Da poche ore il simbolo di una delle piazze più suggestive del centro storico non c’è più. La quercia che aveva dato il nome allo slargo di fronte palazzo Spada è stata abbattuta dai giardinieri del comune. Era ammalata e le cure di questi ultimi anni non sono servite a farla riprendere.
Non si tratta però di un semplice invecchiamento o di una malattia dell’albero, ma la conseguenza di un errore progettuale commesso dai tecnici comunali quando fu ripavimentata la piazza. I sanpietrini che furono posati di fronte la chiesa della confraternita di Santa Maria dei Macellai, arrivarono addosso alle radici della quercia. L’acqua piovana non raggiungeva più l’albero che lentamente ha cominciato a seccarsi. Due anni fa, il Municipio realizzò alcuni buchi tra i sanpietrini coprendoli con grate di ghisa proprio per permettere il deflusso dell’acqua. Ma il provvedimento non è stato sufficiente a salvare il povero albero che è stato tagliato definitivamente sabato mattina.
Quasi sicuramente nella prossima primavera un albero simile verrà piantato nuovamente, con la speranza che questa volta vengano prese tutte le precauzioni per la sua sopravvivenza. Una quercia, infatti, è presente in quella piazza dal 1507, da quando papa Giulio II della Rovere volle che il simbolo della sua famiglia (appunto la quercia) fosse presente di fronte la chiesa di una delle confraternite più potenti dell’epoca. Quasi a ribadire che il potere vero restava nelle mani del Ponteficie e che le congregazioni dovessero sempre ricordarsi la loro sottomissione.
Le foto ci sono state inviate dal lettore Guglielmo Scalpone, residente della zona, che ha seguito in questi anni l’evolversi della vita (e ora della morte) dell’albero. Nella speranza che presto nuovi rami tornino a ombreggiare la bella piazzetta.