Nella furia annunciatrice di piccoli e marginali interventi che la Sindaca quotidianamente propina sulla sua pagina Facebook, ieri ce ne era uno che ha attirato la nostra attenzione. Riguarda la riapertura della palestra della scuola Piersanti Mattarella, a Casal Bruciato. Raggi spiega che la pavimentazione è stata rifatta, così come i bagni, gli accessi per i disabili e rinnovati tutti gli impianti.
Si tratta certamente di una buona notizia per alunni e genitori di quell’istituto ma non va nella direzione da tutti richiesta in questo periodo di aumentare il distanziamento per garantire l’apertura delle scuole. Non è questa la sede per entrare nel merito della correttezza o meno di queste richieste di distanziamento degli studenti, né della idiozia dei banchi a rotelle per i quali lo Stato sta spendendo diverse centinaia di milioni. Ma certamente un governo centrale e una giunta comunale più attenti avrebbero suggerito al Commissario Arcuri e alla Ministra Azzolina di non buttare soldi in un investimento inutile come quello dei banchi con le ruote, ma di destinarli alla riapertura delle scuole chiuse da anni.
A Roma – dove a causa del Covid mancano 1000 aule – ci sono decine di plessi scolastici inutilizzati e abbandonati che potrebbero costituire quella riserva di spazio da tanti invocata per ridurre i contagi. La Sindaca lo sa bene, tanto che nel 2019 li fece inserire nel progetto “ReinvenTiamo Roma”, nato sull’onda di progetti simili realizzati nelle grandi capitali che si sono poste l’obiettivo di ridurre i gas serra. Si tratta di indire gare internazionali, cercare gli investitori e far rinascere edifici abbandonati dando loro un futuro energetico e ambientale di alto livello.
Tutto questo si potrebbe fare per le 11 scuole inserite nel progetto “ReinvenTiamo Roma” delle quali oggi c’è un gran bisogno. Un intervento massiccio, finanziato dal governo centrale con i fondi Covid, potrebbe non solo offrire nuove scuole alla cittadinanza, ma anche dare lavoro alle imprese, far crescere l’indotto e lasciare qualcosa di molto più permanente rispetto ai banchi con le ruote.
Di seguito l’elenco degli ex istituti scolastici ora chiusi che aspettano solo di tornare a vivere:
Asilo via Aquilanti (Municipio XII) – foto qui sopra
Ex Istituto L. A. Ripetta (Municipio III)
Ex Salvatori (Casal Bertone Municipio IV)
Ex Villari (Municipio IV)
Ex Elementare Gil (Ostia, Municipio X)
Ex Scuola Vertunni (Municipio V)
Ex Materna via Basaldella (Acilia Municipio X)
Ex Leonori (Municipio X)
Ist. Compresivo La Giustiniana (Municipio XV)
Tecnico Hertz (Municipio VII)
Ex Parini (Municipio III)
Qualche parola proprio su quest’ultima scuola, la Parini, in piazza Capri che è chiusa dal 2005 e per la quale sono stati spesi soldi pubblici per rimettere in sicurezza le facciate, che altrimenti sarebbero cadute sui passanti, mentre all’interno è un completo disastro. “Sarebbe una scuola perfetta grazie anche alla vicinanza delle nuove fermate metro”, ha dichiarato al Messaggero, Emiliano Bono, ex presidente della Commissione Scuola del Municipio.
Purtroppo sia il bando “ReinvenTiamo Roma”, sia l’occasione della pandemia pare siano persi dato che né per la Parini, né per gli altri istituti vi sono progetti all’orizzonte.
“E’ chiaro che non tutti i plessi chiusi possono essere riadattati dall’oggi al domani ma il Covid ha fatto venire al pettine i nodi del lassismo e della lentezza dell’amministrazione”, spiega Mario Rusconi, alla guida dell’Associazione dei Presidi.
Insomma, senza nulla togliere all’intervento sulla palestra pubblicizzato dalla Sindaca, ci saremmo aspettati una cifra comunicativa diversa, una progettualità. Magari un post nel quale avesse annunciato: “Non faremo in tempo per settembre a riaprire le scuole chiuse, ma mi impegno entro fine mandato a far partire i bandi per la loro rimessa in funzione così da lasciare a Roma un segno serio anche nel mondo scolastico”.
E invece la “visione” di questa giunta si limita sempre al piccolo, al minimo, al lavoretto ben fatto del quale si potrebbe vantare un buon amministratore di condominio.
A febbraio 2019 era stato istituito un “ufficio di scopo” che Raggi e l’assessore Montuori avevano garantito si sarebbe occupato di indire le procedure di gara e velocizzare i tempi per gli edifici abbandonati. Ad agosto del 2020 di quell’ufficio si sono perse le tracce. Le scuole chiuse restano tali e ad oggi l’Italia vanta il poco invidiabile record di non aver riaperto neanche un istituto da dopo il lockdown.