Condividiamo la lettera ricevuta oggi da un lettore, dove in tema di rifiuti vengono ripresi alcuni concetti di cui a più riprese abbiamo parlato.
Si tratta di ragionamenti di buon senso che vanno tutti nella direzione di far percepire ai cittadini i rifiuti una risorsa, anziché un problema, così che l’emergenza venga affrontata tutti insieme, piuttosto che puntando tutto sull’aumento della raccolta da parte di AMA.
Quanto ci metterà la nuova amministrazione a capirlo?
Spett.le Redazione,
da anni e seguo con molta attenzione le vicende che interessano il quartiere dove abito (Torre Spaccata) e la nostra città, un po’ per passione un po’ per interesse, perché credo che i cittadini debbano conoscere e partecipare alla vita politica del territorio in cui abitano.
Il Vostro sito, come tanti altri, sta da tempo presentando un tema molto dibattuto nella nostra città, quello dei rifiuti: i continui rimpalli di responsabilità da parte delle amministrazioni, le promesse (poi non mantenute) dei candidati alle elezioni, le prospettive e i consigli di tecnici ed ex politici… Si sentono, e si leggono, le più svariate analisi e i più svariati suggerimenti e rimedi ma … a mio modesto parere non si è ancora parlato di un’equazione, che potrebbe essere efficace, cioè far capire ai romani che la monnezza (come la chiamiamo noi) equivale a denaro! RIFIUTI=SOLDI!
Non ho certamente l’ardire di proporre soluzioni chiavi in mano, mi permetto però di fornire alcuni spunti per aprire spunti di riflessione che possano far comprendere l’importanza dell’equazione di cui sopra.
Primo punto irrinunciabile, da cui discendono tutti gli altri, è: la tua immondizia, se fai una vera ed efficace differenziata, ha un valore grande per tutti e noi te la paghiamo!
Questo dovrebbe essere lo slogan di una campagna di comunicazione capillare; bisogna convincere i romani che, se conferiscono correttamente i rifiuti, non solo fanno una meritoria opera di educazione civica ma nello stesso tempo, possono averne dei vantaggi economici.
Non so quanto vale un chilo di carta – a voi sarà sicuramente più agevole avere questo dato – per cui si deve spiegare in maniera semplice e diretta che, se porto un chilo di carta all’isola ecologica (che andrebbero diffuse in tutti i quartieri … comunque di spazi da destinare ce ne sono) – riceverò del denaro. E così anche per ogni altra tipologia di materiale riciclabile: vetro, plastica, metallo (penso all’alluminio – prezioso e carissimo da produrre dal minerale) … Anche l’organico potrebbe essere valorizzato se conferito in maniera corretta.
Non è possibile sperare in un cambiamento di mentalità o di abitudini solo confidando nella buona educazione o sulle minacce… allo stato dei fatti ci vuole un passaggio shock: “portaci la tua immondizia e noi te la paghiamo”. Non si intende pagare cash: si potrebbero prevedere, ad esempio, sconti su beni e servizi comunali o sulla TASI, avere biglietti per musei, abbonamenti per i mezzi pubblici, ricevere humus o piante per abbellire i balconi … magari si potrebbe attivare una semplice ‘tessera fedeltà’ sul fac-simile di quella usata per raccogliere i punti al supermercato!
Questo processo potrebbe portare, a mio avviso, ad alcuni benefici:
- emersione dell’evasione tariffaria, in quanto si possono accettare i rifiuti solo da chi ha un regolare rapporto con l’azienda: 1 utenza=1 tessera.
- portare in poco tempo la ‘differenziata’ non al 70% ma al 100%
- sparizione di gran parte dei cassonetti stradali e conseguente risparmio per il loro acquisto, affitto, manutenzione, lavaggio (quando viene fatto!!!) pulizia della piazzola, benefici anche igienico-sanitari…
- questo si porta appresso la conseguenza di avere più spazio lungo le strade per parcheggio, fermate bus e facilitare la pulizia di strade e marciapiedi – che ora è indecente.
Se si continua a trovare in giro dei rifiuti riciclabili, si potrebbero ipotizzare due scenari:
- appioppare una salatissima multa “vera” allo ‘zozzone’ di turno (che sia privato cittadino, azienda, locale commerciale…)
- oppure che qualcuno passi a raccoglierli e li porti all’isola ecologica guadagnandoci sopra.
Anche sul lato del personale dell’azienda si potrebbero avere dei benefici, ad esempio, avere più personale disponibile per:
- ripensare seriamente al “porta a porta”
- non più continui giri con i camion (o comunque viaggi ridotti) per avere più presenze nelle isole ecologiche (ormai le dovremmo chiamare “Banche del rifiuto”) magari con turni H24 e per la pulizia di strade, parchi…
Questi sono alcuni appunti. Sicuramente ci saranno persone più capaci di vagliarli e di integrarli ma in definitiva servirà solo un po’ di coraggio per iniziare (e una buona e capillare comunicazione ai cittadini) e magari dopo 1-2 anni verificare quanto si è realizzato: peggio di così non sarà certamente.
Con i più cordiali saluti
Antonio Di Bartolo
P.S. Ho inviato questo messaggio alla sindaca Raggi e al sindaco Gualtieri e agli ultimi 3 assessori all’ambiente del Comune di Roma, oltre che a qualche dirigente AMA…non ho mai ricevuto una risposta.