Ancora sullo spostamento di camionbar e bancarelle

Dopo una prima occhiata alla parte del Tridente abbiamo voluto prendere visione del grosso dello spostamento, ossia delle decine di postazioni ambulanti che da anni insistevano nell’area dei Fori e del Colosseo. Ed è stata proprio una bella sorpresa, che le foto che seguono rendono solo parzialmente.

traiana
La Colonna Traiana liberata …

camion bar 3

… e com’era prima

Ora ...
Ora …

 

 

… prima

 

Adesso ...
Adesso …
... prima (preso dall'altra parte)
… prima (preso dall’altra parte)

 

All'uscita della metro Colosseo, ora ...
All’uscita della metro Colosseo, ora …
... e com'era prima
… e com’era prima

 

Oggi ...
Oggi …
... e com'era fino a ieri
… e com’era fino a ieri

 

Il Vittoriano oggi ...
Il Vittoriano oggi …
... e come veniva sfregiato fino a ieri
… e come veniva sfregiato fino a ieri

 

Ed ecco come si presentava ieri l’area intorno al Colosseo, dove non è dato di vedere nessuna bancarella, camionbar, banchetto o venditore abusivo.

 

colosseo2

colosseo1

colosseo4

colosseo3

arco

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Chiaramente tanta “pulizia” è dovuta soprattutto allo spiegamento di forze messo in campo dalla PLRC che spesso ha presidiato con i propri veicoli le postazioni precedenti dei camionbar e delle bancarelle. Chiaramente questo non è sostenibile nei prossimi giorni, per cui bisognerà che tutti tengano gli occhi ben aperti per evitare le prevedibili contromosse degli ambulanti. E l’amministrazione farebbe bene a dare ascolto ad eventuali segnalazioni dei cittadini, considerata la ben nota “disattenzione” del vigile medio.

Passando agli ambulanti, dove saranno finiti? Avevamo fatto un salto in Lungotevere Oberdan, dov’è alcuni camionbar sarebbero stati spostati ma non li abbiamo trovati.

oberdan
La postazione riservata ai camionbar in Lungotevere Oberdan

 

In effetti ieri i titolari (pluralia majestatis, ovviamente) delle licenze dei camionbar si erano dati appuntamento sotto l’assessorato al commercio per protestare contro quello che loro vivono come uno sfratto.

boccaV1

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La realtà sarebbe invece, a parere di chi scrive, che sono loro che hanno approfittato di quella che doveva essere un’occupazione provvisoria, seppur essa stessa improvvida, prolungandola all’infinito grazie alla debolezza o assenza, per non dir di peggio, delle tante amministrazioni succedutesi.

Sia come sia, godiamoci questo bel momento e rimaniamo tutti all’erta per contrastare i prevedibili ritorni del partito del degrado. A tal proposito abbiamo già colto un primo preoccupante segnale nell’area del Tridente, dove proprio ieri davanti all’hotel Plaza è spuntato un curioso banchetto a ruote pieno di chincaglieria. Prontamente segnalato ad una pattuglia dei vigili in transito non è stato degnato di attenzione. E non è un bel segnale.

plaza

 

Chiudiamo ringraziando i principali artefici di questo spostamento che ha veramente  dello straordinario nell’incancrenito panorama romano.

Il Sindaco Marino e l’assessore Leonori, per aver tenuto duro con una categoria che ha sempre dimostrato di essere una vera corazzata, con le cronache di Mafia Capitale che cominciano a spiegarne i perché.

Il Ministro Franceschini, che ha supportato personalmente e tramite i diversi organi del suo ministero il Tavolo del decoro.

Infine la ex soprintendente archeologica Mariarosa Barbera, che pochi lo ricordano ma fu colei che fece il primo fondamentale passo per arrivare a quello che vediamo oggi. Nel lontano marzo 2012 infatti la soprintendente scrisse al Campidoglio imponendo la rimozione di tutte le postazioni ambulanti intorno al Colosseo ed ai Fori, insieme all’allontanamento dei centurioni/gladiatori. Tutto è partito da lì ed è giusto che la dott.sa Barbera sia oggi ricordata per quello che al tempo dovette essere un vero e proprio atto di coraggio.

Per curiosità, sapete cosa rispose l’allora assessore al commercio alla richiesta di allontanamento? Essenzialmente disse che era d’accordo a spostare tutto per l’imminente Via Crucis ma che poi le postazioni sarebbero dovute tornare ai loro posti. Curioso, no? Si chiamava Bordoni quell’assessore e chi come noi si è occupato di cartelloni lo conosce molto bene. Tutto torna.

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6 risposte

  1. Caro Roberto,
    volevo solo correggere la sciocchezza “…quella che doveva essere un’occupazione provvisoria, seppur essa stessa improvvida, prolungandola all’infinito…” ovviamente questa frase non è vera. L’occupazione non doveva essere minimamente provvisioria . A volte basta chiedere o se preferisci posso fornirti prove. Sperando ti bastino !
    Piuttosto mi domando perchè nessun politico commenti l’interessantissimo articolo del messaggero di oggi che parla, di caffè, gourmet, distributori bibite, centri servizi e centri commerciali vari…

    1. Mr Fix,
      piano con le espressioni forti, che a parlare di sciocchezze è facile ma poi si casca nella stessa categoria.
      L’unica cosa che posso concedere è che la mia affermazione è alquanto generica, non tenendo conto della molteplicità e varietà di licenze che nei decenni hanno preso e cambiato corpo in tutto il centro storico romano.
      Ti sfuggirà comunque che una concessione è per sua stessa natura temporanea e solo il combinato disposto dell’ingordigia di certi “esercenti” unita all’insulsaggine, ad essere buoni, di troppi amministratori può aver mutato la percezione di questo semplice fatto a Roma.
      A parziale discolpa di tanti ambulanti romani va detto che l’ambiguità sulla natura dei titoli concessori è purtroppo la norma qui. Abbiamo quindi i titolari delle concessioni delle spiagge che pretendono di esserne i proprietari, i cartellonari che pensano i loro impianti siano inamovibili, i tavolinari che considerano le OSP un diritto inalienabile.
      Hanno capito tutti male e ben venga l’attuale amministrazione che pian piano sta riportando le cose nei termini di legge.

  2. Ovviamente non era riferito a te, ma la storia della temporaneita’ e’ assolutamente falsa. E non to dico le rettifiche chieste e mai avvenute. Abbiamo una licenza da 70 anni e mi dici che non va considerata un diritto. Mi spieghi questa cosa ? I taxi hanno una licenza e possono anche venderla….credo anche questa sia del comune. O sbaglio? Il Colosseo non nostro ma non appartiene neanche a Confcommercio o alle multinazionali…..

  3. Sulle licence di vendita nulla osta, Sul fatto di poter stare sul suolo pubblico come se ormai fosse un diritto invece temo che la legge preveda altro.
    Chiaramente il Colosseo non appartiene a nessuno ma deve poter essere goduto da tutti.
    Non è detto che prima o poi qualcuno verrà fuori con progetti per centri servizi/ristoro nell’area archeologica centrale, ed allora vedremo di che si tratta e contiamo che gli uffici deputati alla tutela tengano gli occhi ben aperti. Quello che si può dire per ora è che chi per anni ha avuto il privilegio di operare in aree tanto prestigiose ed economicamente lucrose non è stato in grado di dare un minimo contributo al decoro, alla qualità ed alla bellezza dei luoghi, pensando solo alla rapina spicciola del turista. E non c’è da stupirsi se oggi tutta la città è un coro unanime di gioia per la rimozione di tanti orridi banchetti dal centro storico cittadino.

  4. questo è populismo spicciolo ! C’è una certa intolleranza sociale che porta a gioire ad esempio per l’arrivo di uber cosi chi ha lucrato per anni con il servizio pubblico ecc.
    Noi stiamo tranquillissimi, talmente tanto che abbiamo spiazzato i tribuni e non sono riusciti a dire nulla. Giusto qualche “libero pensatore” si è inventato che è stato creato traffico (e pensare che hanno pubblicato proprio loro le foto dei furgoncini in regolare parcheggio). Spero che farete inchieste con meno aggettivi e con più fatti reali !

    PS
    il fatto che tutta la città gioisca lo dici tu. diciamo i blogger . Ma poi comunque anche se fosse tutta la città che cambierebbe ? chi alza di più la voce vince ? i diritti non contano ? chiediamo alla città cosa pensa dei taxi ? chiediamo alla città cosa pensa di marino ? vediamo proprio chi si adeguerebbe….

  5. I taxi sono sulla lista delle cose che contribuiscono al degrado ed alla mancanza di sviluppo di Roma. E probabilmente hanno cominciato a capirlo anche loro, se cominciano a venir fuori cooperative che adottano standard migliori in termini di servizio. Diciamo che i tassisti hanno ancora la possibilità di farsi loro artefici del cambiamento necessario, mettendosi a disposizione della città con un servizio migliore (basta piccole truffe generalizzate), di qualità (ricevuta elettronica automatica) e più sostenibile (mezzi non inquinanti, più corse a prezzi più bassi). Altrimenti speriamo che presta venga anche per loro la chiamata al cambiamento obbligatorio.

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