La notte del 10 aprile 2015, Luca Liberti, 17 anni, muore mentre a bordo del suo scooter passa in piazza Istria. Un incidente drammatico che ha provocato la reazione di tanti giovani della zona. Per mesi la piazza è stata ricoperta di striscioni, tazebao, fiori in ricordo dell’amico scomparso. Alcuni in zona hanno puntato il dito contro la rotonda, inaugurata pochi mesi prima che aveva modificato la circolazione della zona.
Purtroppo, però, nessuno ha voluto guardare e studiare la reale situazione della piazza, invasa sempre di più dalla sosta selvaggia. Come anticipammo pochi giorni dopo l’incidente, non è certo la rotonda ad aver reso insicura l’area, dove anzi oggi il traffico è molto più scorrevole e l’estetica assai migliorata. Il problema resta quella manciata di automobilisti che ritiene possibile parcheggiare ovunque, purchè si lasci il passaggio per almeno una corsia. La piazza è stata progettata con due corsie proprio perchè ricca di svincoli. In questo modo la corsia esterna dovrebbe essere percorsa da chi deve uscire su una delle strade o immettersi da una di queste. La corsia interna da chi deve proseguire nella rotonda.
Ma questa semplice operazione è resa impossibile dalle auto che perennemente sostano sulla corsia esterna. Siamo tornati diverse volte in queste ultime settimana sul luogo, a differenti ore del giorno e della sera. E sempre, ripetiamo, sempre vi sono macchine parcheggiate in sosta selvaggia.
Come si vede dalle fotografie, la carreggiata viene costantemente occupata dalla sosta. Forse fu per questo che il povero Luca fu costretto a sterzare verso il centro della piazza e finì investito da un bus. Se i progettisti avessero voluto ricavare uno spazio per il parcheggio avrebbero disegnato la piazza diversamente, creando delle orecchie all’inizio e alla fine dell’area di sosta per rendere più sicuro il transito. Ma non era questa la volontà, per cui si tratta solo di arroganza degli automobilisti e menefreghismo delle istituzioni. Multe, infatti, non vengono comminate nè sulla piazza nè sulle vie limitrofe. Guardate la situazione di via Santa Costanza. Da brivido.
Dunque anche nelle vie adiacenti lo spazio di passaggio per le auto in transito è comunque ridotto da chi lascia la propria macchina in modo volgare e prepotente. Se a questo aggiungiamo le condizioni dell’asfalto e dei sanpietrini di via Santa Costanza, ci rendiamo conto che cavalcare un motorino in questa zona è veramente un’operazione rischiosa.
Sono passati 10 mesi dalla morte di un diciassettenne e nulla è cambiato, anzi forse è peggiorato. Quelle speranze che qualcuno riponeva nel commissario Tronca di una stretta per la legalità di tutti i giorni sono rimaste deluse. Ora non resta che affidarsi al fato e augurarsi che tragedie come quella di Luca non abbiano a ripetersi.