Nella notte tra mercoledì e giovedì è scoppiato un incendio all’interno del Vivi Bistrot di Villa Pamphili. Le fiamme si sono propagate in pochi minuti, distruggendo parte del mobilio e una facciata dell’edificio: il muro di cinta esterno dal lato della raccolta rifiuti. Ci sono volute ben 4 autobotti per riuscire a domare e spegnere l’incendio. Dopo i primi accertamenti si è potuto stabilire che l’incendio è stato di natura dolosa.
Sul Vivi Bistrot da mesi si era accesa l’attenzione dei media, soprattutto per lo scontro tra i gestori del locale e il comune di Roma che ne chiedeva lo sfratto dopo un lungo contenzioso arrivato fino al TAR del Lazio.
La concessione del Comune era scaduta nel 2015. La giunta Marino, caduta dopo poco più di due anni di mandato, non fece in tempo a indire un nuovo bando e il Vivi Bistrot fu inserito all’interno del progetto del riordino del Patrimonio pubblico, così in attesa della nuova concessione l’amministrazione ne aveva chiesto lo sgombero. I gestori si erano rifiutati, aprendo una raccolta firme per bloccare l’ordinanza e salvare così i posti di lavoro dei propri dipendenti. La vicenda suscitò un acceso dibattito mediatico aprendo un tavolo di trattativa con il Campidoglio per trovare una soluzione senza ledere i diritti di nessuno. Con la pandemia, il polverone si è acquietato, mettendo tutto in stallo.
Ora quest’atto vandalico non fa altro che accendere nuovamente i riflettori sul Vivi Bistrot. I proprietari hanno ribadito che non vi è nessuna azione riconducibile al racket, ma sarebbe solo il gesto di un “pazzo che si aggira nel parco”. Già a gennaio il bistrot fu oggetto di danneggiamenti da parte di ignoti.
Da mesi Villa Pamphili è di fatto ostaggio di continui atti vandalici, soprattutto ai danni delle statue prese di mira nel periodo della quarantena.
Il consigliere del Partito Democratico Lorenzo Marinone ha sottolineato l’assoluto bisogno di mettere in sicurezza uno dei parchi più importanti di Roma, attraverso dei controlli notturni e delle telecamere di videosorveglianza. I vigilanti già impegnati nella sorveglianza non hanno supporto sufficiente per monitorare tutto il parco: di una superficie di ben 184 ettari.
Anche la Lega è intervenuta sulla questione mostrandosi perplessa sull’accaduto. I consiglieri in municipio Giovanni Picone e Marco Giudici hanno dichiarato a Roma Today: “È molto grave che una struttura storica che ospita il bistrot non sia stata adeguatamente sorvegliata e curata dalla società che l’ha in custodia. Si indaghi sulla questione perché gli incendi raramente capitano senza un motivo. Ad ogni modo ora l’amministrazione ne approfitti per avviare le pratiche per un nuovo bando di assegnazione”.
Per fortuna l’intervento tempestivo dei vigilanti, che hanno allertato i vigili del fuoco, ha permesso di salvare la struttura che riaprirà al pubblico già dal prossimo fine settimana.