La vecchia recinzione non c’è più, divelta probabilmente dopo pochi mesi la sua installazione. Chi passa a piedi sul Ponte delle Valli in direzione Conca d’Oro non si azzarda ad intrufolarsi nella macchia verde che si trova sulla destra. La paura di essere aggredito, ma anche l’odore nauseabondo che proviene da quella zona sconsiglia di curiosare.
Noi invece ci siamo entrati ed abbiamo trovato quello che ci aspettavamo: una vera discarica di rifiuti, compresi alcuni pericolosi. Portafogli, borsette svuotate frutto di scippi e rapine. Carrelli del supermercato usati dai recuperanti. Insomma il consueto catalogo romano del degrado.
Tutto l’argine dell’Aniene che inizia dal campo nomadi di via Olimpica fino alla diga sotto il Ponte delle Valli è un continuo susseguirsi di accampamenti abusivi, insediamenti, baracche. Frequentare la pista ciclabile è gesto per coraggiosi o sprovveduti. Diverse volte in questi ultimi mesi, il Campidoglio ha tentato di sgomberare l’area ma senza ottenere risultati.
Ovviamente la “differenziata” viene fatta bruciando molti di questi materiali e dunque provocando i roghi tossici che ogni tanto avvelenano l’aria della zona.
Sarà difficile che la macchia torni ad essere pulita. Le conseguenze saranno un inquinamento ambientale che durerà diversi anni. Per evitarlo sarebbe bastato un po’ di controllo, una manutenzione ordinaria delle aree verdi e un paio di appostamenti per cogliere sul fatto chi va a sversare nella zona. Insomma sarebbe bastato vivere in una città normale. Ma appunto Roma non lo è!