Siamo ritornati sul luogo del delitto, se così si può dire. Sulle sponde del Tevere che costeggiano il tratto più romantico e prestigioso di Roma, dove sono state girate alcune delle scene più spettacolari di “Spectre”, l’ultimo film di 007, uscito lo scorso novembre. Nella fattispecie, stiamo parlando delle banchine sotto Ponte Sisto, location inseguimento notturno tra l’agente di Sua Maestà James Bond, e lo spietato killer Mr. Hinx. Ricordate? Il battage per l’arrivo della troupe di “Spectre”, 24° film della serie di 007, capofila dell’ondata di produzioni hollywoodiane giunte in Italia per merito degli incentivi del decreto “Art Bonus” del ministro Franceschini. A proposito di Franceschini, ricordate le sue parole?
“I film ambientati in Italia sono il più straordinario strumento di promozione turistica e di rilancio dell’immagine dell’Italia nel mondo.”
Un anno fa pubblicammo sul sito Bastacartelloni un reportage sul degrado delle location che venne prima rilanciato dal Messaggero e, in poche ore, finì sulle testate online di tutto il mondo.
Uno scoop internazionale. Al quale affiancammo, come tradizione della “ditta”, un esposto-denuncia inoltrato ai recapiti ufficiali di Comune, Sovrintendenza, Regione, Ministero dei Beni Culturali.
Eppure non ci fu alcuna risposta dei soggetti istituzionali interessati.
Risultato: un’occasione storica malamente sprecata. Quella di riqualificare le zone interessate dalle riprese, immerse nel degrado da molti anni, sfruttando le potenzialità economiche del cineturismo. Un trend in forte crescita, quello di vistare i luoghi utilizzati per le riprese di un film o di una serie TV, ormai cardine di qualsiasi strategia di rigenerazione urbana e promozione territoriale.
Non è un caso che diversi operatori turistici stiano già vendendo tour organizzati sulle location di Spectre.
E non è un caso che nel novero dei travel bloggers più famosi, ci sia il duo finlandese dei “007 Travelers” che esplora le location di film di James Bond recensendo hotel e ristoranti del luogo. Ma guarda caso, in viaggio in Italia, hanno preferito visitare Milano (dove non hanno mai girato un film della serie) e Carrara, dov’è ambientato il secondo capitolo del nuovo Bond, “Quantum of Solace”. E Roma? Forse sconsolati dalle immagini di degrado rimbalzate sui media stranieri, hanno preferito evitare. E per il momento, Roma è rimasta fuori dalle località che hanno ospitato la mostra sullo stile di Bond e la sua influenza sull’arte, la moda e il design (ultima destinazione Parigi). Neanche la mostra delle auto di Spectre, che pure hanno un ruolo così importante e sono protagoniste delle scene girate a Roma, ha fatto tappa qui da noi.
Ma perché la produzione di “Spectre” ha scelto di girare a Roma?
Barbara Broccoli, produttrice: “E’ una delle città che più amo e ha un’architettura maestosa. Non c’era altro luogo al mondo con questo potere architettonico” (a domanda di Repubblica “avete dato una mano a pulirla” risponde“E’ la città eterna, volevamo mostrarla nella sua forma migliore”).
Sam Mendes, regista: “Volevamo andare in una grande Città Europea di notte quando è deserta, un posto in cui si percepisce la Storia.” (purtroppo notato il degrado che ammantava le banchine del Tevere, lo scenografo Dennis Gassner ha deciso di costruire un finto muretto pieno di graffiti!)
Con queste premesse il Comune di Roma, la Regione Lazio (che sovrintende la Film Commission e gestisce le sponde del fiume), la Soprintendenza ai Beni Architettonici e Paesaggistici di Roma (che tutela i muraglioni del Tevere) e soprattutto, con un’azione di indirizzo e coordinamento il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo, avrebbero dovuto fare di tutto per assicurare le migliori condizioni di decoro alle location di 007.
Così non fecero, nonostante le belle parole spese nei convegni sull’audiovisivo – dove San Dario Franceschini è giustamente acclamato per le riforme (ultima le legge sul cinema con un fondo autonomo di 400 milioni) che stanno rilanciando il settore – e sui giornali. Principali indiziati, a nostro avviso, Comune e Regione, che non hanno fatto abbastanza, anzi proprio niente, per tutelare e valorizzare i luoghi delle riprese. Neanche li hanno puliti, demandando tutto alla produzione di 007. Che ha riqualificato il necessario, decidendo che Ponte Sisto andava bene sporco e pieno di scritte sui muri.
Ora, vi chiederete, a distanza di un anno dalle riprese, dopo l’uscita di “Spectre” che ha veicolato potentemente l’immagine di Roma come e più del Giubileo, il Comune e la Regione, nonché il Ministero dei Beni Culturali, avranno provveduto alla riqualificazione delle location di “Spectre” visto il potenziale sviluppo del cineturismo?
Domanda retorica. A cui, segue l’ovvia risposta: NON HANNO FATTO NIENTE!
FEBBRAIO 2016: a un anno dalla nostra formale denuncia inoltrata agli enti competenti, ecco lo stato del seicentesco Ponte Sisto e delle banchine sul fiume all’altezza di Lungotevere Farnesina.
Non hanno rimosso i rifiuti nemmeno in occasione dell’inaugurazione delle nuove luci a led! Ridicolo notare il contrasto: ci sono le bandierine dell’Acea sui lampioni e la spazzatura di sotto….
Le rampe di accesso alle banchine, usate come bagno pubblico e lavagna per graffitari.
Le arcate del ‘600 sfregiate dai graffiti vandalici.
Un confronto con le immagini del film: le due supercar di 007 e Mr. Hinx corrono di traverso sui muraglioni del Tevere.
I muraglioni di “Piazza Tevere” sotto a Ponte Sisto, dove l’auto di Bond si getta nel fiume.
Mr. Hinx, interpretato da Dave Bautista, osserva compiaciuto l’auto di Bond inabissarsi nelle acque del Tevere.
Lo sguardo in soggettiva di Mr. Hinx, e quello che vediamo sulla pellicola mentre l’auto di Bond s’inabissa: le scritte sui muraglioni dell’800.
Sul ponte, ogni giorno, decine di venditori abusivi.
E la scena in cui James Bond atterra con il paracadute, una delle più divertenti e riuscite del film, si svolge in questa strada: ricoperta di graffiti ben visibili nel film.
Questa, signore e signori, è la Roma che vive il boom delle produzioni internazionali di Hollywood e non lo sa sfruttare, anzi rischia di creare un danno all’appeal turistico. Pensate che tra i fattori di attrazione del cineturismo, secondo gli studiosi Riley e Van Doren, c’è l’authenticity, ovvero la coerenza tra l’immagine cinematografica e il territorio. Il vero problema di Roma e della sua costruzione retorica della “Grande Bellezza”: l’immagine stereotipata non regge il confronto con la realtà. E rischia di deludere i turisti. E di far scappare Hollywood.
Annullando l’effetto positivo per il cineturismo che, secondo il presidente di Roma Lazio Film Commission, Luciano Sovena, “porterà nella nostra città e nella nostra regione turisti da ogni paese, rilanciando il posizionamento della nostra offerta turistica a livello internazionale.”
Con l’uscita imminente di Zoolander No.2, ennesima vetrina delle bellezze glamour di Roma, ci sarà una maggiore attenzione al decoro delle location da parte delle istituzioni?
GUARDA LE CONDIZIONI DI SCALO DE PINEDO, ALTRA LOCATION DI “007”