Torniamo sulla vicenda del parcheggio multipiano di via Chiana chiuso da Natale scorso riprendendo l’articolo che abbiamo realizzato per il numero di maggio di Quattroruote.
Gli abitanti del quartiere Trieste e gli operatori del mercato di via Chiana tornano a sperare sulla riapertura dell’unico parcheggio della zona. Con un avviso affisso sulla biglietteria, la presidente del 2° Municipio, Francesca Del Bello, ha annunciato l’avvio dei lavori che dovrebbero avere una durata di circa 60 giorni e concludersi entro maggio.
Il parcheggio era stato sbarrato all’improvviso lo scorso 9 gennaio. Gli automobilisti avevano trovato sul parabrezza della propria auto un volantino con l’annuncio della chiusura a tempo indeterminato a causa di urgenti lavori. L’Atac, che ha in gestione l’autorimessa, non era stata in grado di comunicare una data di riapertura, né in cosa consistessero i lavori. I residenti si sono trovati improvvisamente con la propria macchina in strada in una zona già fortemente congestionata. Il parking, infatti, ospitava 430 posti ed era l’unica possibilità di sosta per chi abita in via Sebino, via Chiana, corso Trieste e limitrofe. Disagi anche per gli operatori del mercato che hanno visto calare in maniera consistente il proprio giro d’affari: “Senza la possibilità di parcheggiare i clienti non vengono più “, spiega Amedeo Valente, presidente dell’AGS Mercato Trieste. “Le vendite sono diminuite considerevolmente e siamo molto preoccupati perché una data certa sulla riapertura ancora non si vede”.
Il parcheggio, infatti, serve i residenti della zona che occupano soprattutto il tre livelli fuori terra, mentre il seminterrato è usato per lo più a rotazione dai clienti del mercato e dei negozi circostanti. Gli operatori hanno offerto un contributo economico al Campidoglio e all’Atac a condizione che venga loro assegnata la gestione del piano seminterrato. Ma la procedura si annuncia lunga e difficile: occorre che prima venga firmata una nuova convezione tra Roma Capitale e Atac per la gestione dell’intera struttura. A quel punto Atac potrebbe a sua volta concedere uno dei piani agli esercenti del mercato.
Fino al 2007, il silos era gestito da una ditta privata. Passò poi ad Atac Patrimonio e infine ad Atac SpA. L’azienda di trasporti, oberata dai debiti, si sta privando di un incasso importante proprio mentre in Tribunale si discute del concordato preventivo per salvarla dal fallimento. L’importo per l’adeguamento alle norme antincendio, circa 80mila euro, è stato anticipato dal 2° Municipio che poi dovrà rivalersi sul Comune. I lavori procedono a singhiozzo: la ditta incaricata, infatti, svolge anche la manutenzione ordinaria sulle strade del quartiere e spesso gli operai si assentano dal cantiere nel parcheggio e vengono dirottati su altre emergenze. “Se si va avanti di questo passo – teme Maurizio Cerù, residente in via Sebino – il garage riaprirà tra 3 anni. E trovare posto per la nostra auto è diventato un incubo”.