E’ di queste ore la notizia dell’ennesimo ritiro del bando per i carri attrezzi comunali. In Campidoglio ormai non sono più capaci di far partire neanche una gara in maniera corretta. Oltre ai bandi su verde pubblico e acquisto di nuovi autobus, l’ultima clamorosa gara saltata è quella per la gestione delle linee periferiche del trasporto pubblico, oggi affidata a Roma Tpl. Mercurio Viaggiatore, uno dei maggiori esperti in rete in tema di trasporto a Roma, ci racconta in questo articolo i clamorosi e marchiani errori del primo bando che il Campidoglio ha dovuto prima correggere e poi ritirare. Anche di questo parleremo stasera all’incontro pubblico con Enrico Stefàno al quale siete tutti invitati. Una occasione unica per porre le vostre domande al presidente della Commissione Mobilità.
di Mercurio Viaggiatore (@mercuriopsi)
A Roma c’è un privato che non tutti conoscono, si chiama RomaTPL e dal 2010 gestisce oltre 100 linee bus che circolano per le periferie di Roma, con livrea uguale ad ATAC. L’appalto se l’è aggiudicato tramite gara, quale unico concorrente e con un ribasso praticamente nullo (lo 0,03%, ovvero uno sconto di 30€ ogni 100mila€). Periodicamente si verificano pesanti disservizi, dovuti essenzialmente al mancato pagamento degli stipendi agli autisti.
A Maggio 2017 l’Assessora Meleo minacciava la revoca in anticipo del contratto con la Società, se fossero continuati gli inadempimenti. Un anno dopo, il 30 Maggio 2018 il contratto è arrivato a scadenza, ed è stato prorogato di 4+2 mesi. Ad oggi non è stata ancora pubblicata la nuova gara, si prefigura quindi un ritardo nell’ordine dei 2 anni per l’avvio del nuovo appalto.
Facciamo un passo indietro. A Luglio 2017 era stato pubblicato il preavviso di gara (un anno prima, come prevede la normativa), con diversi clamorosi errori.
Questo pre-bando prevedeva l’aumento dei km assegnati da 30 Milioni a 45 Milioni di Km annui, suddiviso in 2 lotti, con possibilità di subappalto, ed una durata dell’affido pari ad 8 anni.
Conteneva anche una clausola particolare: l’obbligo per il subentrante di acquistare l’intera flotta bus (nulla di strano), ma ad un prezzo già fissato di quasi 61 Milioni€, senza tener conto del reale valore contabile o di mercato al momento dell’acquisto. Stabiliva inoltre che l’aggiudicatario dovrà disporre di idonee rimesse, requisito non facile in una città come Roma (RomaTPL ha già fatto sapere che non cederà le sue).
A questo pre-bando sono seguite ben 3 rettifiche per altrettanti clamorosi errori:
-l’indirizzo web errato: www.romacapitale, che dal 2002 risulta un sito commerciale e non sarebbe mai appartenuto al Comune di Roma;
-l’importo minimo errato: anziché 111.783.000 sul bando figurava un importo di soli 11.783.000 €;
-l’importo massimo errato: non era chiaramente scritto che gli importi, tra cui quello massimo di 167.674.500 €, si riferiva ad un solo anno, mentre l’appalto è per 8 anni.
Parliamo di un appalto che, con le rivalutazioni annue ISTAT, vale circa 1,5 MILIARDI di euro.
Cosa si prefigura per il prossimo futuro? Il Comune sembra aver fatto marcia indietro sui km messi a gara, tornando ai 30 Milioni di Km annui già previsti dal 2010 con RomaTPL. In questo modo però rimarrebbe scoperta una grossa fetta di servizio che ATAC non è più in grado di garantire.
Considerati i folli ritardi nella preparazione della nuova gara, potrebbe concretizzarsi un “contratto-ponte” con RomaTPL, della durata di 18 mesi + 6 di eventuale proroga, con tutte le clausole contrattuali riviste. Qualche garanzia in più per gli autisti, si spera. Qualche garanzia in più per il privato, probabilmente, considerato che tiene in mano una percentuale importante del servizio (quasi il 30% di quello su gomma). E per i cittadini-utenti? Dal Comune massimo riserbo su questa vicenda..