova stazione di Piazzale Flaminio il cui cantiere risulta fermo e abbandonato). Sono passati ormai oltre 15 anni di promesse senza alcuna realizzazione concreta di investimento infrastrutturale.
Se non ci saranno nuovi treni nel breve periodo, quelli attuali non potranno garantire un servizio efficiente e tutto il trasporto ne risentirà iniziando con soppressioni di corse e rimodulazioni di servizio: ovvero un disastro.
Nel frattempo con la determina regionale G12846/2024, la Direzione Trasporti della Regione Lazio ha assegnato ad Astral fondi per circa 10 milioni di euro per l’adeguamento antincendio e normativo delle gallerie della ferrovia Roma-Civita Castellana-Viterbo, per il tratto da piazzale Flaminio ad Acqua Acetosa, intervento che sarà oggetto di un’apposita gara d’appalto congiuntamente ad ulteriori 12 milioni (assegnati con la determina G12845/2024 e che sono ancora da progettare) per il potenziamento dell’alimentazione elettrica della Roma-Viterbo propedeutico all’arrivo dei nuovi treni (quando arriveranno e se mai arriveranno). Tali fondi, come evidenziato da Odissea Quotidiana, sonno a valere sull’Accordo di Sviluppo e Coesione stipulato nel novembre 2023, che ha assegnato alla Regione Lazio 1,2 miliardi di euro del Fondo di Sviluppo e Coesione europeo dal 2021 al 2027.
Sono nel frattempo iniziati i lavori di ammodernamento nella tratta extraurbana Catalano – Viterbo che hanno portato alla cancellazione dei treni 717 delle ore 20:19 da Viterbo per Catalano e 716 delle ore 20:28 da Catalano per Viterbo. A tal fine, con decorrenza 4 novembre, è stato ripubblicato il nuovo orario di servizio della linea ferroviaria consultabile al seguente link:
https://infomobilita.astralspa.it/#!/romaviterbo
Prima di passare all’esame dei risultati di servizio del mese di ottobre, giova evidenziare che il mese di novembre è iniziato e sta proseguendo con continui disagi. L’ultimo episodio in ordine di importanza è quello occorso lunedì 18 novembre u.s. che ha visto i pendolari dover fare i conti con un guasto alla rotaia che ha causato (sin dalle ore 6 del mattino) ritardi, soppressioni di treni e disagi diffusi su tutta la linea. I problemi hanno riguardato sia il tratto urbano, tra Acqua Acetosa e Flaminio, che quello extraurbano, da Montebello a Viterbo con ritardi che hanno raggiunto anche i 50 minuti. Cotral, che ha gestito la comunicazione sui disagi, ha cercato di rassicurare gli utenti dichiarando che il guasto alla rotaia era stato localizzato e che i tecnici erano al lavoro per risolvere il problema. Tuttavia, i disagi hanno avuto ripercussioni sulle persone che quotidianamente usano la linea per motivi di lavoro o studio, con evidenti conseguenze sulla puntualità e sulla qualità del servizio. Un lunedì difficile, ma non una novità, infatti quello di lunedì 18 novembre non è un caso isolato: i pendolari della ferrovia Roma-Viterbo sono ormai abituati a ritardi e soppressioni frequenti, una situazione che continua a ripetersi nonostante le promesse di miglioramento da parte delle istituzioni e delle aziende che gestiscono il servizio. I viaggiatori chiedono ormai da tempo un intervento strutturale per ridurre i disagi e garantire una maggiore affidabilità del servizio, soprattutto su una linea così fondamentale per i collegamenti tra Roma e i suoi dintorni. Per molti, il trasporto ferroviario rappresenta una delle principali modalità di accesso alla Capitale e, di conseguenza, la situazione attuale non può che sollevare un forte malcontento. In attesa che Cotral ed Astral risolvano definitivamente il guasto e che la situazione migliori, i pendolari continueranno a fare i conti con i disagi, che sembrano essere una costante della vita quotidiana sui binari della Roma-Viterbo.
Passiamo all’analisi dei dati rilevati che, a livello di servizio, continuano ad essere sempre deludenti e scoraggianti.
Purtroppo si assiste ad un continuo peggioramento del servizio che vede in questi dieci mesi del 2024 un numero di soppressioni e ritardi che di seguito analizzeremo. Oltre a queste, l’informativa all’utenza è sempre più carente e le sorprese (ritardi e cancellazioni) sono, come al solito, sempre dietro l’angolo e l’utenza le scopre sulla propria pelle presso le stazioni e all’ultimo minuto. Inutile attualmente l’App di Cotral e le informative di Astral arrivano sempre in ritardo.
Ricordiamo sempre che l’orario prevede:
Orario Generale di Servizio Feriale (dal lunedì al sabato), con l’effettuazione di
▪ 182 corse urbane
▪ 38 corse extraurbane, così suddivise:
- 12 corse nella tratta Roma P.le Flaminio – Catalano;
- 4 corse nella tratta Montebello Catalano;
- 2 corse nella tratta Roma P.le Flaminio – S.Oreste;
- 18 corse nella tratta Viterbo – Catalano;
- 2 corse nella tratta Vignanello – Catalano;
Orario Generale di Servizio Festivo (Domenica e festivi), con l’effettuazione di
▪ 96 corse urbane
▪ 16 corse extraurbane, così suddivise:
- 4 corse nella tratta Roma P.le Flaminio – Catalano;
- 4 corse nella tratta Montebello Catalano;
- 8 corse nella tratta Viterbo – Catalano
Ma veniamo ora ai numeri rilevati che evidenziano 4.375 soppressioni di corse urbane complessive (periodo Gennaio-Ottobre) pari al 9,2% del totale delle corse da erogare nel periodo (qualcuno dirà fisiologico e/o accettabile); mentre la linea extraurbana, da Flaminio sino a Viterbo con lo scalo tecnico a Catalano, registra 874 soppressioni (9,3% delle corse programmate che ricordiamo sono già insufficienti a soddisfare le esigenze del quadrante di Roma Nord). Parliamo pertanto di 5.249 corse soppresse mediamente a tutto il mese di ottobre compreso (ovvero il 9,2% del totale programmato): di questo passo arriveremo ad oltrepassare le 6.000 corse annue soppresse.
I ritardi continuano ad essere veramente eclatanti ed in particolare si rileva nel periodo Gennaio-Ottobre 2024 quanto segue:
- 9.388 corse complessive in ritardo che registrano ben 50.914 minuti di ritardo nei primi sei mesi dell’anno (parliamo del 20,9% delle corse erogate);
- 9.923 le corse urbane in ritardo con ben 46.469 minuti di ritardo (anche qui un 23,0% delle corse urbane effettuate);
- 2.398 le corse extraurbane in ritardo con 23.76 minuti di ritardo (il 28,2% delle corse extraurbane effettuate).
Una vera agonia per i pendolari che, quando sono costretti a prendere le navette sostitutive per la tratta extraurbana (ammesso che siano disponibili), spesso si trovano di fronte a lunghe attese alla stazione di Montebello.
Con questo tipo di servizio non potremo che assistere ad una continua diminuzione di pendolari che usufruiranno dei treni scegliendo la macchina come unica alternativa per recarsi in città per lavoro e/o studio.
Veniamo ora all’analisi dei risultati del solo mese di ottobre che evidenzia quanto segue:
- la linea extraurbana ha registrato 143 soppressioni (pari al 13,2% delle corse erogate) di cui 12 corse senza bus sostitutivi, e 411 corse in ritardo per complessivi 5.114 minuti (parliamo del 43,8% delle corse erogate con una media di 13 minuti di ritardo) con un picco di 50 minuti il 03 ottobre per la corsa 710 delle 14:36 da Catalano per Viterbo, oltre alla corsa 711 del 07 ottobre con 40 minuti di ritardo delle ore 14:30 da Viterbo per Catalano. Sempre per la linea extraurbana, abbiamo voluto analizzare la situazione di due corse particolari che sono soggette a continue soppressioni. Parliamo delle seguenti due corse: 612 Flaminio – Catalano delle ore 19:00 e 613 Catalano – Flaminio delle ore 21:37. Ebbene per la corsa 612 nel periodo Gennaio – Ottobre 2024 su 203 corse programmate 106 sono state soppresse (il 52.2%) e di queste soppressioni 5 non hanno avuto alcun autobus sostitutivo; per la corsa 613 nello stesso periodo sempre su 203 corse pianificate si sono registrate 111 soppressioni (il 54.7%) di cui 11 non hanno avuto autobus sostitutivo. Solo nel mese di Ottobre su 54 corse programmate per entrambe le linee, abbiamo avuto 46 soppressioni pari al 85.2% con solo 2 corse per singola linea effettuate. Le soppressioni del mese, ad eccezione di solo 2 corse, sono state tutte sostituite da bus.
- la linea urbana ha invece registrato 473 corse soppresse (pari anche qui al 8,9% di quanto erogato), con 1.373 corse in ritardo per 6.945 minuti (il 28,5% delle corse erogate) con picchi di 35 minuti per la corsa delle ore 12:35 del 05 ottobre in partenza da Montebello per Flaminio, 26 minuti per la corsa delle 12:05 Flaminio-Montebello sempre del 05 ottobre.
In merito alle soppressioni, ribadiamo il concetto che la corsa del treno è soppressa a prescindere dal fattore sostituzione con bus della corsa stessa anche perché, per la tratta extraurbana, il treno soppresso che viene sostituito con bus, parte da Montebello anche se il treno dovrebbe partire da Flaminio. Inoltre continuiamo a non sapere gli orari di partenza dei bus sostitutivi e spesso, come già evidenziato precedentemente, i pendolari arrivano a Montebello e non trovano alcuna corsa sostitutiva (partita in anticipo? Saltata? Non si sa). Abbiamo chiesto di implementare l’informativa dell’orario di partenza delle navette da Montebello verso Catalano, ma ad oggi non sappiamo se e quando verrà implementata tale informazione.
I disagi ormai sono all’ordine del giorno ed i Pendolari della Roma Nord evidenziano da anni lo stato di questa martoriata ferrovia.
Continuiamo a segnalare i tornelli di accesso – ormai pressoché malandati – in diverse stazioni che risultano non funzionanti, come ad esempio ad Euclide, a Due Ponti a Flaminio e a Labaro stazioni queste sempre frequentate, creando perplessità e stupore specie ai turisti. Ad oggi, a distanza di mesi dalle segnalazioni, nulla è cambiato. A Flaminio si può accedere ai treni senza vidimare i biglietti tranquillamente.
Infine il problema più grosso: i treni. Lo ripetiamo da tempo: di treni nuovi non se ne parlerà prima della metà del 2025 (se tutto andrà bene alla luce anche di quanto già evidenziato ed esposto, altrimenti si dovrà aspettare il 2026), quelli attuali continuano – e continueranno – a dare problemi (hanno oltre trent’anni di servizio) mentre dei due treni Alstom andati in revisione/manutenzione generale quasi tre anni fa tutto ancora tace, ad eccezione forse di uno dei due treni che potrebbe rientrare (il condizionale è d’obbligo) nel corso del mese di dicembre di quest’anno per i collaudi e la successiva messa in esercizio.
Noi continueremo a monitorare l’andamento e nel frattempo speriamo in un “miracolo” sotto tutti i punti di vista perché la situazione è veramente critica e la sfiducia aumenta sempre più considerando che siamo a poco più di un mese dall’inizio del Giubileo e non si vedono piani alternativi concreti per dare un servizio degno di questo nome a pendolari e pellegrini in arrivo.
Prossimamente vi aggiorneremo sulla situazione.
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