Ancora sulla doppia fila in via Turati: il racconto del colloquio tra polizia e un cittadino

Avevamo giù pubblicato la denuncia del lettore Filippo Bonanni sulla cronica doppia fila di via Principe Eugenio, all’Esquilino. Filippo ci manda il racconto di un colloquio che ha avuto con due poliziotti e alcune sue interessanti riflessioni icona180

 

doppia fila via turati

doppia fila via turati 2

 

 

“Chiamo le guardie e ti faccio portare via!”

Dialogo di qualche giorno fa verso le 17 in Via Filippo Turati altezza civico 161. Non specifico giorno e ora per rispetto dei poliziotti (Polizia di Stato) con cui ho parlato.

Piccola premessa: percorro quotidianamente la zona e in particolare quella strada da circa 8 mesi, sempre intorno alle 17 per tornare a casa con una bici a pedalata assistita. Scelta obbligata dopo aver verificato l’insostenibilità del trasporto pubblico (abito in periferia est di Roma). Inutile dire o commentare lo stato delle strade, dei trasporti e diciamo di tutte quelle “cose” infrastrutturali in cui noi cittadini possiamo fare poco oltre che segnalare quotidianamente le carenze. Ma qualcosa possiamo fare per l’educazione civica (ho un vago ricordo di questa materia alle medie).

Riporto il dialogo:

mi fermo per il traffico qualche secondo di fianco ad una macchina in doppia fila dove sopraggiungono due dei poliziotti preposti al controllo del quartiere Esquilino.

Io: Scusate, ma mentre fate questo servizio di controllo del territorio, non potreste almeno invitare quelli che si fermano in doppia fila a andare via? Siete in divisa e sicuramente potreste essere un ottimo deterrente per evitare questo scempio estremamente dannoso e pericoloso.

PS1 (sembrerebbe il caposquadra): Non è nostra competenza. Non abbiamo questa mansione.

Io: Capisco che siete qui per altri motivi, e non potete perdere tempo a fare multe, ma siete in divisa e se vedete qualcuno mentre si ferma e gli dite di andare via, forse si fa qualche scrupolo prima di fermarsi!

PS1: Se fosse per me, qui non ci sarebbe neanche uno parcheggiato, ma non possiamo dire niente.

Io: Ma c’è un qualche motivo, non sto dicendo che dovete fare questo, sto solo dicendo che se mentre si ferma gli dite di andar via, forse va via. E se risponde in maniera violenta, a quel punto diventa vostra competenza perché è un delinquente……..

PS1: E se quello che gli dico di andar via è un ispettore (suppongo un suo superiore che controlla il loro operato n.d.r.) mi fa un c..o così (mima un gesto molto esplicito n.d.r.).

Io: Allora siamo messi proprio male…..

PS1: No male, peggio….

PS2: E poi questi (che parcheggiano in doppia fila) c’hanno il negozio, lavorano qui…..

Io: …….. e allora…… (saluto e vado via).

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Perché mi sono dilungato nel raccontare questo dialogo? Perché mi ha dato modo di fare alcune riflessioni.

Quando ero bambino, nonno mi minacciava “chiamo le guardie e ti faccio portare via!” se combinavo qualche marachella. Instillando in me che chi era in divisa era autorizzato a riprendere “chiunque” commettesse “qualsiasi” reato, anche rispondere male a nonno! Sbagliato? Giusto? Non lo so, e sinceramente non mi ha condizionato sapere che qualcuno potesse multarmi se facevo un reato. Ma oggi non è più così, per cui se davanti un PS o un CC parcheggio in doppia fila non ho problemi, basta che non lo faccio davanti a un pizzardone (nome comune di polizia municipale a Roma) ma, attenti attenti, il pizzardone deve: essere in servizio, nella sua zona e non avere un incarico diverso da quello di agevolare il traffico, ma anche in questo, non deve essere a presidio del semaforo! Questa ve la spiego, anche se farete fatica a crederci: se un vigile sta presidiando un semaforo (e molte volte serve) che si ingorga facilmente perché 50 metri più avanti ci sono macchine in divieto di sosta, non può andare a multarle e farle rimuovere perché se lo beccano lontano dal suo semaforo gli fanno un richiamo! Non ci credete? Chiedeteglielo. Per far togliere le macchine in divieto di sosta ho consigliato al comandante di Gruppo di far fare un giro di multe “prima” di prendere posizione al semaforo, e nel giro di una settimana il problema è stato risolto!

Un’altra considerazione: “E poi questi c’hanno il negozio, lavorano qui…..“ che significa? Io lavoro a Piazza Barberini, quindi posso andare al lavoro in macchina e parcheggiare in doppia fila? Certo! Sono autorizzato dalla Polizia di Stato! Ma, no, ha dato una risposta senza riflettere(?) Peccato abbia una pistola nella fondina e quindi senza riflettere potrebbe estrarla per chi sa quale motivo…. O nessuno gli ha detto che il divieto di sosta è reato in quanto danneggia centinaia di persone (educazione civica insegnava questo)? Caso isolato? Magari. Parlando sempre con un pizzardone, domanda: “ma perché mentre state qui non fate un po’ di multe a tutte queste macchine in doppia fila?” Risposta: “tanto come ci spostiamo un po’ più avanti si riparcheggiano”. E allora, siccome il ladro quando esce dal carcere torna a rubare, smettiamo di arrestarlo? O perché chi imbaratta i muri continuerà a farlo non lo perseguiamo? O chi non paga i mezzi pubblici….. o l’assenteista…. O ergastolo o niente.

Forse qualcosa non va, e i responsabili siamo noi due volte: la prima volta quando ci adeguiamo in basso, la seconda quando non smettiamo di adeguarci in basso.

Filippo Bonanni

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Una risposta

  1. …di certe cose ormai polizia e carabinieri non se ne occupano più e passano le chiamate ai vigili anche se pure loro hanno tutte le qualifiche per operare, come fanno quando per produrre numeri e statistiche annuali fanno i cosiddetti pattuglioni e multano se trovano l’automobile che sta senza cintura di sicurezza o al telefono cellulare o senza revisione ecc…

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