Dove eravamo rimasti con la festa della Befana a piazza Navona?

L’ultima volta ne avevamo parlato grazie al preziosissimo contributo del saggista Nico Valerio che prima aveva messo a disposizione una sua corrispondenza del 1977 con l’allora sindaco Argan, il quale comunicava la decisione della sua giunta di spostare altrove la festa per preservare piazza Navona, e poi ha spiegato perché la festa come ormai noi la conosciamo non ha nulla a che vedere con la tradizione romana.

Tutto ciò in attesa che la commissione incaricata di selezionare i partecipanti al nuovo (disgraziato) bando finisse i propri lavori e rendesse noti i fortunati vincitori.

Inizialmente gli esiti del bando erano stati previsti per la fine di ottobre, per dar modo ai vincitori di far preparare i banchi sul modello di quelli previsti dal bando, benché anche con quella scadenza si sarebbe stati un po’ stretti. Poi la data è stata spostata in avanti e le ultime indiscrezioni davano la pubblicazione degli esiti per lo scorso lunedì, ma evidentemente ci sono stati ulteriori problemi.

Stando a quello che trapela dalle stanze del Municipio, la commissione si starebbe infatti incartando tra le norme del disciplinare di qualità, quello aggiunto dal Municipio in un secondo momento per cercare di mettere una pezza ad un bando che al di là di qualche proclama dava zero garanzie in fatto di qualità dei prodotti e degli allestimenti della festa. Le norme del disciplinare sono di difficile applicazione e pare che quasi ogni caso pratico richieda la revisione di quelli già lavorati, per evitare di fornire appigli legali a coloro che non si vedranno aggiudicare le postazioni.

Purtroppo invece questo è un rischio reale che probabilmente comporterà contenziosi che si trascineranno per anni.

Tornando agli esiti del bando, anche se oggi venissero proclamati i vincitori è praticamente impossibile per costoro provvedere alla realizzazione dei banchi così come previsti dal bando, dato lo scarsissimo tempo a disposizione. Le alternative possibili allora appaiono due:

a. il Municipio concede una deroga per quest’anno ai vincitori del bando, consentendogli di utilizzare altri banchi (magari quelli delle passate edizioni) anche se non rispettano le misure e le caratteristiche previste;

b. il Municipio rimane fermo alle previsioni del bando per cui impedirebbe per quest’anno alla maggior parte (tutti?) dei vincitori di allestire i banchi, con conseguenti enormi mancati introiti; in questa ipotesi è possibile che i vincitori del bando chiedano i danni al Municipio, responsabile del ritardo con cui la commissione ha proclamato i vincitori.

Insomma, comunque la si metta la festa della Befana di quest’anno si prepara ad essere un pateracchio di proporzioni gigantesche, con l’aggravante che tanto pressappochismo spanderà i propri effetti per ben dieci anni.

E dagli operatori commerciali stanno già arrivando le lamentele e i preannunci di azioni legali per come le cose si sono messe.

Purtroppo i nostri ripetuti appelli al Municipio affinché ritornasse sui propri passi e lasciasse le cose così come stabilite dal bando dello scorso anno sono caduti nel vuoto.

Si sarebbe potuto far respirare piazza Navona ancora per un paio d’anni, con somma gioia di tutti (bancarellari esclusi), e nel frattempo si sarebbe potuto lavorare ad una nuova festa della Befana del livello richiesto da un luogo unico come piazza Navona.

Nessuno si è degnato di far sapere perché il Municipio abbia voluto intraprendere un’iniziativa tanto raffazzonata, affrettata e rischiosa. L’unica ipotesi che a noi viene in mente è la volontà di far rientrare in gioco gli operatori che lo scorso anno hanno boicottato la festa della Befana, non ritirando i titoli che si erano aggiudicati. Ma ci rifiutiamo di credere che si sia messo su tutto questo ambaradam solo per compiacere qualche decina di esercenti.

Considerato però che oggi siamo al 19 novembre, che gli aggiudicatari del bando non sono stati ancora resi noti (parrebbe che dovrebbero uscire nella giornata odierna) e che gli allestimenti della festa dovrebbero essere montati tra meno di due settimane, a noi sembra che sia ragionevole prendere atto che non si è fatto a tempo e che anche per quest’anno la festa della Befana potrà tenersi con l’allestimento minimale dello scorso anno.

Siamo sicuri che il bando preveda una qualche clausola di tutela che sollevi l’amministrazione dall’obbligo di dare le concessioni (ce ne saremmo accertati se fossimo riusciti a reperirlo il bando, ma, a meno di errori nostri, sulle pagine del Municipio non sembra più reperibile).

Per cui ci rivolgiamo di nuovo alla Presidente Alfonsi perché con un atto di responsabilità prenda atto della situazione creatasi e riporti le cose allo stato di chiarezza precedente.

C’è un Giubileo alle porte con la città ancora del tutto impreparata, c’è stata la caduta del governo cittadino e ci sono i nuovi e gravi rischi legati al terrorismo internazionale. Noi crediamo che andare avanti con l’organizzazione della festa seguendo il nuovo bando sia ormai estremamente rischioso e foriero di problemi e contenziosi che si trascineranno per anni.

Non si tratterebbe di una sconfitta per la Presidente Alfonsi ma di una decisione responsabile che, siamo sicuri, tutta la cittadinanza apprezzerebbe.

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4 risposte

  1. Bel post, ma a parte i vostri suggerimenti mai ascoltati (e che ricordiamo, comunque il bando dello scorso anno doveva durare 3 anni…decisione proprio del municipio) mi domando come si sia arrivati a questo punto ? Insomma quali sono i problemi dell’amministrazione ? Ha paura di scntentare gli operatori ? i cittadini ? i comitati ? Ascolta tutti e poi danno vita a bandi senza soluzione ? Ho letto l’articolo del tempo e qualcuno già parla di denunce . E poi la storia del bando introvabile… bah !

    PS per me ai vincitori non daranno deroghe con i vecchi banchi ma faranno montare i tipici stand bianchi del comune .

    1. Sarebbe bello se la Presidente Alfonsi desse qualche spiegazione sul perché ha voluto impelagare l’amministrazione in un pateracchio che si trascinerà per anni.
      Comunque oggi hanno pubblicato i vincitori del bando, con un noto cognome che ricorre frequentemente nelle liste.

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