Sono passati quasi tre anni dagli scontri tra polizia e tifosi olandesi del Feyenoord, quando furono causati danni alla fontana della Barcaccia in piazza di Spagna, ma è ancora vivo il ricordo di cosa riuscirono a combinare poche centinaia di esagitati nel pieno centro di Roma.
[youtube url=”https://www.youtube.com/watch?v=qx6_4WdPIIc”]
L’altro giorno la storia si è ripetuta, anche se questa volta senza le gravi conseguenze di quella precedente. A Roma sono infatti arrivati circa 1500 tifosi del Vitesse per assistere alla partita di Europa League contro la Lazio.
Incredibilmente per i tifosi del Vitesse è stato previsto largo Corrado Ricci, giusto a ridosso dell’area archeologica, come luogo di stazionamento ma anche di assembramento. Pare che lì fosse stata allestita una “fan embassy” con la presenza di rappresentanti della squadra ospite e dell’ambasciata olandese. Ovviamente gli ospiti hanno trascorso l’attesa prima della partita consumando alcool in libertà (con l’ordinanza anti-alcool scaduta il 31 ottobre, ma se anche fosse stata in vigore siamo sicuri che le forze dell’ordine avrebbero chiuso entrambi gli occhi) ed esibendosi negli atteggiamenti tipici, e poco commendevoli, dei gruppi di tifosi di calcio.
Di seguito un paio di video da facebook che mostrano quello che si è generato in pieno centro storico di Roma:
https://www.facebook.com/nathalie.naim/videos/10156038950017139/
https://www.facebook.com/valerio.mandova/videos/10155709564426166/
Fortunatamente non è successo nulla di veramente grave, anche perché alle immagini di una Roma sporca e semi-devastata siamo ormai abituati.
Davvero però sfugge il senso di mettere ancora una volta diverse centinaia di tifosi in condizione di nuocere alla città in alcuni dei luoghi più preziosi e delicati. Parrebbe che questa volta i ragazzotti se la siano presa solo con qualche cassonetto ed abbiano provveduto a spargere urina qua e là (comprensibilmente, visti i notori livelli medi di bevuta dei tifosi nordici), benché non ci sarebbe da stupirsi se anche qualche veicolo parcheggiato avesse subito un calcio ‘accidentale’. Ma cosa sarebbe successo se qualche gruppetto avesse voluto andare oltre provando a lasciare qualche segno più tangibile del loro passaggio?
Evidentemente il precedente di piazza di Spagna non ha insegnato nulla ai rappresentanti della sicurezza capitolina, Sindaco e Questore in testa. Anche quella volta all’inizio i tifosi si erano limitati a grandi bevute e cori da stadio, ma poi le dinamiche della folla incontrollata presero il sopravvento e visto i numeri in campo le forze dell’ordine furono costrette a non intervenire direttamente cercando solo di ‘contenere’ i facinorosi.
L’altro giorno la cosa sarebbe potuta avvenire di nuovo, questa volta proprio davanti ai Fori ed in pieno rione Monti, nelle cui strette stradine i tifosi sarebbero stati praticamente incontrollabili ed avrebbero potuto fare danni ingenti.
Perché allora correre rischi simili? Ce lo ricordiamo come vennero trattati i tifosi romanisti che si recarono in Olanda pochi giorni dopo le devastazioni di piazza di Spagna? Portati in aperta campagna ed identificati, com’è giusto che sia se vi sono rischi concreti per l’incolumità di cose e persone. Non si tratta certo di rendere la pariglia agli olandesi ma di capire che tra il rispetto che è dovuto a qualsiasi ospite e la necessità di garantire la sicurezza dei propri anministrati, è la seconda che deve prevalere mentre il primo può tranquillamente subire qualche limitazione.
Anche perché il consentire a gruppi di potenziali facinorosi di stazionare in centro storico non solo mette a repentaglio la sicurezza di cose e persone residenti, ma finisce anche per limitare il godimento dei luoghi da parte dei tanti altri turisti che non si sognano neanche di creare problemi.
L’avere a Roma un Sindaco di una pochezza disarmante porta la città a subire certi fenomeni, mentre basterebbe un po’ più di polso per decidere ben altri luoghi dove far stazionare i gruppi di tifosi, posti dove non possano nuocere a cose o persone e dove potrebbero ugualmente esibirsi nei loro sport preferiti, ossia il bere senza limiti e l’intonare cosi di sfida. Ci sarebbe ad esempio l’area di Tor Vergata, quella che fu utilizzata per il Giubileo del 2000 e che si disse sarebbe stata riutilizzata per eventi simili, cosa mai più avvenuta, peraltro non lontana dall’aeroporto di Ciampino. Che vengano trasportati lì i gruppi di tifosi dando campo libero, per una volta, ai camion bar che finalmente avrebbero una ragion d’essere facendo sempre ottimi affari.
E se qualcuno dovesse lamentarsi che non si trattano così gli ospiti, basta rispondere che chiunque venga a Roma in punta di piedi, pronto a godere ma anche rispettare la città, troverà il tappeto rosso ad attenderlo, mentre chi si presenta come potenziale devastatore, dovrà subire qualche limitazione a tutela dell’incolumità di tutti.
Certo ci vorrebbe un Sindaco degno di questo nome a Roma, e purtroppo manca da tanto.