Eh sì, domani – come tutti i venerdì – chi volesse acquistare merce rubata o trovata nei cassonetti si potrà recare dalle 7 alle 14, in via della Moschea. Sembrerà strano che si possa avvisare in anticipo dove avverrà un reato. Eppure a Roma accade anche questo e accade in maniera puntuale così che se si volesse intervenire davvero basterebbe mandare un paio di pattuglie di polizia urbana o di carabinieri, sequestrare la merce e schedare i commercianti abusivi. E invece tutto è tollerato, come se fosse normale che qualcuno venda oggetti rubati e che qualcuno li compri. I reati di furto, ricettazione, commercio illegale, evasione fiscale e così via vengono derubricati a qualcosa di inesorabile, contro la quale non si può fare nulla.
E’ come il terremoto che ha colpito ieri tutto il centro Italia. Eravamo nelle nostre case, nei nostri luoghi di lavoro e non potevamo fare nulla se non sperare che finisse presto. Ebbene davvero contro questi continui mercatini illegali non si può fare nulla?
Ecco le foto scattate venerdì scorso che sicuramente si riproporranno domani, nello stesso luogo e alla stessa ora.
Accanto al mercato tradizionale arabo del venerdì, si incista il commercio del rubato e del recuperato nei cassonetti da parte di decine di rom che stendono la merce sulle lenzuola. E’ un gruppo di persone che ha avviato da tempo questa attività illegale e che partecipa a diversi mercatini della città. Li si può trovare a viale Marconi, alla Montagnola, a piazzale dei Partigiani, a via Carlo Felice, alla fermata metro di Ponte Mammolo, a Val Melaina e nei pressi del campo rom di via Cesare Lombroso. Si può definirlo un vero business itinerante, ma è in via della Moschea che da diversi mesi c’è la massima concentrazione. E’ facile infatti mischiarsi nel caos provocato dal mercato arabo e si è sicuri che controlli non ce ne sono.
Il mercato arabo di per sé sarebbe una tradizione del mondo musulmano che di fronte ai propri templi ha sempre commerciato in cibo e vestiti. Trasferire i propri costumi a Roma non è stato difficile perchè, è noto, questa città non dice mai di no alle cattive abitudini. E così sul sito Romafaschifo, un lettore ha pubblicato le foto di polpette di carne impastate sui marciapiede, senza alcuna regola igienica; cibi coperti di polvere e insetti che non passerebbero i controlli neanche in una metropoli indiana. Vi sono poi auto parcheggiate ovunque, perfino sulle aree verdi di Monte Antenne, furgoni in perenne doppia fila che bloccano il traffico, rifiuti lasciati in strada. E’ chiaro che il commercio del rubato, in mezzo a questa confusione, non faccia scandalo. Anzi diventa quasi un fenomeno di folklore.
Eppure basterebbe una cosa semplice semplice. Piazzare una pattuglia dei vigili alle 6 del mattino sul posto che appena vede il primo lenzuolo steso a terra lo fa rimuovere. In una giornata il mercato non riuscirebbe più a formarsi. Proverebbero a vendere altrove, direte voi! Si certo, ci proverebbero, ma la seconda opzione è sequestrare la merce, rendendo di fatto non più conveniente l’attività.
Insomma occorre un impegno costante ma non troppo complesso per interrompere la catena poco virtuosa di questo commercio illegale. Ci sarà la volontà politica di farlo?