Anche sull’emergenza idrica a Roma non ci sembra che il Sindaco abbia agito al meglio, esercitandosi più allo scaricabarile che cercando di governare una situazione oggettivamente difficile.
Stupisce abbastanza l’ultimo suo post sul tema, dove essenzialmente si rallegra di poter continuare a prosciugare il lago di Bracciano senza limite:
Come a dire: noi a Roma con ACEA abbiamo fatto quello che potevamo per ridurre le perdite, per cui chissenefrega se il lago di Bracciano si prosciuga.
Stupisce il post soprattutto se lo si confronta con quanto scriveva lo stesso Sindaco sullo stesso facebook poco meno di due mesi fa:
Siamo sicuri che il Sindaco saprebbe ben argomentare per rendere coerenti i due post, ma nella sostanza si tratterebbe di cavilli ed arzigogoli perché è evidente che prima ci si è atteggiati ad ambientalisti appassionati, quando la cosa non costava nulla, per poi trasformarsi nei più insensibili devastatori ambientali quando c’è il rischio di chiedere qualche sacrificio ai propri concittadini.
Da notare che l’ordinanza a cui si fa riferimento nel post del 22 giugno è quella che a Roma vieterebbe fino a settembre l’irrigazione di orti e giardini, il riempimento di piscine mobili, il lavaggio delle autovetture, ecc. Scommettiamo che bastano le dita di una mano per contare le multe che sono state elevate in base a quell’ordinanza?
Quello che in realtà ci premeva segnalare dell’ultimo post del Sindaco è un suo commento di risposta:
Veniamo così a sapere che finalmente in ACEA si sarebbero decisi a mettere fine allo spreco di acqua che da sempre caratterizza tutte le fontanelle romane. Noi l’avevamo scritto che l’unica soluzione accettabile era quella di installare dei rubinetti e che secondo noi la cosa non avrebbe preso neanche chissà quanto tempo, ma questo è puro buon senso.
Dimostra invece di mancare di buon senso il Sindaco laddove nel suo commento fa riferimento alla necessità di “senso civico” per evitare che anche questa volta i rubinetti alle fontanelle vengano rubati, come già accaduto in passato.
Ebbene allora ci facciamo carico noi di dare la triste notizia al Sindaco Raggi: a Roma il senso civico non esiste più, da tempo (ammesso che ve ne sia mai stato in quantità apprezzabili). A parte un limitato numero di residui romantici che ancora avvertono la sacralità della cosa pubblica e che di quando in quando arrivano a sporcarsi le mani per tutelarla, a Roma la res publica è res nullius e quindi a disposizione per essere saccheggiata, vandalizzata, sfruttata senza ritegno.
È questo un dato di fatto con cui fare i conti, per cui qualsiasi sia la soluzione che ACEA troverà per regolare il flusso d’acqua delle fontanelle, è bene che l’amministrazione si trovi pronta a far fronte ai prevedibili vandalismi cui essa sarà soggetta. Si mettano telecamere, si facciano appostamenti, si allestiscano anche vere e proprie trappole, basta che anche questa volta i soldi dei contribuenti non vadano in malora per l’assenza di qualsiasi controllo sul territorio.
Noi abbiamo più volte provato a spiegarlo, l’ultima qui, all’attuale amministrazione che il problema prioritario a Roma è la totale assenza di legalità, con la conseguenza che qualsiasi norma, anche la più adeguata ed eventualmente “perfetta”, rimane lettera morta, ignorata da una cittadinanza ormai abituata a seguire solo i propri istinti e comodi con la complicità di un corpo di Polizia Locale distratto ed assente, quando non addirittura complice.
Sarebbe ora di finirla di appellarsi al senso civico, Sindaco, per i rubinetti delle fontanelle, i rifiuti abbandonati, i roghi tossici o la sosta selvaggia. Si decida a dare un mandato forte e chiaro al corpo di Polizia Locale affinché comincino ad usare la mano forte verso tutti quelli che a Roma pensano di poter fare il proprio comodo impunemente. Probabilmente al vertice del corpo c’è anche chi un tale mandato saprebbe eseguirlo con la dovuta efficacia, a patto che però gli venga assegnato con chiarezza.
Il senso civico a Roma non c’è più per cui nell’immediato non ci si può fare alcun affidamento. Va ricostruito, senz’altro, ma per farlo ci vorrà tempo e soprattutto un’amministrazione che impari a premiare chi si impegna per la città (magari offrendogliela un’assicurazione personale invece che obbligandoli ad averla) ma soprattutto a perseguire con costanza chi la tratta come una latrina.
Purtroppo l’attuale amministrazione non sembra attrezzata per un tale compito, prona come ha dimostrato di essere alle tante lobby cittadine (bancarellari, tassisti, dipendenti ATAC) e priva della necessaria fermezza per ripristinare un minimo di legalità. Ma non è mai troppo tardi per ricredersi.
Voglia quindi essere questo pezzo non una sterile critica al Sindaco bensì un accorato invito a trovare da qualche parte il bastone del comando che non pare aver mai impugnato ed a usarlo per ristabilire finalmente le regole per una civile convivenza a Roma. Stia pur certa che pochi farabutti si lamenteranno ma la stragrande maggioranza dei cittadini starà dalla sua parte.
Con comodo, comunque, quando finisce le vacanze 🙁