Alessandro Di Battista, quando ancora era un pasdaran dei 5 Stelle, si aggirava nei corridoi di Montecitorio invitando ossessivamente i deputati a tagliarsi lo stipendio. Con alcuni lo faceva in modo gentile, ad altri lo gridava in faccia come fece nei confronti di Roberto Speranza durante una furiosa conferenza stampa del 2014. Cliccando l’immagine che segue, il video partirà proprio da quel momento.
Erano i tempi in cui si credeva che la politica dovesse farsi con pochi soldi, che un parlamentare o un sindaco sarebbero stati a “servizio della cittadinanza” solo se avessero guadagnato poco, più o meno quanto un impiegato. Questa visione distaccata dalla realtà si sta via via abbandonando sia perché chi svolge il ruolo di sindaco si assume responsabilità enormi e dunque deve essergli riconosciuto un giusto compenso, sia perché i bravi manager che vogliono prestarsi alla politica non lasciano un incarico ben retribuito per perdere molti soldi.
In questa ottica, l’ultima legge di bilancio ha previsto un graduale aumento per sindaci e assessori a partire da quest’anno. Nessun incremento, invece, è stato stabilito per i consiglieri comunali che in una grande città come Roma, arrivano a guadagnare massimo 1.500 euro al mese solo se sono presenti a tutte le sedute, senza considerare che nei periodi festivi l’indennità è praticamente assente.
Il Messaggero rivela che il Pd capitolino, assieme ad altre forze politiche, ha già predisposto una modifica al regolamento interno per alzare la retribuzione e portarla a circa 3.500 euro netti al mese. La delibera sarà discussa entro fine gennaio, subito dopo il varo del bilancio comunale. Poiché già sembra raggiunta una condivisione tra i vari partiti di maggioranza e opposizione, il provvedimento diventerà operativo fin da subito.
I 48 consiglieri dell’Assemblea capitolina, potranno così raggiungere un’indennità più adeguata, sebbene resterà assai minore di quella di un consigliere regionale. Questi ultimi sfiorano i 9 mila euro al mese sebbene le sedute e i lavori di commissione siano meno impegnativi di quelli di un consigliere di Roma Capitale.
Che l’attività politica debba essere pagata il giusto è un principio delle democrazie moderne in quanto consente a chiunque di essere eletto in una carica pubblica pur non avendo propri mezzi di sostentamento. Senza una corretta retribuzione, il rischio è che possano dedicarsi alla politica solo persone agiate.
Il dibattito sul taglio di questi costi, diventato primario negli ultimi 10 anni, è più motivato da questioni ideologiche che concrete. L’intero sistema politico del Paese, compresi i funzionari che lavorano negli organi eletti, non supera lo 0,6 % della spesa pubblica complessiva¹. Se dunque è opportuno ridurre gli sprechi e eliminare la possibilità di abusi (come tanti ce ne sono stati in passato), è altrettanto opportuno riconoscere a chi lavora davvero nell’interesse della città un reddito adeguato.
Paradossalmente fu proprio la giunta Raggi (la stessa del partito di Di Battista) ad alzare le retribuzioni di sindaco, assessori e presidente dell’aula. La legge di bilancio approvata pochi giorni fa ritocca ulteriormente all’insù alcuni stipendi.
Ecco il quadro dei compensi fino alla scorsa consiliatura:
Sindaco: Virginia Raggi 9.762 euro lordi/mese (circa 5.700 netti)
Vicesindaco: Luca Bergamo 7.322 euro/lordi mese (circa 4.300 netti)
Assessori 6.345 euro/lordi mese (circa 3.800 netti)
Presidente dell’Aula: Marcello De Vito 6.345 euro/lordi mese (circa 3.800 netti)
Consigliere capitolino gettone di presenza 103,29 euro con un tetto di 1.500 euro/mese netti
Vediamo adesso i compensi dell’attuale amministrazione:
Sindaco Roberto Gualtieri
Il compenso base previsto dalla legge Bassanini (7.800 euro lordi) verrà aumentato – secondo la legge di bilancio – del 45% per il 2022 arrivando a 11.310 euro lordi. L’incremento sarà del 68% nel 2023 (13.104 euro lordi), che diventeranno 13.800 lordi nel 2024, come un presidente di Regione.
Pertanto lo stipendio netto di Gualtieri sarà di circa 8.200 euro a partire dal 1 gennaio 2024.
Vicesindaco Silvia Scozzese
7.500 euro lordi nel 2022; 8.730 euro lordi nel 2023; 10.350 euro lordi nel 2024 che dunque a regime diventeranno circa 6.100 netti al mese.
Assessori e presidente dell’Aula
8.970 lordi dal 2024 che netti equivalgono a circa 5.300 euro al mese.
Vedremo i dettagli della delibera che aumenterà la retribuzione dei consiglieri, ma certamente questa sarà legata alla presenza ai lavori dell’aula e delle commissioni. Su quest’ultimo punto ci permettiamo di dare un suggerimento a chi predisporrà il testo: per ottenere il gettone di presenza, occorre che il consigliere segua almeno il 70% dei lavori.
Quando seguivamo (ovviamente in maniera volontaria e gratuita) le sedute della commissione commercio che si occupava della riforma della cartellonistica pubblicitaria, abbiamo assistito più volte alla comparsa fugace e inutile di qualche consigliere che firmava la presenza e si allontanava dopo soli 5 minuti senza fare più ritorno. Una pratica che offende il buon senso e che va abolita.
Dunque ben vengano gli adeguamenti delle indennità, ma solo a fronte di un serio lavoro e del giusto impegno.
¹Fonte Osservatorio sui Conti Pubblici
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