Lo scorso 9 febbraio Roma ha pianto l’ennesimo pedone investito a morte sulla strada, a dimostrazione che se Gualtieri continua a baloccarsi tra pochi black point (otto interventi previsti entro la fine del 2023!?!), fantasmagorici attraversamenti pedonali luminosi (con quelli realizzati al tempo di Raggi che non funzionano più) e l’unico tutor cittadino ancora in pre-esercizio (a regime solo dal 30 marzo), i numeri da guerra della strage stradale in corso a Roma non possono che proseguire.
Quasi in concomitanza con questa ennesima tragedia cittadina c’era stato l’annuncio da parte di Roma Servizi per la Mobilità della fine della “riqualificazione” di oltre un chilometro di strada all’interno di Villa Borghese.
Leggere l’agenzia del Comune di Roma (che dovrebbe indicare il futuro della mobilità cittadina) che magnifica un’autostrada anni ’60 nel bel mezzo di una villa storica non può che gettarci nello sconforto!
E stesso sentimento devono averlo provato i tanti che hanno lasciato i loro commenti negativi sotto al post Facebook.
Non solo quindi ci ritroviamo un sindaco che invece di ascoltare chi di sicurezza stradale ne capisce (e ci tiene dannatamente, perché spesso ha perso qualche persona cara sulle strade), continua a dar retta a tecnici che evidentemente si accontentano di fare qualche compitino semplice, ma gli stessi consulenti a disposizione dell’amministrazione dimostrano di essere del tutto inadeguati al compito a loro assegnato.
Purtroppo anche in questo caso vediamo una preoccupante continuità tra l’amministrazione Gualtieri e quella Raggi. Ricordiamo infatti come l’allora assessore ai lavori pubblici Linda Meleo magnificava la “riqualificazione” di autostrade cittadine e dopo due anni, e una nuova amministrazione, ci ritroviamo ancora allo stesso punto.
Nutrivamo qualche speranza nella nuova presidente di Roma Servizi per la Mobilità per una svolta positiva all’agenzia, ma anche in questo caso ci dobbiamo purtroppo ricredere.