Il trasporto disabili a Roma deve essere nato sotto una cattiva stella. Non solo Atac riesce a malapena a garantire pochissime linee e spesso utilizza autobus privi di pedana, ma anche l’azienda privata che porta a scuola i bambini con disabilità continua a mettere in difficoltà le famiglie.
Si tratta della società Tundo che opera in appalto per conto del Campidoglio e che dovrebbe far uscire ogni giorno circa 140 pulmini gialli dai propri depositi. Nella realtà quasi 40 mezzi restano fermi perché sono senza gasolio, hanno le gomme lisce o sono affetti da guasti più o meno gravi. Troppe volte, al mattino presto, le mamme e i papà degli studenti disabili si sono visti arrivare un messaggio sul cellulare con un semplice avviso: “Servizio cancellato”.
Era successo a ottobre, quando l’intera flotta della Tundo era rimasta nei depositi. Gli autisti non ricevevano lo stipendio da sei mesi, oltre ad essere a credito per tfr, tredicesime e straordinari. Il Campidoglio, proprio nella fase di transizione tra la vecchia e la nuova giunta, aveva trovato un accordo con azienda e sindacati perché riprendessero il servizio gradualmente a partire dal 3 novembre, per portarlo a regime il 15 novembre. Ma le cose sono andate diversamente e secondo quanto riferisce Romatoday ben 35 linee restano ancora sospese.
I lavoratori hanno ottenuto la garanzia che se la Tundo non pagherà quanto dovuto, subentrerà il Comune di Roma che si farà carico dei debiti nei confronti degli autisti. Eppure molti pulmini sono fermi: a volte si tratta di guasti o di mancanza di benzina, altre volte addirittura è saltata la revisione dei mezzi. Si tratta di un modus operandi che l’azienda sta adottando in tutta Italia tanto è vero che a Pordenone (dove la Tundo offre lo stesso servizio scolastico) la Polizia Stradale ha sequestrato 5 pullman privi di assicurazione e revisione.
Insomma l’azienda sembra non essere all’altezza delle prestazioni richieste eppure opera a Roma dal 2013 quando venne sottoscritto il primo contratto che doveva scadere a dicembre 2020. Per quella data doveva essere pronto un bando per assegnare il servizio ad un nuovo operatore o confermarlo alla Tundo ma la giunta Raggi ci aveva abituato a saltare le scadenze dei bandi. Tanto per fare un esempio, Roma Tpl – la società che gestisce le linee periferiche di Atac – opera in regime di prorogatio da più di quattro anni! L’amministrazione 5stelle decise di fare lo stesso con la Tundo, prorogandole il contratto ma l’azienda evidentemente non è più in grado di proseguire.
Gli autisti sostengono che i mezzi non vengono mai riparati, che le pedane per i disabili spesso si bloccano, che le porte non chiudono bene e che il carburante non viene pagato ai distributori convenzionati tanto che a volte sono gli stessi lavoratori che fanno il pieno di tasca propria per non lasciare a terra i bambini.
A Roma, solo nel I e nel II Municipio, questo servizio viene svolto da un’altra società, la Arriva Italia. Secondo il sindaco Gualtieri, la Arriva Italia è precisa e regolare mentre le famiglie raggiunte dalla Tundo soffrono pesanti disservizi.
I bambini disabili che ogni giorno dovrebbero raggiungere la scuola con i pulmini comunali sono 4.500. Nelle scorse settimane il blocco totale e adesso circa un quarto dei bambini continua a non essere servito.
L’amministrazione Gualtieri ha promesso che entro fine anno arriverà il nuovo bando e che la società subentrante assumerà i 269 lavoratori attualmente dipendenti della filiale romana della Tundo.