IERI. La storia dell’ospedale Forlanini è ricca di fascino e misteri. Caliamoci nella Roma dei primi del 900 quando una malattia terribile, la tubercolosi, uccideva una persona su cinque. L’unico rimedio che poteva offrire la medicina dell’epoca era far vivere il paziente in un ambiente sano, areato, confortevole e climaticamente controllato. Nasce così un ospedale modello, concepito appositamente per migliaia di ammalati che in questo modo potevano essere ricoverati in un ambiente eccellente.
Un paradiso terrestre, con essenze arboree che si credeva avessero effetti curativi, stanze bagnate da una grande quantità di luce, enormi terrazze dove esporsi al tepore del sole, persiane che schermavano i raggi solari nei padiglioni dove gli ammalati potevano stendersi su delle sdraio e ascoltare la musica. Era così all’avanguardia che venivano a studiarlo architetti e medici di tutto il mondo.
Nello scavare le fondamenta, era stato creato un cratere naturale sotterraneo, con dure pareti di tufo che una sorgente d’acqua ha riempito formando un vero lago. Ancora oggi può essere navigato in barca e le sue acque limpide e incontaminate servivano per i bisogni dell’ospedale, mentre nell’area superiore al lago, ad una temperatura costante di 10 gradi tutto l’anno, venivano conservati i cibi per gli ammalati.
Insomma un capolavoro architettonico e sanitario. Ovviamente la scoperta delle penicilline ha reso inutili tutte queste accortezze, ma la bellezza della struttura è rimasta intatta.
OGGI. Dopo anni di onorata attività ospedaliera, però, il Forlanini è andato in rovina. Nel 2007, per cercare di mettere argine alla voragine della sanità nel Lazio, la giunta Marrazzo avviò un processo di chiusura dei padiglioni. La struttura doveva essere riconvertita in diverse attività sociali, ma nulla è stato fatto. Pezzo dopo pezzo, reparto dopo reparto, l’ospedale precipitava in un abbandono sempre più profondo fino a che nel luglio scorso, le ultime attività sono state spostate al confinante Spallanzani. Da anni ormai, il Forlanini è preda di sbandati, ricettacolo di rifiuti, luogo di ritrovo di spaccio.
Un anno fa un drammatico stupro ad opera di alcuni immigrati che la notte si rifugiavano nelle stanze abbandonate. Alcuni padiglioni sono stati requisiti da personaggi dalla dubbia onestà che ne hanno fatto il loro centro di coordinamento di attività illecite. E poi tanto degrado e spreco di risorse come si vede in questo video girato dal Corriere della Sera poche settimane fa o in questo servizio de l’Aria che Tira su la7
Le due cappelle intitolate a San Giuseppe Moscati sono state recentemente depredate dai vandali e i 280mila mq di giardini sono una selva incolta. La quantità di rifiuti e di masserizie abbandonate è tale che per ripulire solo una palazzina dell’ospedale sono stati necessari 400mila euro stanziati dalla Regione. Quanto denaro occorre per bonificare i 150mila metri quadri che compongo tutta la struttura?
DOMANI. Il presidente della Regione Zingaretti è ottimista. Sul suo sito personale si legge che ancora vi sono 1200 quintali di residui ingombranti, 450 quintali di apparecchi fuori uso, 400 quintali di rifiuti pericolosi e 15mila kg di rifiuti urbani. Nonostante questa immensa discarica da risanare, secondo Zingaretti presto partirà un bando per trasformare l’area in un incubatore di start-up e per chi opera nel sociale, nella cultura e nell’innovazione.
Non si comprende da dove derivi questo ottimismo di maniera del presidente e soprattutto da dove intenda reperire i fondi necessari alla bonifica. L’aspetto sicuramente positivo è che alcuni uffici pubblici (commissariati e altri enti) trasferiranno la loro sede nell’ex Forlanini permettendo un risparmio di circa 4 milioni l’anno di affitti.
Un progetto complessivo per l’area, purtroppo, manca ancora. E le rassicurazioni poco concrete di Zingaretti non offrono grande speranza per il futuro di quella che fu un’oasi di cura e terapia e oggi è solo un incubo di degrado e sporcizia.
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Le precedenti puntate di Città in rovina:
- la Casa del Passeggero
- la rimessa Atac di pzza Adis Abeba
- l’ex ospedale San Giacomo
- il Palazzo sull’Arco di Giano
- l‘ex Cinema Puccini
- Palazzo Rivaldi al Tempio della Pace
- Villa York
- L’ufficio Geologico
- La vecchia Stazione Trastevere
- A piazza della Cancelleria
- L’ex rimessa Atac di Piazza Ragusa
- La Sala Troisi
- L’ex Inpdap a S. Croce in Gerusalemme
- Il palazzo della Regione in via Maria Adelaide
- L’ex fabbrica di detersivi in via Noto
- Il Csoa Sans Papier
- Palazzo Nardini al Governo Vecchio
- l’Ex Zecca di Piazza Verdi
- Il brutto edificio in piazza del Viminale
- Casapound a via Napoleone III°
- Le Torri delle Finanze
- L’ex Fiera di Roma
2 risposte
È vergognoso questo degrado di un ospedale che era un fiore all’occhiello della nazione 🤔🤔😡😡😡
Buonasera, a tutti ho il avuto il dispiacere di girare per l’ospedale Forlanini di Roma e ne sono rimasto amareggiato, vedere questo sfacelo dovuto a i nostri politici di turno “INCAPACI !!!” ma capaci solo di scaldare le loro sedie. SI INCAPACI per fare arrivare a questo stato una struttura di una importanza storica e di efficienza medica, sentendo dire che non era più possibile gestire l’ospedale. FORSE!! ci sono persone tipo i nostri politici cosi si fanno chiamare mentre io non lo ritengo una definizione corretta in quanto politico e un Uomo di spessore Politico e no che fa FUFFA. Ma una persona seria si sarebbe messa in gioco con professionisti qualificati e senza tante Chiacchiere e Promesse INUTILI che non portano a nulla, “eccetto forse a qualche amichetto” e cosi si oggi per intervenire ad un progetto di riqualificazione serviranno il triplo di quello che sarebbe servito per intervenire prima del degrado in cui si trova. Ma bisogna ringraziare i nostri presidenti di REGIONE sono a loro che abbiamo dato questo potere. ma l tutta la colpa non e loro anche un po dei Romani che hanno permesso questo