C’è grande attesa per Wake Up Roma, quello che probabilmente sarà il più importante evento anti-degrado mai tenuto. Domani mattina, migliaia di volontari si rimboccheranno le maniche per ripulire diverse zone della città. Il gruppo Retake è ormai riconosciuto come punto di riferimento del volontariato, di chi non si arrende al decadimento della capitale.
Ma in piena campagna elettorale occorre interrogarsi non solo sul ruolo del volontariato ma soprattutto su quello della politica. Fino ad oggi la classe politica romana (e parliamo di tutti i partiti) ha scelto di non esercitare la propria autorità, di non colpire chi non rispetta le regole e compie atti di vandalismo. Ogni muro è devastato da writers, ogni superficie è coperta da adesivi illegali, ogni fermata metro è in condizioni pietose per mano di bande di taggaroli idioti, ogni spazio è coperto di manifesti abusivi.
Eppure i metodi per arrestare questi fenomeni ci sono e sono stati adottati in moltissime città del mondo, sempre con ottimi risultati. I taggaroli si possono rintracciare e colpire attraverso indagini, appostamenti mirati e raccolta d’informazione sui social network, costituendo un database delle tags vandaliche. Il sottobosco degli attacchini delle cooperative di affissione di eventi musicali e politici si può benissimo individuare, smascherare e colpire, ma si tratta di cose che vanno fatte con rigore organizzativo, in modo sistematico e continuativo, visto che il decoro non va in vacanza e non aspetta lo slancio encomiabile di chi nel tempo libero s’impegna in favore del bene comune.
Manca la volontà di impegnarsi da parte della politica, esattamente come avviene per il traffico e gli incidenti. Fin quando le pubbliche autorità non smetteranno di trincerarsi dietro alle carenze di parcheggi, all’insufficienza del trasporto pubblico, ai problemi di organico dei vigili e non attueranno un’opera di sensibilizzazione e repressione QUOTIDIANA della sosta selvaggia, la situazione non potrà che peggiorare.
Insomma occorre fare qualcosa di concreto e non solo dire ai Retakers che sono tanto bravi. E’ come se lo Stato decidesse di combattere la Mafia delegando alle associazioni antiracket alcune campagne ma senza mettere in campo magistrati e forze dell’ordine.
Non vogliamo sminuire il valore del volontariato anzi tutto il contrario e domani invitiamo a partecipare al Wake Up Roma.
Ma le maniche se le devono rimboccare anche i politici. I candidati sindaco dicano chiaramente cosa vogliono fare per riportare Roma alla sua originaria bellezza e non si nascondano dietro la bandiera dei volontari.
Una risposta
Parole sante!
Il problema è che di candidati sindaco non se ne vedono. I pochi supposti tale fanno a gara a chi si nasconde di più (Storace a parte che però ormai è divenuto un barzellettiere).