Leggiamo da Il Sole 24 ore che a fine novembre è stato inaugurato in Germania il primo tratto della ciclovia veloce che per una lunghezza di circa 100 km si snoderà lungo tutta la Ruhr, il cuore industriale della Germania.
Per ciclovia veloce si intende una pista riservata alle bici e ricavata in genere sul sedime di ferrovie dismesse; con un limitato numero di incroci con il resto del traffico e poche curve l’obiettivo è di consentire velocità medie intorno ai 25 km l’ora (facilmente ottenibili con mezzi a pedalata assistita), così da rendere il mezzo competitivo anche per spostamenti extra-urbani fino a 15 km.
Da notare che il 50% dell’investimento complessivo di quest’opera, ossia circa 90 milioni di euro, verranno da fondi europei.
Peraltro paesi come l’Olanda hanno già sperimentato da anni i benefici di questo tipo di infrastrutture.
Questa notizia ci dà modo di gettare uno sguardo alla situazione romana, in termini di infrastrutture per la ciclabilità, e sperimentare ancora una volta un profondo sconforto.
C’era stato un momento, prima della caduta del governo cittadino, che una serie di progetti per la realizzazione di alcuni tratti ciclabili cittadini erano in agenda. Poi non se ne è saputo più nulla ed anzi nelle ultime liste delle cose da fare non c’è una virgola per la mobilità ciclabile. Ed a proposito del fatto che la metà del progetto tedesco verrà pagato con i fondi europei, per capire la distanza che ci separa da loro possiamo considerare che noi con i fondi europei ci abbiamo fatto l’inutile tratto di ciclabile di via Portuense, quello che la domenica viene invaso dalle bancarelle di Porta Portese!?!
E dire che dei tanti fondi che il governo da trovato per il Giubileo basterebbero poche briciole per realizzare piste ciclabili leggere in molti punti della città. Vi sarebbe ad esempio da collegare la ciclabile di monte Ciocci, l’unica veramente di livello europeo, con le altre ciclabili presenti in Prati, così da consentire di andare in bicicletta dal S. Maria della Pietà fino in centro. Oppure da studiare la possibilità di realizzare una ciclabile leggera sul lungotevere, ottenendo una dorsale ciclabile che attraversa tutta la città e potrebbe servire tutto il centro storico.
Come fare per far giungere al commissario Tronca queste sollecitazioni di puro buon senso, poche risorse e grandi vantaggi per tutti?